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di Valentina Scognamiglio
Cosa ci si può aspettare dai The Jackal oramai lo si sa bene: allegria, risate ma anche serie riflessioni celate dietro quel piacevole velo di festosità.
Questo gruppo che ormai è più che consolidato, rappresenta un raro esempio di come si possa riuscire a fare bene anche se si è più di uno al timone.
E questa è proprio la loro forza, la sintonia che col tempo sono stati in grado di trovare e mantenere da quando i The Jackal erano solo Ciro Priello, Ruzzo Simone Alfredo Felaco e Francesco Ebbasta fino ad oggi dove le teste pensanti e lavoranti dietro questa magnifica macchia sono molte in più.
La bellezza di questo collettivo però è la capacità di rimanere se stessi, una rarità nel mondo dello spettacolo, ma soprattutto, come hanno sottolineato più volte, il loro sostenersi e dirsi sempre in modo chiaro cosa c’è che non va. Perché, per arrivare ad ottenere un tale successo, dietro c’è molto ma molto studio come ha sottolineato più volte Fru, oltre alla capacità di accettare una critica costruttiva e di ragionarci insieme su.
Ma quello che, a pare mio li rende così tanto affascinanti, è la capacità che ha ognuno di loro di portare sullo schermo un personaggio con caratteristiche specifiche a volte, quasi all’opposto del loro essere.
Ed esempio Fabio Balsamo, soprattutto agli inizi, spesso ha ricoperto il ruolo di una persona un po’ sommessa e che subisce gli eventi in maniera ineluttabile come accade nella parodia ‘Gli effetti di Gomorra’ che li ha inevitabilmente portati al successo, ma nelle interviste risalta sempre come una persona molto sicura di ciò che fa e ha fatto, facendo trasparire di sé un lato più serioso che probabilmente gli anni di studio drammatico hanno ben impresso in lui.
Al contrario Fru, che spesso interpreta personaggi cinici, tal volta fastidiosi e fisicamente quasi statici, al di fuori dello schermo risulta come una sorta di scheggia di simpatia impazzita. Proprio come Aurora, la donna del gruppo che sfida il tempo con ora accanto la new entry Martina Tinnirello, anche lei con una comicità interiore che non riesce a trattenere.
Ascoltare i The Jackal è sempre molto bello perché hanno l’innata capacità di alleggerirti e di insegnarti qualcosa senza che tu te ne renda conto. Sono davvero un esempio di come impegnandosi, studiando e aspettando i tempi giusti, si possa arrivare, e arrivare anche a tutti.
Così è stato anche per la loro seri tv in onda su Prime Video ‘Pesci Piccoli- Un’agenzia. Molte idee. Poco budget’ che ha visto più di due anni di lavoro tre la prima e la seconda stagione, un’attesa indispensabile per produrre un soggetto degno di essere guardato, perché non si possono fare le cose di fretta solo per il mero produrre come a spiegato lo sceneggiatore Alessandro Grespan. Una serie piena di guest-star che vengono scelte ‘Non per il personaggio che sono, ma per la capacità in interpretare il personaggio che dovrebbero portare sullo schermo’ come ha detto Fabio. Ma non vi svelerà nulla sulla sua seconda stagione o vi rovinerò il piacere di vederla, vi basti solo sapere che non deluderà le vostre attese e che gli ospiti delle puntate sono davvero incredibili.
Sapete cosa a mio parere rende i The Jackal così amati oltre al buon umore che portano? Che fanno ancora parte del pubblico e lo capiscono e per questo non si tirano mai indietro quando i fan vogliono scambiare due chiacchiere o a fare mille foto proprio come è successo ieri dopo il photo-call. Sul palco hanno anche ospitato una miriade di bambini e non lo farebbero in molti, e quello che ne è scaturito è stato un’inaspettata parentesi ilare che gli ha permesso anche di allenarsi per loro prossimo programma ‘Gli scatenati’ che condurranno su Rai2 e che prende spunto dal bellissimo e indimenticabile programma di Paolo Bonolis ‘Chi ha incastrato Peter Pan’.
I The Jackal non deludono mai e non lo fanno di proposito, loro sono così ti avvolgono e ti portano nel loro mondo, che è davvero un mondo a parte. Sia la parte di loro che vediamo sugli schermi, sia chi c’è dietro come il regista e sceneggiatore Francesco ‘Ebbasta’ Capaldo che Alessandro Grespan e tutti gli altri, hanno lo stesso spirito lavorativo che li rende quasi un unico essere sensiente. Sono un incastro perfetto che ha capito la strada da percorrere e la porta avanti con serietà e impegno e sono un esempio per tutti questi giovani presi da social che li illudono che in quindici secondi si possa arrivare nell’Olimpo del nulla dal quale poi non si cade più giù. Eh no, non è così che funziona, in questo mestiere come in tutto lo studio e l’impegno sono la cosa più importante ed utile che si possa fare.
Adesso, in attesa della loro prossima apparizione al BCT che speriamo arriverà molto presto, andiamo tutti a vedere ‘Pesci piccoli’, io però che l’ho già visto, farò un rewatch dei video che li hanno resi più famosi e dato che siamo in estate toccherà per primo a ‘Gli effetti di DESPACITO’ che insieme a ‘Quando canto da solo in auto’ sono due dei mie preferiti e li riguarderei all’infinito.
