Piacenza – Cinquanta dipendenti del Comune di Piacenza sono indagati con le accuse di falso e truffa: secondo la Procura della Repubblica erano soliti timbrare il cartellino in ufficio per poi uscire “a farsi i fatti propri”: “Chi andava in palestra e chi andava a fare spesa”, affermano Salvatore Cappelleri, capo della procura, e il pm Antonio Colonna. Sono i primi dettagli che riguardano il blitz cominciato questa mattina negli uffici della sede comunale di Palazzo Mercanti a Piacenza. Le indagini, condotte da Polizia municipale e Guardia di finanza, riguardano anche alcuni casi di peculato: qualcuno avrebbe utilizzato mezzi di servizio per scopi non lavorativi. Dei 50 indagati, dieci sono a piede libero, gli altri sottoposti a misura cautelare: uno agli arresti domiciliari, gli altri 39 sono stati foto-segnalati in caserma e poi sottoposti all’obbligo di firma. Gli inquirenti avrebbero filmati e pedinamenti, effettuati nel corso degli ultimi mesi, che dimostrerebbero la condotta dei dipendenti ‘infedeli’.
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