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Napoli – Una tecnologia che interessa e viene considerata in tutto il mondo, soprattutto negli Emirati Arabi, pronti ad investire su Napoli. Ecco Sms (Small Mission to marS), una costruzione dei laboratori dell’area orientale di Napoli del consorzio Ali. Il sistema sviluppato è formato da una protezione termica per la fase di discesa su Marte chiamato Irene (Italian RE-entry NacellE), ideale alla sonda nella fase di rallentamento fino a condizioni subsoniche, così da evitare il paracadute supersonico.

Un profilo unico al mondo, mai attuato in nessun altra missione su Marte e che prevede un sistema terminale di soft landing, evitando di ricorrere a sistemi di retrorazzi, con conseguente riduzione nella complessità del sistema e maggiore affidabilità. La sonda dovrebbe essere inviata su Marte nel 2020.

“L’affacciarsi del mondo arabo allo spazio interplanetario con la missione Hope su Marte – osserva Giovanni Squame, presidente di Ali – rappresenta un’ulteriore opportunità per promuovere tecnologie come Irene, interamente studiata ed elaborata da società spaziali e da giovani ingegneri che hanno deciso di rimanere con le proprie sedi nell’area orientale di Napoli, nella convinzione che la loro presenza possa fornire prestigio e nuova vitalità industriale al territorio, contrastando in tal modo l’attuale degrado”. Gli Emirati Arabi stanno pensando alla loro prima missione spaziale “Hope Mars Probe”, nel 2020, con la sonda che arriverà l’anno successivo dopo un viaggio di circa sette mesi, così da poter coincidere e festeggiare il cinquantesimo anniversario dalla fondazione della nazione.