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Torino – “Quando uno perde il lavoro arriva a compiere gesti disperati, la capisco…”. Anas Sabi, marocchino di trent’anni, parla così della donna che ieri si è data fuoco negli uffici torinesi dell’Inps. Originario di Casablanca, l’uomo era in coda allo sportello, dietro alla donna, le cui condizioni restano critiche. “L’ho vista prendere fuoco, è stato terribile – racconta – ringrazio il signore per
avermi dato la forza di reagire e per avermi fatto rimanere calmo e lucido”. Anas ha corso verso l’estintore, lo ha afferrato e l’ha attivato. E ora “prego per lei – dice – perché tutto si risolva
per il meglio”. In Italia da quando è ragazzino, il marocchino era all’Inps perché anche lui disoccupato. “Mi occupavo di impianti elettrici, e grazie a questo lavoro riuscivo a mantenere tutta la famiglia. Siamo in cinque. Ora non riesco più. Non sono sposato. Come faccio senza un soldo?”. Per ringraziarlo del coraggio e dell’altruismo, Anas è stato ricevuto questa mattina negli uffici dell’Inps.