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Napoli – Otto gli ergastoli, così come aveva chiesto il pm della Dda di Napoli, Antonella Fratello. Carcere a vita per il boss Ciro Rinaldi di San Giovanni a Teduccio, indicato come mandante, Michele Minichini e Antonio Rivieccio ritenuti gli esecutori materiali, di Giulio Ceglie e di quattro donne: Anna De Luca Bossa, Vincenza Maione, Cira Cepollaro e Luisa De Stefano.

L’aula era piena. Non solo i familiari di Ciro Colonna, ma anche quelli di tutti le vittime innocenti della Campania. Lì da questa mattina per aspettare la sentenza di primo grado per i presunti mandanti ed esecutori materiali del delitto del 10 giugno del 2016 nel quale per la vita il 19 enne Ciro, assassinato per errore nel corso di un agguato contro Raffaele Cepparulo detto ‘Ultimo’, anch’egli assassinato. Ciro non fece in tempo ad abbassarsi sotto al tavolo quando i killer fecero fuoco all’interno di un circolo ricreativo a Ponticelli, quartiere orientale della città.

Secondo la ricostruzione dell’Antimafia, a sparare alla vittima innocente fu Rivieccio mentre a uccidere Cepparulo fu Minichini. Le testimonianze raccolte e i verbali dei pentiti sono alla base della richiesta dell’accusa che ha ritenuto di non concedere alcun tipo di attenuanti a nessuno degli attori del delitto.