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L’incontro con studenti e professori, tenutosi ieri a seguito della liberazione del Rettorato della Federico II, si è svolto “nel reciproco rispetto delle differenti posizioni emerse”; hanno partecipato “centinaia di persone tra le quali vi erano esponenti di tutte le componenti dell’Ateneo”, ed è stato “un primo momento di confronto e discussione, i cui esiti dovranno poi incanalarsi, come è ovvio, nell’alveo dei processi democratici dell’Ateneo, coinvolgendo quindi il Senato Accademico, che sarà chiamato ad esprimersi su un documento prodotto da un gruppo di lavoro composto da studenti, personale tecnico amministrativo e docenti e che verrà insediato a breve”. Così in una nota l’ateneo Federico II torna sugli esiti dell’assemblea di ieri, sottolineando che “il risultato di questo percorso che investe le rappresentanze dell’intero Ateneo dovrà essere accettato da tutti. Queste sono le regole della democrazia e questi sono i termini chiari e indiscutibili dell’accordo raggiunto”.

“Il messaggio fondamentale che è emerso dall’animata discussione è che l’Ateneo federiciano è compatto nel condannare gli atti terroristici e l’escalation militare cui stiamo assistendo in Medio Oriente, e si riconosce nella posizione della Corte di giustizia internazionale. Molto si è discusso su quale debba essere il ruolo delle Università, che restano luogo di elaborazione del pensiero critico e anche di manifestazione del dissenso verso le politiche dei governi, come chiaramente ricordato nel recente discorso del Presidente Mattarella”, si ricorda nella nota. Sul tema delle collaborazioni con università e centri di ricerca israeliani, “peraltro affiancate da diverse interazioni attive con università palestinesi, sono emerse posizioni differenziate, che ci si augura di poter comporre dopo un analitico esame degli accordi in essere. Pertanto al momento nessuna decisione è stata assunta relativamente alla sospensione o interruzione di tali accordi: decisione che può essere solo l’esito di un percorso democratico che coinvolga gli organi accademici deputati”. Relativamente alla presenza del Rettore nel comitato scientifico della fondazione Med’Or istituita da Leonardo, “a fronte delle pressanti richieste di dimissioni di una parte dell’Assemblea, si è chiarito che la presenza del professor Lorito nel comitato tecnico è a titolo personale, nella sua qualità di esperto del settore agroalimentare. Il professor Lorito ha dichiarato la propria disponibilità a rivalutare la sua attuale posizione ed ha auspicato che la libertà di scelte personali, che non investono l’istituzione nel suo complesso, sia rispettata da tutti, come i più basilari principi democratici richiedono. Del resto va ricordato che anche rettori di altri atenei hanno assunto sul tema posizioni differenziate, scegliendo alcuni di rimanere nel comitato della fondazione, altri di uscirne”, conclude la nota