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Napoli – Il Tribunale di Napoli Nord, in composizione monocratica (giudice Nigro) ha assolto “perché il fatto non sussiste” Luigi e Armando Cesaro dall’accusa di voto di scambio contestata in occasione delle elezioni regionali del 2015.
Insieme con i Cesaro (difesi dall’avvocato Michele Sanseverino e dal professore Alfonso Fiurgiuele) sono stati assolti, con la stessa formula, altre 27 persone tra cui l’ex sindaco di Giugliano in Campania (Napoli) Angelo Liccardo difeso dagli avvocati Roberto Guida e Roberto Saccomanno. Il giudice ha accolto, tra l’altro, le richieste di assoluzione formulate dal pm Dongiacomo.
All’inizio del procedimento giudiziario, il professore Alfonso Furgiuele sollevò un’eccezione sull’utilizzabilità delle intercettazioni. Il giudice si riservò la decisione ma sopraggiunse la cosiddetta “sentenza Cavallo” che, in sostanza, confermò gli argomenti posti a sostengo delle eccezioni sollevate dal legale.

Sono Armando. Faccio politica da quando avevo 15 anni, è la passione della mia vita. Ho frequentato le sezioni, affisso i manifesti di notte, distribuito volantini ai gazebo, allestito palchi, principalmente per farci salire altri”, “…ho passato gli ultimi tre anni e mezzo a dover rinunciare a tutto questo, perché finito sotto inchiesta” e “…oggi sono stato assolto perché il fatto non sussiste”. Non nasconde la sua soddisfazione, su Fb, Armando Cesaro per l’assoluzione incassata con “formula piena” dal Tribunale di Napoli Nord che stamattina si è pronunciato sull’accusa di voto di scambio contestata, tra gli altri, anche al padre, il senatore Luigi Cesaro. “Ricordo il profumo dei primi fac-simile con il mio nome, – si legge ne post – l’emozione di vedere i primi manifesti con la mia foto. Il mio primo comizio… ho ancora i brividi! Ho fatto tutta la gavetta e mi sono fatto le ossa combattendo contro un pregiudizio che mi ha accompagnato, ma che non credo di meritare. Ho sempre avuto un solo obiettivo: rappresentare i miei concittadini nelle istituzioni, e difenderli. Essere il riferimento della mia gente, del popolo da cui provengo e con cui sono cresciuto. Di cui conosco ogni piccolo problema.
Lavorando, senza mollare mai, ho raggiunto tutti i miei traguardi. Dal sogno di un bambino che guardava Silvio Berlusconi come il proprio mito, alla vice presidenza nazionale dei giovani di Forza Italia e all’elezione al consiglio regionale della Campania, con 30.000 preferenze. Ho risolto problemi, presentato proposte di legge. Sempre presente, sempre attivo. Ho lavorato tanto, come mi piace e come so fare”.
Sono Armando. E ho passato gli ultimi tre anni e mezzo a dover rinunciare a tutto questo, perché finito sotto inchiesta”, sottolinea Armando Cesaro che aggiunge: “Per senso di responsabilità e rispetto verso la mia gente, verso il mio partito – anzi, verso il capo del mio partito – mi sono fatto da parte. E ho aspettato, silenziosamente. Sono stati mesi lunghi e difficili. Da titolare ho scelto di mettermi a bordo campo. Da dirigente ho scelto di tornare militante. Per non dare modo a nessuno di strumentalizzare la mia posizione. E mi è costato tanto. Sono Armando. E oggi sono stato assolto perché il fatto non sussiste. Gli amici veri, quelli che mi conoscono davvero, hanno sempre creduto nella bontà delle mie azioni e mi sono rimasti accanto. E li ringrazio. Non festeggio, perché sono state tante, troppe le rinunce, le ingiurie, la tristezza”.
“Un filosofo disse: ‘la verità è figlia del tempo’. Quel tempo oggi è arrivato“, conclude Armando Cesaro.