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Napoli – Il 7 marzo del 2019 Fortuna Bellisario morì “perché inciampò nel filo del forno a microonde e non per le percosse del marito”. Questa la tesi sostenuta dall’avvocato Sergio Simpatico che difende Vincenzo Lo Presto, 43 anni, condannato a 10 anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale della moglie, scarcerato qualche mese fa, dopo due anni di detenzione in carcere. La tesi è stata sostenuta nel ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso alla sentenza dei giudici del Riesame di Napoli che hanno disposto il ritorno in carcere per il consorte della vittima. Un assassinio, secondo l’accusa, determinato per motivi di gelosia maturato, come sottolineato da più parti processuali, “in un quadro familiare di totale degrado, morale e sociale, caratterizzato dalla sottocultura della sopraffazione uomo-donna”. Nei giorni scorsi i giudici del Riesame hanno disposto il ritorno in cella per Lo Presto ma sospeso fino alla decisione della Cassazione.