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Napoli – Il noto cantautore ironico Tony Tammaro ha pubblicato un vero e proprio Manifesto per l’Italia del futuro. Secondo l’idea del cantante tamarro non ci dovranno più essere programmi televisivi che generano demenza nella popolazione.
 
Un altro punto da sottolineare tra i 10 del suo Manifesto per l’Italia del futuro è quello dove vige l’obbligo di lavorare, studiare e preparare esami universitari prima di dedicarsi alla movida. Questa non deve essere uno stile di vita ma un premio dopo l’attività principale delle nostre vite.
 
Queste le proposte di Tony Tammaro condivise sul proprio profilo facebook:
1) Tessera gratuita per frequentare corsi di ballo latino americano agli over 65, affinché si tengano in salute e non vadano a intasare gli studi medici del servizio sanitario nazionale per farsi prescrivere le medicine aggratis.
2) Abolizione delle cosiddette “strisce blu” e reimpiego degli ausiliari del traffico in attività socialmente utili.
3) Corsi prematrimoniali tenuti da anziani che hanno festeggiato le nozze d’oro affinché insegnino ai giovani cos’è la “pazienza di stare insieme”.
4) Chiusura di tutti a call center d’Italia e reimpiego del personale che ci lavora in attività socialmente utili.
5) Incentivi alla pratica di attività affettive, onde evitare la litigiosità e l’acidità diffusa tra giornalisti, uomini politici, personaggi televisivi e gente comune.
6) Chiusura di tutti i programmi televisivi che generano demenza nella popolazione.
7) Pene severe per mafiosi, parcheggiatori abusivi, camorristelli vari e baby gang che tolgono ai giovani la speranza di credere nel futuro.
8) Sostituzione graduale del personale della pubblica amministrazione entrato in servizio negli scorsi anni grazie a raccomandazioni con giovani capaci, gentili e preparati.
9) Obbligo di lavorare, studiare, preparare esami universitari, onde poi concedersi la cosiddetta movida che deve essere considerata un premio e non un’attività a se stante.
10) Istituzione del “terzo tempo” anche nel calcio, affinché le opposte tifoserie possano fraternizzare e non più organizzare azioni di guerriglia dentro e fuori gli stadi.