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Appalti Sorrento, ai domiciliari presunto prestanome del sindaco

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Va ai domiciliari Danilo Amitrano, rappresentante dell‘associazione “La Fenice” e indagato dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Torre Annunziata nell’ambito dell’inchiesta sui presunti illeciti commessi nell’assegnazione degli appalti a Sorrento.
A deciderlo è stato il gip Maria Concetta Criscuolo, dopo l’interrogatorio di garanzia dello scorso 18 luglio.
Amitrano, difeso dall’avvocato Giovanni Politelli, in realtà, secondo gli inquirenti, risulterebbe essere solo un prestanome, visto che dalle indagini è emersa la riconducibilità dell’associazione all’ex sindaco di Sorrento Massimo Coppola.
L’ex primo cittadino è in carcere dallo scorso 21 maggio, subito dopo avere intascato 6mila euro da un imprenditore durante una cena a ristorante.
Nel corso dell’interrogatorio Amitrano si è mostrato collaborativo e ha risposto alle domande chiarendo il suo ruolo all’interno dell’associazione che per gli investigatori altro non era che una sorta di bancomat per Coppola. Domani prendono il via gli interrogatori di garanzia degli indagati per i quali sono stati disposti i domiciliari.

Avellino Basket: calendarizzati tutti i match della preseason

Gruppo Mascio Orzinuovi - Avellino Basket
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La preseason si avvicina e l’Avellino Basket ha stilato il calendario ufficiale del precampionato. Si inizia con il primo scrimmage contro Rieti il 16 agosto e si terminerà a Brindisi il 13 settembre con l’ultimo test. Di seguito tutte le gare ufficiali della prestagione dei biancoverdi.


16 agosto 

Sebastiani Rieti – Avellino Basket
23 agosto – PalaDelMauro
Avellino Basket – Givova Scafati Basket
27 agosto PalaDelMauro
Avellino Basket – Juve Caserta
30 agosto PalaDelMauro
Avellino Basket – Napoli Basket
6/7 SettembreTorneo di Penne
Avellino Basket, Pallacanestro Roseto, Pallacanestro Ruvo di Puglia, Valtur Brindisi
13 Settembre
Brindisi Trofeo Pentassuglia
Valtur Brindisi – Avellino Basket

 

Maraio (Psi): “Sbaglia Calenda su Fico”

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In Campania si proceda senza mettere veti sulle persone e ragionando sulle cose da fare. Partire dagli attacchi personali, come Calenda fa con Fico, per poi dire ‘andiamo a destra’, a braccetto con la Lega di Salvini e con Fratelli d’Italia, non mi pare una strategia chiara e lineare. Si può e si deve rimediare soprattutto se si fa riferimento a forze che hanno condiviso anni di governo regionale, spetta ai partiti della coalizione rimediare”. Lo dice Enzo Maraio, segretario nazionale del Psi.
I socialisti, da tempo, propongono la convocazione di un tavolo per discutere delle cose da fare. Si eviterebbero tanti problemi” conclude.

Irpinia e Sannio tornano a crescere: saldo positivo delle imprese

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Segnali di vitalità per il tessuto imprenditoriale delle province di Avellino e Benevento, in linea con il miglior risultato nazionale degli ultimi cinque anni.

Dopo un avvio d’anno in chiaroscuro, il secondo trimestre del 2025 segna un ritorno alla crescita per le imprese di Avellino e Benevento, che si allineano al trend positivo nazionale. Secondo i dati Movimprese elaborati da Unioncamere e InfoCamere, il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese torna in territorio positivo: +0,32% per Avellino e +0,34% per Benevento, a fronte di una media nazionale dello 0,56%, che risulta essere il miglior risultato registrato negli ultimi cinque anni nello stesso periodo.

Un risultato incoraggiante anche a confronto con lo stesso trimestre del 2024, quando i saldi erano negativi (-0,06% Avellino e -0,15% Benevento).

I numeri

Al 30 giugno 2025, risultano 42.012 imprese in provincia di Avellino e 33.456 nel Sannio, pari al 12,72% del totale delle imprese campane (593.301).

Nel secondo trimestre 2025 Avellino ha registrato un saldo positivo di 134 imprese (443 nuove iscrizioni a fronte di 309 cessazioni), con un tasso di crescita dello 0,32%; Benevento presenta un saldo positivo di 112 imprese (334 iscrizioni e 222 cessazioni) e un tasso di crescita dello 0,34%.

I settori economici

Il quadro settoriale locale riflette le tendenze nazionali, che vedono una vitalità diffusa soprattutto nei servizi e nelle costruzioni.

– L’agricoltura resta il settore prevalente, con il 25% delle imprese ad Avellino e il 24% a Benevento, seguita dal commercio (20,7% e 14,6% rispettivamente).

– In Irpinia, si conferma dinamico il comparto dei servizi professionali, scientifici e tecnici, mentre il commercio resta in difficoltà.

– Nel Sannio, spiccano le attività finanziarie e assicurative, in linea con il boom nazionale di questo settore (+1,62%), mentre l’industria manifatturiera mostra segnali di debolezza.

Le forme giuridiche

Le ditte individuali continuano a essere la forma più diffusa (56,9% ad Avellino e 56,3% a Benevento), ben sopra la media nazionale (circa 50%). Tuttavia, anche nel nostro territorio si nota una crescita delle società di capitale (31,4% in Irpinia e 32,4% nel Sannio), segnale di una progressiva transizione verso modelli imprenditoriali più strutturati e orientati ai mercati esteri.

Un quadro complesso ma incoraggiante

I dati Movimprese fotografano un sistema imprenditoriale che, nonostante le difficoltà globali e locali – come lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione – mostra capacità di ripresa e voglia di investire. Un segnale di fiducia che segue la tendenza nazionale, dove le imprese crescono soprattutto nei settori a più alto valore aggiunto come costruzioni, servizi tecnici, ristorazione e attività finanziarie.

I dati completi e aggiornati sono disponibili sul portale interattivo di InfoCamere:

www.infocamere.it/Movimprese

Per ulteriori informazioni:

Centro Studi Camera di Commercio Irpinia Sannio [email protected]

 

Sanità nel Cilento, parte la mobilitazione: Cis-Alentum avvia una petizione

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L’Associazione Cis-Alentum, attiva nel comprensorio di Agropoli e del Cilento, ha lanciato una raccolta firme popolare per chiedere all’ASL Salerno interventi urgenti e mirati sul fronte dell’assistenza sanitaria. Una mobilitazione che nasce dalla necessità – ormai evidente – di rafforzare i servizi sanitari in un’area che, soprattutto nei mesi estivi, vede aumentare sensibilmente il numero di residenti e visitatori. Tra le richieste presentate dall’Associazione, spicca l’attivazione di una seconda auto medica nel territorio di Agropoli, indispensabile per garantire tempestività ed efficacia negli interventi d’emergenza. A questa si aggiunge la proposta di uno stazionamento stabile dell’elisoccorso presso il Presidio Ospedaliero di Agropoli, misura che contribuirebbe a ridurre drasticamente i tempi di soccorso in caso di urgenze gravi. Cis-Alentum si è detta disponibile a promuovere forme di co-finanziamento insieme alle amministrazioni locali, per sostenere concretamente la realizzazione del servizio. L’Associazione chiede inoltre che l’ASL dia finalmente attuazione alla copertura effettiva dei 100 posti letto previsti per l’ospedale di Agropoli, come stabilito dal piano aziendale, affinché la struttura possa realmente rispondere ai bisogni sanitari del territorio. Non meno importante è la richiesta di chiarimenti ufficiali sull’installazione e l’entrata in funzione della camera iperbarica, già prevista per lo stesso presidio ospedaliero: una risorsa cruciale per il trattamento di patologie specifiche e per la sicurezza delle attività subacquee sempre più diffuse nella zona. La raccolta firme prenderà forma concreta domenica 27 luglio 2025 alle ore 19:00 alle 23:30 in Piazza della Repubblica ad Agropoli, dove sarà allestito un gazebo informativo aperto a cittadini, associazioni, comitati e amministratori locali. L’evento è volutamente apartitico: sono benvenute tutte le adesioni, ma senza simboli o bandiere politiche. La salute viene prima di tutto.

Non chiediamo miracoli – spiega il direttivo di Cis-Alentum – ma azioni serie, rapide e finalmente risolutive. Siamo convinti che la voce unita dei cittadini possa aprire un confronto vero con le istituzioni e portare risultati tangibili». Terminata la fase della raccolta firme, seguirà un incontro pubblico al quale sarà invitato a partecipare il direttore dell’ASL Salerno insieme ai rappresentanti istituzionali del territorio. Il documento sottoscritto sarà poi trasmesso ufficialmente all’azienda sanitaria, con l’obiettivo di avviare un dialogo costruttivo su una questione che riguarda la qualità della vita e i diritti fondamentali dei cittadini del Cilento”. A dirlo sono il Presidente di Cis-Alentum Vincenzo Caputo e il Portavoce Gerardo Ferraioli.

Molinara, nota sul commissariamento della Fondazione ‘Attilio Emmanuele’

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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Alternativa Civica – Futura.

Si scrive un’altra pagina triste per il nostro paese. La Regione Campania ha provveduto al commissariamento della Fondazione Attilio Emmanuele, istituzione che per decenni è stata per Molinara un punto di riferimento nella cura e nell’assistenza agli anziani.
La Fondazione, nata da un’intuizione lungimirante e generosa della fondatrice, subisce una misura estrema che ne certifica il fallimento.
Dopo il disastro contabile del Comune di Molinara – già commissariato e in dissesto – la vicenda legata alla Fondazione rappresenta un’altra tegola istituzionale. Le conseguenze sono tutte da valutare, soprattutto per quanto riguarda la gestione degli immobili: un patrimonio che negli anni è stato amministrato in modo scomposto, opaco, spesso al limite della comprensione stessa per cittadini e operatori.
È indispensabile accertare le responsabilità. A cominciare dai due membri del Consiglio di Amministrazione, che avrebbero dovuto garantire serietà e trasparenza, fino ad arrivare al Comune di Molinara, che troppe volte ha messo le mani nel piatto, confondendo ruoli e logiche istituzionali.
Confidiamo in una maggiore chiarezza e auspichiamo un nuovo corso che parta dal rispetto della missione originaria dell’ente e dalla tutela dei beni che appartengono alla comunità. Siamo sicuri che la Regione Campania possa garantire il percorso migliore, utile a riportare l’ente nella sua originaria dimensione e autonomia.

Il ritorno in pompa magna dei browser games: ecco i motivi del loro successo

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Le favole di solito iniziano con la celebre frase “C’era una volta”, e hanno tutte quante un lieto fine. Ma per i browser games questo racconto sembra eterno. Dopo aver dominato la scena digitale fino al 2010, il settore in questione ha conosciuto una fase di declino a causa dell’emergere di nuove forme di intrattenimento. Poi, però, qualcosa è cambiato di nuovo nelle abitudini videoludiche dei player, e i giochi da browser sono tornati alla ribalta con prepotenza.

La rinascita dei browser games

La loro rinascita si deve ad un insieme di fattori tecnologici, narrativi e sociali che hanno ridefinito l’intero ecosistema del divertimento. In primo luogo, le innovazioni nel campo del web development hanno messo a disposizione dei player una qualità tecnica impensabile fino a pochi anni fa. L’HTML5 e l’abbandono definitivo del supporto a Flash hanno reso possibile la creazione di giochi fluidi, compatibili con tutti i dispositivi e liberi dalla necessità di installarli. Ciò ha reso l’accesso ai titoli molto più immediato, valorizzando uno dei punti di forza storici del genere: la semplicità d’uso.

Inoltre, dopo un decennio segnato dalla voglia di qualcosa di rapido e semplice, molti utenti sono tornati alle origini: ovvero la ricerca di titoli capaci di offrire narrazioni complesse e una maggiore profondità. In questo contesto, giochi come Forge of Empires e OGame hanno mantenuto un seguito di utenti molto forte, perché hanno saputo rinnovarsi, pur proteggendo le proprie caratteristiche distintive. Un discorso simile può essere applicato anche ai giochi di gambling che, grazie ai nuovi casino che hanno invaso la scena online, non hanno mai smesso di interessare gli appassionati del genere. Insomma, qui fedeltà fa sempre rima con longevità (e con novità).

Tornando ai giochi classici, la componente narrativa è diventata sempre più centrale. Diversi sviluppatori indie hanno capito che lo storytelling può fare la differenza, anche all’interno di produzioni relativamente semplici. La presenza di personaggi ben caratterizzati, trame articolate e ambientazioni coinvolgenti ha trasformato i browser games in esperienze epiche e uniche, in grado di competere con le produzioni più grandi. Questo approccio ha ampliato il target dei giochi da browser, attirando anche un pubblico più adulto e maturo, ovvero la vecchia generazione dei gamers.

La forza del multiplayer nei giochi online

La possibilità di interagire con altri utenti, un tempo accessoria, oggi è parte integrante dell’esperienza. I giochi multiplayer cooperativi o competitivi, come dimostra il successo di Among Us, hanno dimostrato che la componente sociale può aumentare la longevità di un titolo e creare vere e proprie community. I server attivi, i forum dedicati e le chat in tempo reale aiutano ad arricchire i giochi da browser con la consapevolezza di non essere soli, ma di partecipare ad un vero e proprio ecosistema digitale.

Il rinnovato successo dei browser games si fonda quindi su un perfetto equilibrio tra nostalgia e innovazione. Da un lato, il richiamo ad un passato familiare attrae una fetta di utenti cresciuti con questi giochi. Dall’altro, la capacità di proporre meccaniche più specifiche e narrazioni più sofisticate permette di conquistare anche le nuove generazioni.

Ischia, ricostruzione degli immobili danneggiati: nominati i primi due commissari ad acta

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Sono stati nominati i primi due commissari ad acta per la gestione di due importanti interventi di ricostruzione privata a Casamicciola Terme, relativi ad aggregati edilizi danneggiati dagli eventi calamitosi del 2017 e 2022.
 
Con due nuovi decreti, emanati dal Commissario Straordinario, Giovanni Legnini, entra nel vivo l’azione sostitutiva (ai sensi delle ordinanze speciali 8/2024 e 10/2024 ulteriormente estesa con l’ord. n.12/2025) nei confronti dei proprietari inadempienti che, entro il 15 febbraio scorso, non abbiano provveduto alla costituzione dei consorzi obbligatori necessari alla presentazione della domanda di contributo e del relativo progetto unitario.
 
Il primo provvedimento, firmato oggi, riguarda il complesso residenziale Igea sito in Piazza Bagni, divenuto simbolo della frana del 26 novembre 2022. Si tratta di un intervento tra più complessi, perché segnato da una serie di controversie e blocchi decisionali, la cui vicenda è sinteticamente richiamata nel provvedimento. Dopo mesi di ripetuti tentativi di mediazione e la verifica tecnica condotta dal Collegio – istituito con decreto n.2464 del 4 giugno 2025 – che ha accertato il mancato conseguimento delle maggioranze per la valida costituzione del consorzio, si è reso necessario il ricorso alla nomina di un commissario ad acta.
 
La figura individuata è l’architetto MassimoSalzano De Luna, con studio a Napoli, che ora dovrà procedere alla revisione del progetto unitario (entro 30 giorni), e successivamente all’affidamento dei lavori (entro i successivi 30 giorni). Il secondo decreto emanato riguarda, invece, un condominio in via Cagliari, anch’esso nel Comune di Casamicciola Terme. In questo caso, la nomina del commissario ad acta è avvenuta con il consenso degli stessi proprietari che non sono riusciti a raggiungere un’intesa sulla presentazione del progetto unitario.
 
Il tecnico nominato è l’ingegnere Massimo Del Giudice, con studio a Napoli, incaricato di predisporre il progetto e la domanda di contributo (entro 60 giorni) e, nell’ulteriore termine di 30 giorni, di affidare i lavori. Entrambi i professionisti sono stati individuati attingendo dagli elenchi predisposti e trasmessi dagli Ordini e Collegi professionali di Napoli, nell’ambito dell’accordo di collaborazione con il Commissario Straordinario, sottoscritto il 13 maggio 2024 e successivamente integrato, con un addendum del 2 marzo scorso che ha esteso l’ambito degli incarichi e la disponibilità dei professionisti iscritti ad assumere il ruolo di commissario ad acta.
 
L’Attività di azione sostitutiva proseguirà nelle prossime settimane con ulteriori nomine al fine di sbloccare situazioni di stallo e consentire l’avvio effettivo degli interventi di ricostruzione.

Passaggio a livello in via Pietà: raccolta firme dei residenti contro la chiusura

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Cresce la protesta nel quartiere di Via Pietà a Benevento, dove i residenti si sono organizzati per opporsi al progetto di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) che prevede la chiusura del passaggio a livello sulla tratta Benevento-Avellino. La comunità locale, preoccupata per le conseguenze di questa decisione, ha dato il via a una raccolta firme per chiedere agli enti competenti, tra cui il Comune di Benevento e RFI, un intervento urgente per preservare il passaggio e scongiurare l’isolamento del quartiere. La petizione, che ha già raccolto centinaia di firme, nasce dalla forte opposizione dei cittadini al piano di RFI, che rientra in un programma nazionale per l’eliminazione dei passaggi a livello in conformità a normative degli anni ’80 e ’90. La chiusura di Via Pietà, secondo i residenti, trasformerebbe la zona in un vicolo cieco, isolando il tratto verso Via Fontanelle e complicando gli spostamenti quotidiani.

Non siamo contrari alla sicurezza, ma vogliamo soluzioni che non penalizzino la nostra comunità”, ha dichiarato uno dei promotori della raccolta firme. Il progetto di RFI prevede la costruzione di un sottovia carrabile in prossimità di Via dei Mulini, a circa 600 metri di distanza, ma i residenti considerano questa alternativa inadeguata, poiché non garantirebbe un collegamento diretto tra le due parti del quartiere. La preoccupazione è particolarmente sentita in un’area in crescita, che ospita diverse sedi universitarie a circa 500 metri di distanza, rendendo Via Pietà un punto nevralgico per studenti e residenti. La possibile trasformazione del quartiere in una zona meno accessibile rischia, inoltre, di svalutare gli immobili e di compromettere il mercato degli affitti, come sottolineato dai proprietari locali. A destare ulteriore allarme è il tema della sicurezza: un vicolo cieco potrebbe ostacolare l’accesso rapido dei mezzi di emergenza, come ambulanze e vigili del fuoco, mettendo a rischio la popolazione in caso di necessità. I residenti denunciano, inoltre, la mancanza di un dialogo con RFI e il Comune, lamentando di essere stati informati del progetto solo in una fase avanzata, senza possibilità di confronto. Il precedente di Via Valfortore, dove l’intervento dell’Amministrazione Comunale ha portato alla sospensione della chiusura di un altro passaggio a livello, alimenta la speranza dei cittadini di Via Pietà. “Chiediamo lo stesso impegno politico per il nostro quartiere”, affermano i promotori della petizione, che invocano soluzioni alternative come l’installazione di barriere più avanzate o sistemi tecnologici per garantire la sicurezza senza sopprimere il passaggio. La raccolta firme, che proseguirà nei prossimi giorni, sarà presentata ufficialmente al Comune di Benevento e a RFI, con l’obiettivo di aprire un tavolo di confronto. La comunità di Via Pietà si dice pronta a continuare la mobilitazione per difendere la vitalità del quartiere e preservarne la coesione sociale, messa a rischio da un intervento che, secondo i residenti, appare distante dalle esigenze quotidiane della zona.

Casinò europei vs offshore: la vera differenza è nei dettagli

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Nel settore del gioco d’azzardo online, la distinzione tra casinò europei e casinò offshore si fonda principalmente sull’ambito normativo in cui operano. I casinò europei sono sottoposti a regolamentazioni rigorose imposte dalle autorità nazionali dei singoli Stati membri dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo. Questi operatori devono rispettare protocolli di licenza, controlli fiscali, normative antiriciclaggio e protezione dei dati personali, oltre a garantire elevati livelli di trasparenza e responsabilità. 

I casinò offshore operano da giurisdizioni extraeuropee con regole più flessibili, come Curaçao o Antigua, dove le licenze sono più facili da ottenere e i controlli meno stringenti. Questa libertà può ridurre le tutele per i giocatori. Molti utenti scelgono queste piattaforme per bonus più alti o giochi esclusi dai mercati regolamentati. In questo contesto, aumenta l’interesse verso i migliori siti non AAMS, selezionati per offrire varietà e maggiore libertà operativa, pur restando attenti agli standard minimi di sicurezza.

Qualità dei software e esperienza utente

Un altro elemento distintivo tra casinò europei e quelli offshore riguarda la qualità tecnologica e l’esperienza utente offerta. I casinò con licenza europea collaborano prevalentemente con fornitori di software certificati, i cui giochi sono soggetti a verifiche periodiche da parte di enti indipendenti. Questo si traduce in una maggiore affidabilità del generatore di numeri casuali (RNG), in una distribuzione equa delle probabilità di vincita e in interfacce intuitive supportate da standard di accessibilità elevati.

Le piattaforme offshore presentano un panorama più disomogeneo. Alcune sono gestite da operatori seri con tecnologie equiparabili a quelle europee, altre invece adottano soluzioni meno rigorose con possibili rischi per l’utente. L’assenza di una sorveglianza tecnica comparabile può comportare mancanza di audit regolari e minori garanzie sulla correttezza dei giochi.

Dal punto di vista dell’usabilità, i casinò europei tendono inoltre a offrire siti localizzati, assistenza clienti nella lingua dell’utente e opzioni di pagamento sicure e trasparenti. Gli operatori offshore, seppure talvolta molto competitivi sotto il profilo promozionale, potrebbero non garantire la medesima fluidità operativa, soprattutto nei procedimenti di verifica dell’identità e riscossione delle vincite.

Approccio fiscale e gestione delle vincite

Un aspetto spesso trascurato ma di fondamentale importanza riguarda il trattamento fiscale delle vincite. Nei Paesi dell’Unione Europea in cui i casinò sono regolamentati, le eventuali imposte sul gioco sono generalmente a carico dell’operatore e non del giocatore, a meno che non siano previste specifiche disposizioni nazionali. Questo rende l’esperienza di gioco più lineare sul piano tributario per il cittadino europeo.

Per quanto concerne i casinò offshore, il quadro fiscale presenta più incognite. Operando al di fuori della giurisdizione europea, questi operatori non sono soggetti agli stessi obblighi e possono non trasmettere informazioni utili alle autorità locali in materia di tracciamento dei flussi finanziari. Il giocatore, in taluni casi, potrebbe essere tenuto a dichiarare autonomamente le vincite, con tutte le implicazioni che ne derivano a livello burocratico e di responsabilità personale.

Inoltre, i tempi di elaborazione dei prelievi e la trasparenza delle condizioni applicate sono generalmente più articolati nei casinò offshore. L’assenza di normative uniformi può tradursi in procedure di rimborso più lente, commissioni impreviste o richieste documentali non standardizzate, il che potrebbe risultare in un’esperienza utente meno soddisfacente per chi dà priorità alla gestione chiara delle transazioni economiche.

Sicurezza dei dati e tutela dei consumatori

La sicurezza informatica è un ulteriore punto di discrimine rilevante tra casinò europei e offshore. Le piattaforme regolamentate operanti nell’UE sono soggette a normative severe in materia di protezione dei dati personali, tra cui il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Questo comporta l’obbligo di adottare misure tecniche avanzate per la salvaguardia delle informazioni sensibili degli utenti, oltre al dovere di notifica in caso di violazione dei dati.

Nei casinò offshore, la protezione dei dati può non essere garantita ai medesimi livelli. L’assenza di obblighi in linea con il quadro normativo europeo espone potenzialmente gli utenti a maggiori rischi in caso di attacchi informatici, furto di identità o utilizzo improprio delle informazioni finanziarie. Anche la possibilità di ricorrere a meccanismi di denuncia o risoluzione delle controversie risulta più limitata per i giocatori europei che scelgono questi operatori.

Oltre alla cybersicurezza, un altro aspetto fondamentale è la disponibilità di canali efficaci per il reclamo e la tutela dei propri diritti. I casinò europei devono offrire strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, spesso supervisionati da autorità indipendenti. Nei circuiti offshore tali garanzie sono spesso limitate o non perfettamente equiparabili a quelle previste nello spazio normativo dell’UE.

Accessibilità, marketing e promozioni

Infine, va considerato l’approccio alla comunicazione e al marketing. I casinò europei sono tenuti a rispettare precise linee guida in materia di pubblicità del gioco, inclusa la necessità di fornire informazioni equilibrate e di non promuovere pratiche ingannevoli. Questo implica un controllo maggiore sui messaggi promozionali, sulle condizioni dei bonus e sull’accesso alle offerte da parte di utenti vulnerabili.

I casinò offshore, non essendo soggetti alle medesime restrizioni, adottano spesso strategie di marketing più aggressive e promozioni ad alto impatto, come giri gratuiti illimitati e bonus di benvenuto con moltiplicatori molto elevati. Se da un lato questo può risultare allettante per alcuni giocatori, dall’altro nasconde possibili clausole complesse o condizioni di scommessa particolarmente stringenti.

L’accesso ai siti è anch’esso legato alle normative nazionali. Mentre i casinò europei sono liberamente accessibili nei Paesi in cui sono autorizzati, i casinò offshore possono essere soggetti a blocchi tecnologici o restrizioni specifiche, rendendo il loro utilizzo meno diretto e potenzialmente più rischioso dal punto di vista legale.

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