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Napoli – “L’incontro con la Presidenza del Consiglio lascia un sapore amaro. Ci saremmo aspettati maggiore concretezza dall’esecutivo“. Così Antonio Accurso, segretario generale della Uilm Campania, spiega tutta l’amarezza degli operai Whirlpool di Napoli che oggi confidavano nel Premier Giuseppe Conte per far tornare indietro sui propri passi la multinazionale americana.

L’amministratore delegato Luigi La Morgia, già direttore dello stabilimento partenopeo, dopo un ulteriore passaggio con Bitzer, ha confermato tuttavia che “non ci sono margini per continuare la produzione a Napoli“. Un ennesima doccia fredda per i lavoratori napoletani che oggi si aspettavano qualcosa in più dal presidente del Consiglio.

Domani sarà quindi l’ultimo giorno dell’attività su Napoli Est. Ma operai e sindacati non si fermano, anzi da domani “comincia la nostra lotta” spiega Accurso.

I sindacati ribadiscono gli accordi industriali, la dignità e la sovranità del paese. “Chi è con noi nelle parole deve farlo anche con atti concreti“. “I lavoratori di Whirlpool – conclude il segretario regionale – si stanno firmando da tempo sotto il titolo ‘l’Italia che resiste’. Ci domandiamo se il governo voglia farne parte oppure soccombere alle volontà della multinazionale. E cosa intende fare per salvaguardare sito, produzioni e lavoratori, come dichiarato al parlamento mercoledì scorso“.

In questo momento gli operai sono riuniti in assemblea nella fabbrica di via Argine. Ed insieme alle sigle sindacali stanno discutendo il da farsi. Prevista assemblea permanente anche per domani, giorno della cessazione produttiva dello stabilimento di Ponticelli.