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Secondo gli ultimi dati, presentati dall’Asaps-Associazione sostenitori della Polizia stradale, in audizione al Senato, dall’inizio dell’anno al 12 maggio in Italia sono morti 153 pedoni, 60 ciclisti, 6 bambini, 25 vittime di pirateria e ben 394 persone nei soli incidenti del fine settimana, tra i quali 187 motociclisti. Dato che con i morti di questo week end supererà abbondantemente le 400 vittime. Sempre secondo l’associazione solo lo scorso fine settimana, ovvero tra venerdì 10 e domenica 12 maggio sono state 26 le vittime sulle strade italiane per incidenti, in lieve calo rispetto al fine settimana precedente, quando furono 28. Il presidente di Asaps Giordano Biserni ha chiesto più controlli e maggiore rigore sull’uso dei telefoni cellulari. In particolare Asaps ritiene necessario un piano straordinario per avere più divise sulle strade, “perche’ una riforma del codice senza i controlli non porterà miglioramenti”. E fa l’esempio dell’organico della polizia stradale che è quasi del 25% al di sotto della pianta organica: “Sui 12.986 agenti – spiega – ne sono in servizio soltanto 9.800”. L’altro nodo importante da sciogliere è l’ omologazione dei misuratori di velocità. Biserni è d’accordo che si approvi presto la nuova legge sulla Sicurezza Stradale “ma sarebbe stato meglio farlo prima visto che durante l’estate si registra il più alto tasso infortunistico”. Il presidente plaude “all’introduzione di meccanismi che permettano di accertare la guida alterata sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e psicotrope” e al Ddl che prevede la sospensione immediata alla prima violazione dell’art.173 in materia di utilizzo del cellulare alla guida che ha definito “il vero virus stradale dei nostri giorni”. Per Asaps l’uso del cellulare alla guida in caso di incidente stradale deve diventare “una aggravante della legge sull’omicidio stradale” e chiede più controlli sul trasporto pesante, maggiore protezione per i ciclisti, in particolare nelle aree urbane, e per i pedoni, “con il corredo di efficaci dissuasori della velocità””. “E’ chiaro che se i controlli non ci sono – conclude il presidente di Asaps – e smobilitiamo i misuratori di velocità, che sono congelati da tanti comuni, è come dire: liberi tutti, ma dopo a chi tocca…”.