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Napoli – Nessun rinvio, le Universiadi si faranno a Napoli nel 2019 nelle date già stabilite. La svolta è arrivata nel corso del vertice romano appena conclusosi. L’annuncio è stato dato al termine di una lunga riunione alla quale ha preso parte, tra gli altri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Durante l’incontro, stando alle prime indiscrezioni, si sarebbe verificato un violente alterco tra il sindaco Luigi de Magistris e il governatore Vincenzo De Luca: per superare le divergenze, il Governo darà vita a un organismo ad hoc con pieni poteri. Possibile, a questo punto, l’uscita di scena del commissario Latella.

«Sentite tutte le parti, il sottosegretario Giorgetti si riserva di individuare un quadro normativo che consenta di poter andare avanti, perché ha preso atto che gli enti locali malgrado la ragione sia molto complicata, hanno molta passione per portare avanti il progetto. Si dovrà quindi individuare una cabina di regia diversa rispetto a questa nazionale», così il presidente del Coni Giovanni Malagò al termine della cabina di regia andata in scena a Palazzo Chigi alla presenza tra gli altri del Sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti. «Si scende di livello nominando un supercommissario – ha sintetizzato il capo dello sport italiano – con un coinvolgimento in primissima battuta degli enti locali direttamente nella questione. Il Governo conferma gli stanziamenti, non vuole far mancare la sua fiducia ma ritiene indispensabile individuare una norma diversa rispetto a oggi. Non ha dunque voluto staccare la spina ma ha detto agli enti locali di assumersi le loro responsabilità».

Resta però ancora tutto da sciogliere il nodo relativo al Villaggio degli atleti. A quanto pare, l’ipotesi più accreditata sarebbe quella di “spacchettare” il Villaggio tra due navi da crociera e una serie di unità abitative da installare nell’area parcheggi della Mostra d’Oltremare di Napoli, su cui insistono dei vincoli e sui cui, prima del passo in avanti di oggi, il governatore De Luca aveva posto il veto per evitare il rischio “devastazione”.