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di Daniele Di Martino

Castellammare di Stabia (Napoli) –  Il 7 novembre sarà pronto il nuovo piano industriale per Terme di Stabia. E qualche giorno dopo, presumibilmente il 10 novembre, la delibera salva Sint (società che gestisce il patrimonio immobiliare di Terme) arriverà in consiglio comunale proprio assieme al nuovo piano di rilancio. E’ quanto è emerso nel corso del vertice di maggioranza fiume che si è tenuto ieri al Comune di Castellammare.

La svolta per la privatizzazione sembra vicina, a ormai cinque anni dalla chiusura dello stabilimento termale.

Il piano industriale è affidato a un advisor esterno, la Riformed di Napoli, che si è aggiudicata la selezione pubblica voluta dal sindaco Pd, Toni Pannullo. Secondo le prime indiscrezioni, il piano di rilancio di Terme di Stabia non prevederebbe lo “spezzatino”. Anzi, si proporrebbe ai privati tutto il complesso e con la possibilità di gestire anche lo stabilimento delle Antiche Terme, logisticamente scollegato da Terme di Stabia ma collegato attraverso gli impianti che pompano acqua (attualmente fermi) verso lo stesso complessodel Solaro.  

Contestualmente bisognerà salvare la Sint, società partecipata che gestisce il patrimonio termale e che ha commissionato alla Riformed il piano industriale, dalle scure della legge Madia. Bisognerà fare in modo da non consentire la messa in liquidazione dell’azienda, atto che significherebbe esporre i beni a una speculazione imprenditoriale abbassando sensibilmente il valore degli immobili che finirebbero all’asta. L’indirizzo del sindaco Toni Pannullo è proprio quello di evitare l’intervento degli “avvoltoi”.