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Castellammare di Stabia (Na) – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Tonino Scala, Capogruppo consiliare LEU Castellammare di Stabia e Coordinatore regionale della Campania di Sinistra Italiana, in merito all’indifferenza e al silenzio della maggioranza stabiese sul tema dell’olocausto. Di seguito il comunicato:

“Non nego ci possa essere un certo fascino del Nazismo”. Non lo nego, consigliere, ma esercita fascino solo in chi ha la testa bacata. Questa volta non me la prendo con Ernesto Sica che nel giorno della memoria, a poche ore dalla commemorazione dei fatti di Piazza Spartaco, 21 gennaio, che bagnarono Palazzo Farnese con il sangue grazie all’odio fascista, ha scritto, come da acclarata “giurisprudenza lessicale” in merito, un post farneticante. Una espressione che fa venire i brividi, ma in linea con il suo pensiero che prova ad esternare ad ogni piè sospinto, dai giocatori francesi allo striscione con le “S.S.”. Lui è così, c’è poco da fare, ma non bisogna accettarlo, bisogna contrastarlo con le armi della ragione che sembra essere svanita da chi ha vinto le elezioni amministrative. Il fascismo, il nazismo non sono pensieri, ma crimini. Il problema vero è la maggioranza che prova non solo ad ingraziarselo sulla questione dei migranti e del decreto sicurezza, ma votandolo addirittura come presidente della commissione statuto e regolamenti. E non bastano nemmeno le timide prese di posizione da parte del sindaco. Qui la vicenda è più complessa. Mi rivolgo in primo luogo al sindaco, poi al presidente del consiglio comunale, poi ai consiglieri comunali e agli assessori. Rivolgendo loro alcune domande. Può un uomo con queste idee esercitare il ruolo di Presidente della Commissione statuto e regolamenti? Può una maggioranza consiliare seguire queste farneticazioni addirittura andando oltre il decreto sicurezza? Qui è necessaria una presa di posizione chiara, non bastano più i post, i comunicati con i quali si prendono le distanze. Siamo di fronte a delle affermazioni che vanno contro la Costituzione, che ledono il buon senso, che provano a revisionare la storia di questo Paese condizionando la Città medaglia d’oro al valore civile per la Resistenza. L’indifferenza generale e collettiva di questa maggioranza, è come il silenzio complice di Caino che esclama: “A me che importa?” Il me ne frego fascista dovrebbe essere sostituito con il mi sta a cuore non solo per le sorti di questa terra, ma la sua anima che necessita attenzione. Mi sembra una sorta di rifiuto a voler imparare dai propri errori, quelli causati dalla follia umana. Ciò che accaduto e che accadrà ancora, le continue provocazioni e affermazioni di un pensiero sconfitto dalla ragione umana che per fortuna vince sempre, sono uno schiaffo al buon senso e ai valori connaturati nell’io più profondo della nostra città che non può essere mortifica continuamente con l’aiuto di alcuni e con il silenzio complice di altri che rimangono spettatori. 
C’è poco da fare siete complici”.