Milano – Massimo Bossetti “confida che qualche giudice gli dia finalmente retta” nel carcere di via Gleno a Bergamo da dove si trova dal giugno del 2014 in attesa della sentenza prevista per domani nel processo d’appello a Brescia per l’omicidio della tredicenne di Brembate di Sopra, Yara Gambirasio. “Cerca di avere un atteggiamento positivo”, spiega uno dei suoi legali, Claudio Salvagni, che ieri l’ha visito in carcere – e confida nel fatto che finalmente qualcuno gli dia retta”. Il muratore è stato condannato in primo grado all’ergastolo per il delitto e, in appello, il sostituto pg ha chiesto la sua condanna anche a sei mesi di isolamento diurno per calunnia ai danni di un collega. Reato per il quale era stato assolto in Corte d’assise. La difesa chiede l’assoluzione o la ripetizione dell’esame del Dna, ritenuta dall’accusa la “prova regina” della sua colpevolezza. Bossetti ha annunciato farà dichiarazioni spontanee prima della camera di consiglio.
- Pubblicità -
Tempo di lettura: < 1 minutoARTICOLI IN PRIMO PIANO
Giulia ed Emanuela, Alfieri della Repubblica: orgoglio campano
Altruisti, generosi, mossi da un forte senso di comunità. Ma soprattutto giovani e giovanissimi, nati dal 2004 in poi. Sono i 29 Alfieri della...