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Lecce – “Non sai contro chi ti sei messo” e “Meglio che rinunci a Sonia sennò ti faccio fare una brutta fine” sono questi, solo alcuni, dei tanti messaggi di minaccia inviati da Salvatore Carfora, 39enne, originario di Torre Annunziata, i giorni antecedenti all’omicidio dell’ex fidanzata Sonia Di Maggio.

Uccisa la sera del primo febbraio nella frazione di Specchia Gallone, del comune di Minervino in Puglia.

Al momento il 39enne oplontino è in carcere per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Mentre il pubblico ministero contesta anche il reato di stalking con riferimento a una serie di messaggi trovati sui telefonini cellulari di Sonia e del nuovo compagno.