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San Giorgio a Cremano (Na) – Il 4 giugno può essere un giorno come tanti ma non lo sarà mai per chi è cresciuto insieme ai film di uno degli attori e caratteristi più bravi del cinema italiano, Massimo Troisi. L’anniversario della morte dell’attore cade proprio in questo giorno, il 4 giugno, ma di 26 anni fa. Un colpo fatale a un cuore già debole lo ha privato della vita a soli 41 anni, durante un riposo pomeridiano nella casa della sorella. Ha interrotto un percorso di vita e creativo che avrebbe avuto ancora tante pagine sulle quali poter scrivere. E, sarà stato il caso, tutto è successo subito dopo l’ultimo giorno di riprese de “Il postino”, il film col quale si era guadagnato anche la nomination all’Oscar.

Cosa sarebbe stato se fosse ancora in vita, un dubbio che hanno tutti. Di sicuro nessun dubbio su ciò che è stato prima di quel 4 giugno: un attore come pochi altri, capace di strappare sorrisi con una malinconica ironia, diretto in quelle battute che potevano sembrare banali ma che, in fondo, non lo erano per niente.

Troisi ha lasciato un patrimonio televisivo, teatrale e cinematografico che ha assunto valore nel tempo. Produzioni che oggi rientrano in quelle rappresentazioni che possono essere definite cult, come cult sono diventate alcune sua frasi, film o spezzoni del famoso trio composto da lui, Lello Arena ed Enzo Decaro, per tutta la Smorfia. Quelli di “annunciazione, annunciazione”, altro sketch che in pochi possono dire di non aver mai visto.