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Il suo stile di vita, ritenuto troppo occidentale, la sua volontà di rendersi indipendente lavorando in un bar con l’obiettivo di farsi una vita sua, erano malvisti dalla sua famiglia di origine marocchina che alla fine è andata a prelevare con la forza e le minacce la giovane sul posto di lavoro: è quanto accaduto in un comune della provincia di Isernia dove gli agenti della divisione anticrimine della Questura di Isernia (diretta dal questore Davide della Cioppa) ha notificato ai familiari della ragazza – padre, madre e fratello – un ammonimento per violenza domestica. A far scattare le indagini, lo scorso 5 maggio, sono stati i colleghi della giovane che non avendola più vista in giro hanno pensato che fosse rimasta vittima di un caso simile a quello che ha visto protagonista Saman Abbas. I poliziotti si sono recati a casa della giovane, l’hanno prelevata a portata in Questura dove la ragazza ha raccontato la vicenda agli investigatori. “Dalla ricostruzione dei fatti – spiega una nota della Questura – è emerso che le condotte poste in essere nei confronti della giovane donna sarebbero da ricondurre alla volontà della famiglia di imporle la coabitazione presso la casa familiare, nonché modi di vivere strettamente aderenti ai canoni della religione musulmana, vietandole, tra l’altro, di instaurare relazioni sentimentali con cittadini italiani, comprimendo così la sua libera autodeterminazione”.