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Test eseguiti non in ritardo. L’Asl Napoli 1 Centro risponde alle polemiche sulla casa famiglia di Fuorigrotta, quartiere di Napoli, che ospitava fino a qualche giorno fa 40 anziani. Tre di loro sono deceduti e risultati positivi al coronavirus insieme ad altri 20 ospiti. Altri 17 sono in attesa dell’esito del tampone effettuato nei giorni scorsi. Sulla vicenda interviene il manager Ciro Verdoliva che replica alle notizie dei medica per le quali l’ASL Napoli 1 Centro non avrebbe a disposizione i tamponi necessari per monitorare i genitori di uno degli operatori de La casa di Mela di Fuorigrotta.
 
“La direzione generale – si legge in una nota – chiarisce che i test di monitoraggio sono stati eseguiti in ottemperanza delle linee guida del Ministero della Salute. È dunque da smentire la versione per la quale l’ASL avrebbe risposto che “non ci sono i tamponi e che occorrono almeno 15 giorni di attesa”. Nessun riscontro nella verità dei fatti trova poi l’affermazione che operatori e degenti de La casa di Mela sarebbero stati abbandonati a loro stessi. L’ASL Napoli 1 Centro ha anzi prodotto uno sforzo straordinario per assicurare, in sole 24 ore, l’esito dei tamponi per diagnosticare la positività o meno al Covid-19 sia degli ospiti che degli operatori, i conseguenziali trasferimenti in strutture tali da assicurare cure adeguate a tutti i pazienti e l’attivazione della sorveglianza domiciliare per la sicurezza degli operatori.
 

“Va allo stesso modo precisato, in merito alle notizie che parlano dell’Ospedale del Mare come di una “bomba del contagio” che le carenze di DPI denunciate non trovano riscontro nella realtà dei fatti. I dispositivi di protezione individuale stanno arrivando con regolarità già da alcune settimane. Le iniziative dei singoli cittadini o di associazioni che donano DPI sono lodevoli, ma non si pensi che queste sono portate avanti per sopperire a carenze o inadempienze dell’Azienda” precisa la nota.