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Napoli – Nella riunione presieduta da Maria Caniglia e Vincenzo Solombrino il direttore generale Attilio Auricchio e l’assessora al Welfare Roberta Gaeta hanno risposto ai quesiti dei consiglieri comunali sulla procedura per la selezione di 169 unità di personale di vari profili da assumere a tempo determinato

Numerose le osservazioni dei consiglieri intervenuti posti al direttore generale e all’assessora al Welfare nell’incontro di oggi, seguito a quello del’8 agosto in cui era stata chiesta, ha ricordato la presidente Caniglia, la sospensione della procedura di selezione in attesa di chiarimenti.

Se la preselezione è fondamentale, in considerazione del numero elevato di domande pervenute, ha osservato il consigliere Arienzo (Partito Democratico), questa andava fatta o attraverso test psicoattitudinali o facendo una valutazione dei titoli complessivi posseduti dalla persona, compreso l’aspetto dell’esperienza maturata. Invece si è scelto di considerare solo il titolo di studio e il punteggio e, a parità, favorire il più giovane di età. In caso di ricorsi si rischia poi di vanificare tutta la procedura e di perdere i fondi.

Per la consigliera Matano (Movimento 5 Stelle) la norma di riferimento sul punto, l’art. 3 della legge 127/97 indica la preferenza per il più giovane candidato al termine della valutazioni di titoli e prove, che qui non vi sono state. Sono inoltre da controllare in via preventiva le dichiarazioni di chi sostiene di aver ottenuto la laurea magistrale pur essendo appena maggiorenne. Il tipo di personale che si andrà ad assumere con questa procedura, ha sottolineato la consigliera Quaglietta (Partito Democratico), dovrebbe avere particolare esperienza per confrontarsi con situazioni di disagio, per cui non è condivisibile ammettere alla prova scritta solo chi ha il punteggio più alto alla laurea e, a parità, è più giovane.

Il rischio di ricorsi è molto alto, secondo la consigliera Bismuto(Dema), e non è accettabile non prendere in considerazione l’esperienza maturata facendo diventare l’età un requisito di preferenza. In questo modo si mette a rischio non solo la procedura di selezione ma anche il Rei e la qualità dei servizi che si andranno ad offrire. Va chiarita tutta una serie di aspetti sulla gestione dell’attività e sulla riprogrammazione eventuale dei fondi.

Prendere in considerazione l’età nella scelta tra candidati dà vita ad una discriminazione odiosa e crea un conflitto tra chi è più giovane e chi non lo è, per questo andrebbe rivista la normativa di riferimento, per il consigliere Felaco (Dema), che ha ricordato come ciò sia già avvenuto per la selezione delle maestre.

Il servizio che si intende offrire con il Rei è fondamentale e va chiarito come si intende organizzarlo. La costruzione del servizio, ha osservato Brambilla (Movimento 5 Stelle) va avanti da un anno e va spiegato cosa è stato fatto in questi mesi, mentre rispetto ai controlli, questi andrebbero fatti prima almeno rispetto all’esattezza delle date di nascita e dei titoli di studio, per evitare risoluzioni successive del contratto. Preoccupazione, per il consigliere Santoro (Misto – Fratelli d’Italia) va espressa sul modo in cui il Comune sta facendo la propria parte rispetto alle famiglie che chiedono di accedere alla misura, anche alla luce del rimpallo di responsabilità con l’Inps. Sugli errori nella predisposizione della procedura, occorre individuare le responsabilità e non far ricadere sui consiglieri che sollevano dubbi gli effetti negativi di eventuali blocchi dell’iter, senza dimenticare che le ultime linee guida ministeriali in materia stabiliscono che la preselezione va fatta privilegiando le effettive capacità possedute dai candidati e non criteri oggettivi.

Per Coppeto (Napoli in Comune a Sinistra) si è di fronte ad un pasticcio da cui è complicato uscire, causato dagli effetti negativi del modello aziendalista che rimette ai dirigenti tutte le scelte. Va chiesto un parere al ministero competente per chiarire se la definizione dei criteri di accesso alla procedura di selezione poteva essere fatta solo da un organo dirigenziale. Per il consigliere Gaudini (VerdiSfasteriati) non vi è nulla da eccepire rispetto alla procedura amministrativa,  e chi ritiene di essere stato danneggiato ha a disposizione gli strumenti per effettuare i ricorsi, mentre il corto circuito è politico, perché il Consiglio comunale avrebbe dovuto poter fornire le proprie indicazioni alla luce delle emergenze della città.

Il direttore generale Auricchio ha chiarito innanzitutto il percorso compiuto fino a questo momento e che ha visto un diniego alla richiesta di procedere alle assunzioni il 19 dicembre scorso da parte della commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali. Nei mesi successivi la situazione dei conti del Comune ha impedito la ripresentazione della domanda che è stata finalmente autorizzata il 2 agosto scorso e che fa riferimento anche alle assunzioni per la scuola. Tutta la procedura, comprensiva dei criteri di valutazione delle domande e di ammissione alla fase successiva, è stata curata dal servizio personale alla luce delle normative vigenti. I fondi non utilizzati per l’anno in corso saranno oggetto di richiesta di riprogrammazione, anche per dare sostegno al personale del welfare impegnato in un super lavoro. L’ipotesi dei ricorsi, quindi, non desta alcuna preoccupazione, e, anche per andare incontro alle osservazioni sollevate dai consiglieri, si potrà procedere ai controlli sulle dichiarazioni presentate dai candidati ammessi prima della prova scritta, che si svolgerà nel mese di settembre, mentre è in via di completamento la ricerca di mercato del soggetto che dovrà somministrare i test.

Il Ministero, ha spiegato l’assessora Gaeta sul punto della riprogrammazione dei fondi, ha già autorizzato l’utilizzo dei fondi per pagare gli straordinari al personale comunale che si sta occupando delle domande per il Rei. Rispetto alla misura, invece, due sono gli obiettivi primari: rafforzare i centri servizi territoriali che sono in condizioni disastrose e in numero insufficiente alle esigenze del territorio; raggiungere gli obiettivi della misura e la presa in carico dei nuclei richiedenti il Rei. Per questo sono state adottate scelte, rispetto alla selezione del personale, che vanno nel senso di velocizzare la procedura e per la preselezione si è valutato che il voto di laurea avesse più valore dei test psicoattitudinali. Per espletare le pratiche si è lavorato insieme, centri territoriali e centrali, dividendo il lavoro in modo omogeneo.

La presidente Caniglia, in chiusura, ha ricordato i dati delle domande presentate per il Rei, già oggetto di approfondimento da parte della commissione. Fino alla metà di giugno erano state 26.060 le pratiche presentate, per un totale di 97.918 persone, delle quali 31.899 minori. Di queste domande, 17.000 riguardano le famiglie con minori, 9.159 i disoccupati ultra cinquantacinquenni, 1503 le persone disabili, 146 le donne incinte, 426 stranieri con regolare permesso di soggiorno. La distribuzione territoriale delle domande vede l’area della 6° Municipalità maggiormente coinvolta, con circa 6000 richieste delle quali 2077 dal solo quartiere di Ponticelli.