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NAPOLI – Il 2023 dovrà essere l’anno dell’apertura dei cantieri. L’augurio è dell’ingegnere Gaetano Manfredi chiamato a fare un bilancio dell’anno che sta terminando e a proiettarsi verso i prossimi 12 mesi.
 
“Prima di tutto – dichiara il sindacograzie anche alle nuove assunzioni, in un prossimo futuro, dobbiamo rimettere completamente in moto la macchina amministrativa sia del Comune che delle partecipate se vogliamo garantire servizi migliori. Per il 2023 dobbiamo proseguire il cammino lungo tre grandi direttrici: sul fronte dei trasporti, sul fronte della pulizia e della cura del verde e su quello dei cantieri su cui abbiamo investito. Dal rifacimento delle strade ai parchi – dalla villa comunale al Virgiliano – dalla Galleria ai progetti Unesco, sono tanti i cantieri che vorrei vedere aperti. E anche se costeranno qualche disagio per i cittadini, significheranno che la città è in movimento”.
 
Rispetto a un anno fa, Manfredi crede di non partire da zero. L’azione della sua amministrazione lungo il 2022 lo ha soddisfatto. “Dal mio punto di vista è stata soddisfacente – spiega il primo cittadino – Il 2022 è stato un anno molto impegnativo, iniziato con la necessità di scongiurare il dissesto e con il Patto per Napoli che ci ha concesso una certa agibilità per il primo bilancio che abbiamo votato. Grazie ad esso, si sono potuti fare i concorsi e abbiamo stanziato delle risorse per la manutenzione, le municipalità, il verde e le partecipate rimettendole in ordine con l’attribuzione del servizio idrico ad Abc, il concorso in Asìa, la chiusura dei contenziosi per Anm. In più, in questi mesi, siamo riusciti a sbloccare il grande progetto Unesco, quello della stazione di testa della linea 6 prevedendo nuovi treni e l’accordo con Fs, e a reperire oltre 1 miliardo di euro dai fondi Pnrr”.
 
“Stiamo lavorando bene”, sottolinea Manfredi, tant’è che la verifica politica con un eventuale rimpasto di giunta che aveva messo in agenda per la fine dell’anno sono uscite dalla sua agenda.
 
Sotto l’aspetto politico, l’attenzione del sindaco è rivolta essenzialmente a quello che farà il governo centrale, a cominciare dalla finanziaria che sta andando in porto. Alla domanda ‘cosa manca nella prima manovra firmata da Giorgia Meloni?’, il sindaco risponde così: “In generale, c’è poco per i Comuni, come ha ben detto l’Anci. Questo, nonostante l’inflazione, il caro-energia e l’incremento del costo del personale. Poi, in particolare per Napoli, manca un impegno per la Metro, anche se ora c’è un emendamento che dovrebbe assicurarci di nuovo un piccolo stanziamento. Ma dal Governo mi attendo la giusta attenzione verso Napoli e la sua area metropolitana: stiamo compiendo un percorso virtuoso e abbiamo bisogno di investimenti se, nel tempo, davvero si vuole vedere migliorata la nostra qualità di vita”.