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Riverberi XV, annunciato il primo ospite: Daniele Sepe a San Nazzaro

Riverberi XV
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Tutto pronto per la 15esima edizione di “Riverberi”, la rassegna musicale ideata e diretta da Luca Aquino, che abbraccia parte del territorio sannita, realizzata grazie al contributo della Regione Campania e finanziata con risorse del FSC Campania 2021/27 Fondo di Rotazione ex lege n.183/1987 destinate alla definizione del “Programma Unitario di Percorsi Turistici di tipo culturale, naturalistico ed enogastronomico di portata nazionale e internazionale”. 

L’appuntamento inaugurale è già fissato: il festival si aprirà il 23 agosto con la tappa di San Nazzaro e il concerto presso la Villa Comunale, alle 21.30, di Daniele Sepe, che sarà introdotto dall’esibizione del talentuoso musicista beneventano Simone Ielardi (alle 21.00). Ricordiamo che l’accesso a tutti gli eventi è totalmente gratuito. 

Il partenariato anche quest’anno include sei comuni: capofila, esattamente come lo scorso anno, resta Castelpoto. Oltre al già citato San Nazzaro, lo affiancheranno i riconfermati Sant’Angelo a Cupolo, San Martino Sannita, San Leucio del Sannio e Pietraroja.

Come tradizione vuole, manifesto e logo della rassegna sono frutto di un’opera del maestro Mimmo Paladino.

Il cartellone completo del festival, che quest’anno presenta artisti di rilievo nazionale e internazionale (quasi tutti di scena per la prima volta sui palchi di Riverberi), sarà annunciato nel corso della conferenza stampa di presentazione, che avrà luogo martedì 19 agosto alle ore 10.30 a Benevento, presso la sala consiliare della Rocca dei Rettori.

Queste le date presso i vari Comuni della rassegna itinerante: 23 agosto San Nazzaro, 2 settembre San Martino Sannita, 4 e 5 settembre Castelpoto, 11 settembre Sant’Angelo a Cupolo e 12 settembre San Leucio del Sannio. L’evento a Pietraroja si svolgerà invece nel mese di dicembre, con esattezza il giorno 28.

L’idea di Riverberi nasce nel 2008 a Skopje in Macedonia quando, con il progetto “The Skopje Connection”, Luca Aquino incontra Enrico Blumer, Dzjan Emin e Georgi Sareski. Tre giorni trascorsi in una sala d’incisione, una demo di suoni elettronici modulati da distorsori e loop e, infine, una ghost-track da registrare dal vivo in un luogo insolito, un antico bagno turco del XV secolo dal riverbero comodo, ascetico, ipnotico. Sulla carta è questo il programma per la realizzazione del disco finché, a un certo punto, accade qualcosa: i musicisti, catturati dai suoni naturali dell’hammam, decidono di registrare di getto l’intero album, seguendo unicamente la musica e mettendo da parte la demo prodotta in studio nei giorni precedenti. In un sol colpo, le sonorità di un’architettura secolare smantellano quelle moderne delle sale d’incisione. L’indagine dei suoni naturali si radica dunque nella ricerca di Aquino che, rientrato in Italia, progetta e definisce, con l’aiuto dello studio commerciale di famiglia, il festival Riverberi. Punto nodale della manifestazione si rivela l’esplorazione delle differenti sonorità acustiche e delle possibilità che esse hanno di amplificarsi e di espandersi negli spazi dell’architettura. Per traslato, Riverberi diffonde inoltre l’idea di una musica che si moltiplica e si propaga oltre i vincoli e le barriere tra i differenti generi e i linguaggi espressivi.

In altre parole, come le onde acustiche si estendono e si modificano in base agli impatti con gli elementi architettonici, così la musica raggiunge nuovi territori, spazia, cambia forma e cresce in base agli incontri che avvengono lungo il tragitto. In quest’ottica, i luoghi assumono grande rilevanza: chiostri, cortili, corti private, atri di antichi palazzi non campeggiano unicamente come affascinanti cornici dei concerti, ma costituiscono parti fondanti dei progetti musicali poiché, al di là della presenza visiva, rappresentano i termini basilari di un’ indagine uditiva dello spazio. Le note si intersecano così al genius loci, prendono forma e direzione in base alle architetture e, quindi, alla Storia e alle storie che i posti sono in grado di raccontare. E se lo spazio condensa suggestioni e attese, il tempo rimane, ovviamente, quintessenza del mestiere dei musicisti.

Riverberi, la creatura di Luca Aquino, trombettista jazz ormai celebre in tutto il mondo, è giunta ormai al 15esimo anno di vita: nasce come patrimonio di Benevento città ma poi si è evoluto e trasformato con il coinvolgimento di numerose realtà locali, riuscendo a far tappa, negli anni, in circa una ventina di comuni sui 78 dell’intera provincia (in una prima fase sfruttando il filo conduttore della via Appia), oggi si propone di essere un un laboratorio di idee per la valorizzazione del patrimonio naturalistico e storico-artistico dei territori attraverso lo stretto rapporto tra musica e turismo. L’obiettivo è quello di coinvolgere un pubblico sempre più variegato senza alcuna distinzione d’età, perché la musica è una forma di espressione che unisce, un’arte riconducibile storicamente alla promozione della pace, della libertà e della diversità. 

Molinara lancia la ‘Disfida delle Patane a ‘nzalata’

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Debutta quest’anno a Molinara una nuova, saporita iniziativa: la Disfida delle Patane a ‘nzalata, evento popolare che intende celebrare uno dei piatti più identitari della cucina contadina locale. L’iniziativa, promossa da Agorà – Associazione di Sviluppo Locale, si terrà lunedì 11 agosto, alle ore 11, nel cuore del suggestivo Borgo Antico.

A confrontarsi non saranno chef stellati o professionisti del settore, ma cuoche e cuochi non professionisti, appassionati custodi della tradizione familiare e popolare. Ognuno con la propria versione delle patane a ‘nzalata – le patate lesse condite secondo usanze antiche – porterà in tavola un pezzo della propria storia, tra aromi e reminiscenze.

Il pubblico potrà assaggiare e votare, trasformandosi in giuria popolare.

Per eleggere la “’nzalata regina” della serata al voto popolare si sommerà quello di una giuria tecnica composta da Antonio De Ruosi, Segretario regionale FIOI, Giustino Catalano, giornalista gastronomico del Mattino, e Antonio Medici, ideatore del format.

“La Disfida è un gioco radicato su idee forti – spiega Giorgio Gentilcore, presidente di Agorà – proposto per far emergere il patrimonio umano e culinario custodito nelle case, nelle cucine delle nostre madri, zie, nonne. Qui a Molinara, un piatto povero come le patane a ‘nzalata diventa un simbolo ricco di significati: identità, orgoglio, comunità”. 

“Nino, abbiamo perso il nostro Nino”, il dolore per una vita spezzata

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Si chiamava Gelsomino Silano, ma per tutti era Nino. Aveva 44 anni, un animo gentile e sempre a disposizione di tutti, non solo per il suo lavoro di elettricista ma ogni qualvolta ci fosse bisogno di qualcosa.E in questi giorni era attivo per l’organizzazione delle feste paesane.
 
La vita di Nino è stata spezzata intorno alle 3:30 lungo la ex SS 303 nel territorio del comune di Frigento, nella notte scorsa quando l’auto sulla quale la vittima viaggiava con un amico è uscita fuori strada. 
Purtroppo per Nino non c’è stato nulla da fare: all’arrivo dei soccorsi, mentre miracolosamente il 37enne in auto con lui era già fuori dall’abitacolo, tanto che ha provveduto ad allertare le autorità.
 
A ricordare Nino sui social, gli amici: “Fa male il cuore, non potrò mai più invitarti a pranzo con noi, a giocare con la piccola ,a ridere, scherzare come tu hai sempre saputo fare, hai lasciato un grande vuoto in tutti noi se sapevamo così ti avremmo abbracciato talmente forte! il nostro Nino, abbiamo perso il nostro Nino, un’ amico sempre presente, intelligente, professionista nel suo lavoro, ha dato una grande mano a Saperi & Sapori, ci siamo fatta l’ ultima risata sulle taglie delle magliette….poi la notizia stamattina sono stati minuti freddi…..Nino sappi che noi ti vorremmo per sempre bene, vola con la tua anima buona nel cielo…..r i.p caro Amico. Il tuo sorriso sarà sempre nei nostri ricordi…. Dai tuoi amici condoglianze alla famiglia”.
 
Profondo anche il cordoglio del sindaco di Villanova, Ernesto Iorizzo:Questa mattina il nostro paese si è svegliato con una notizia che mai avremmo voluto ricevere 
Due giovani, due nostri ragazzi, due amici di tutti noi, sono rimasti coinvolti in un tragico incidente. Purtroppo, Nino Silano non ce l’ha fatta, portando via con sé un pezzo del cuore della nostra comunità. Nino era una presenza viva, costante, sincera.
Ricorderemo per sempre le sue battute, la sua energia contagiosa, la sua voglia di stare in mezzo alla gente, di organizzare eventi, di portare vita e musica ovunque.
Amava ciò che faceva, e lo faceva con il cuore
Proprio ieri sera ci siamo salutati così, scherzando sugli eventi dell’Agosto Villanovese, con la solita leggerezza che lo rendeva unico.
A Mirko, amico e parte della nostra famiglia villanovese, va il nostro pensiero più affettuoso. Tutta la comunità si stringe attorno a lui, con l’augurio sincero di una pronta e completa guarigione.
In questo momento dilutto e smarrimento, come sindaco, ma prima ancora come concittadino e amico, esprimo il cordoglio dell’amministrazione comunale, dell’intera comunità e la nostra vicinanza alle famiglie colpite da questa immensa tragedia.
Villanova del Battista oggi piange, ma lo fa unita, con il cuore colmo di dolore, affetto e ricordo.
Continua a suonare, a sorridere e a organizzare eventi anche da lassù.
Ecco una delle tue ultime grand iopere, che ha reso Villanova ancora più bella.
CiaoNino 
Non ti dimenticheremo mai”

Scontro tra uno scooter e un branco di cinghiali: 17enne finisce all’ospedale

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Un terribile scontro tra uno scooter e un branco di cinghiali, con un 17enne di Montecorvino Rovella che è finito all’ospedale dopo l’impatto col branco di animali lungo la statale 164 nel Salernitano.
 
Il ragazzo non ha potuto evitare l’ostacolo che gli si è parato davanti e la caduta sull’asfalto è stata rovinosa con ferite a gambe e braccia. Sul posto sono intervenuti gli operatori sanitari e i Carabinieri per i rilievi del caso. Il 17enne sarebbe in condizioni gravi.

Mazzeo rilancia: il gruppo “Coraggio per Avellino” va avanti

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La lettera di Nicole Mazzeo, consigliere comunale uscente e capogruppo di “Coraggio per Avellino”:

“Quando ho scelto di candidarmi nell’estate 2024 l’ho fatto per passione. Senza secondi fini. Sono una mamma, una dirigente ospedaliera e una donna innamorata della politica che non ha mai abbandonato la sua città. Una passione per la politica che affonda le radici nel 2010 quando sono stata eletta coordinatrice cittadina del movimento giovani di Italia dei Valori.
 
L’estate scorsa ho maturato la scelta di candidarmi per tornare a fare politica nella mia amata città tra la gente di Avellino. I miei ideali, l’affiatamento tra donne e la mia costanza hanno reso possibile, grazie al voto dei cittadini, che diventassi consigliere comunale.
Ho vissuto questo impegno con passione, nonostante un ambiente estremante difficoltoso. Attraverso la creazione di un gruppo consiliare indipendente “Coraggio per Avellino”, io, Antonio Cosmo, Michele Lombardi e Vincenzo Picariello, abbiamo provato a risolvere lo stallo amministrativo che andava avanti da mesi. Abbiamo combattuto fino alla fine cercando soluzioni concrete, sempre in un’ottica di lealtà, coerenza e rispetto sia verso gli elettori che verso la compagine amministrativa.
A Luglio purtroppo siamo arrivati ad un punto in cui mancavano gli strumenti per andare avanti. Avellino merita RISPETTO e per amministrarla serve CORAGGIO, non personalismi e retaggi di una vecchia politica clientelare.
Ora siamo chiamati ad un momento di riflessione collettiva. È il momento di dimostrare che si può cambiare con coraggio. La città ha bisogno di soluzioni.
Io ed il mio gruppo restiamo al servizio della città. Al fianco degli avellinesi. Avellino ha bisogno di cure, perché è stata maltrattata. Serve tempo e ascolto. E noi vogliamo lavorare per Voi.
Gruppo Consiliare
Coraggio per Avellino

Bonifica Bagnoli, esposto a Corte dei conti su transazione Invitalia-Caltagirone

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Transazione tra Commissario di governo per Bagnoli e gruppo Caltagirone, c’è un esposto alla Corte dei conti. A firmarlo alcuni cittadini, la Rete Sociale NoBox – Diritto alla Città e Vas Verdi Ambiente e Società Napoli.

L’iniziativa riguarda i terreni ex Cementir, ceduti a titolo gratuito da Basi 15 (società del gruppo Caltagirone) ad Invitalia, soggetto attuatore del programma di bonifiche.   

In base agli accordi, allo Stato spetta l’onere di proseguire le bonifiche sui suoli trasferiti. I terreni, in precedenza, erano oggetto di un contenzioso tra le parti. Uno scontro a carte bollate, originato da un’ordinanza dell’amministrazione de Magistris, ispirata al principio comunitario “chi inquina paga”.

Gli esponenti chiedono alla Procura contabile di conoscere “il rapporto tra il valore dei beni acquisiti e l’entità dei costi di bonifica”. Questo allo scopo di “evitare di far ricadere, in tutto o in parte, sulla collettività tali eventuali maggiori oneri”.

“BaianoFestival 2025”, l’esperimento dal basso fa il pienone

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– Il BaianoFestival 2025 si è concluso con un successo straordinario, che ha superato ogni previsione. In migliaia hanno affollato Piazza Santo Stefano nei due giorni del Festival, provenendo da tutta la Campania per vivere un evento che ha saputo coniugare musica, cultura e comunità, riscrivendo con entusiasmo il legame tra identità locale e visione contemporanea. Il Festival non è stato solo un cartellone di musica e spettacolo, ma un vero progetto culturale e sociale. Hanno lavorato esclusivamente operatori del territorio: dalle strutture ricettive alla gastronomia, ogni aspetto organizzativo ha coinvolto imprese e giovani professionisti locali, generando un’importante ricaduta economica e occupazionale per Baiano e dintorni.

Ci avviamo verso una rete culturale permanente: a partire da questa edizione, si avvierà un percorso di collaborazione con conservatori di musica, università e istituti scolastici, che saranno coinvolti in masterclass, laboratori e percorsi formativi durante tutto l’anno. Il Festival si candida così a diventare un polo di produzione e diffusione culturale permanente, a servizio della crescita formativa e professionale dei giovani talenti campani. Nel 2026 pensiamo a un Contest Nazionale. Il prossimo anno il BaianoFestival si allargherà ulteriormente, assumendo respiro nazionale. Sarà lanciato un contest aperto a gruppi e artisti da tutta Italia, mantenendo saldo il legame con le radici irpine e aprendo nuovi scenari di confronto culturale.

“Il BaianoFestival ha dimostrato quanto un’idea nata dal basso, se coltivata con visione e amore per il territorio, possa diventare un modello di sviluppo culturale concreto – afferma il Primo Cittadino di Baiano, Enrico Montanaro -. Questo evento ha generato valore culturale, economico e sociale: ha attivato la comunità, dato voce ai giovani, attratto pubblico da ogni angolo della Campania e proiettato Baiano verso nuove sfide. Ma non è solo questo: il Festival – aggiunge Montanaro – ha rafforzato il senso di appartenenza, ha riacceso energie sopite, ha costruito ponti tra generazioni e restituito fiducia a un’intera comunità. Non possiamo più parlare solo di evento: il BaianoFestival è diventato uno strumento strategico di crescita, in grado di formare, emozionare e costruire futuro. Per questo vorrei ribadire il ringraziamento della Comunità tutta di Baiano all’on. Enzo Alaia per l’impegno convinto e concreto, che ha reso possibile il sostegno della Regione Campania. Il suo supporto non è stato formale, ma sostanziale, continuo, vicino. Un grazie sentito, infine, anche e soprattutto ai tanti che hanno contribuito operativamente alla realizzazione del Festival, dai volontari al Comitato Festa Santo Stefano, ai ragazzi del servizio civile, alle forze dell’ordine, fino a chi ha lavorato dietro le quinte, con dedizione e passione”, conclude Montanaro.

Famiglia costretta dai gestori del lido a buttare il cibo portato da casa: la denuncia di Borrelli arriva in Parlamento

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Un divieto che ha dell’assurdo e che ha indignato a tal punto che Francesco Emilio Borrelli, esponente di Alleanza Verdi Sinistra, ha portato il caso in Parlamento. Si tratta del divieto di introduzione di cibi sui lidi privati.
 
Un fatto che ha coinvolto una famiglia che, nei giorni scorsi, dopo aver pagato regolarmente l’accesso presso uno stabilimento di Castel Volturno, comprensivo di ombrellone e lettini, ha dovuto buttare via il cibo che aveva portato da casa.
Il deputato aveva già denunciato il fatto, aprendo la questione su cosa si può fare e cosa no negli stabilimenti privati. Ora è salito di grado portando la questione in Parlamento.
 
Non esiste alcuna norma – dichiara Borrelli attraverso i suoi canali social – che vieti ai bagnanti di portarsi il cibo da casa. L’unico limite dovrebbe essere rappresentato dalla decenza e dal rispetto degli altri, non certo da un regolamento interno non supportato da alcuna norma. E invece assistiamo a situazioni in cui alcuni gestori dei lidi, forti di un potere che non spetta loro, impongono divieti come fossero padroni del suolo pubblico.”
Secondo Borrelli, questo tipo di episodi evidenzia una distorsione pericolosa del concetto stesso di concessione balneare.
Lo Stato affida in concessione temporanea un tratto di costa affinché venga gestito offrendo servizi, non per limitare diritti fondamentali. Quei lidi non sono proprietà privata: sono beni pubblici, e chi li gestisce ha il dovere di rispettare le leggi e la libertà dei cittadini. Nel 2025 non è ammissibile che una famiglia debba essere umiliata per aver portato della pasta fredda o dell’insalata da casa. Non possiamo più tollerare abusi mascherati da regolamenti. Serve una svolta culturale e una normativa chiara che metta al centro i diritti delle persone, la trasparenza nella gestione delle concessioni e un controllo più rigoroso da parte delle istituzioni”.
 

Giada Onlus tra progetti sociali e concerti di qualità: il programma di agosto

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Il calo demografico che sta colpendo le aree interne, in particolare modo quelle del Sannio, dovrebbe spingere le Istituzioni ad attivare dei programmi dí sviluppo e di facilitazione dei percorsi di “rete” tra le aziende del territorio, affinché si realizzino i presupposti per garantire la permanenza dei cittadini, nonché l’inclusione di nuovi residenti sul territorio.
Questa consapevolezza spinge da anni la Giada Onlus cooperativa sociale, ad impegnarsi sul territorio dell’alto tammaro, affinché i beneficiari accolti nei progetti SAI gestiti dalla stessa, possano trovare opportunità lavorative e sociali, attivando tra l’altro, progetti di interazione tra le aziende locali, stimolando tra loro, la nascita di cooperative e consorzi in grado di garantire la loro crescita e sostenibilità.

In questa ottica, la Giada Onlus ha realizzato nell’ultimo periodo una lavanderia sociale nel comune di Circello (BN) in grado di soddisfare le esigenze dei privati cittadini e garantire i servizi di lavanderia per attività residenziali come case albergo per anziani, alberghi, ristoranti ed ogni altra attività che prevede forniture di lavanderia industriale. Il 10 luglio ha inaugurato, inoltre, la gestìone di un parco naturale nel comune di Castelpagano “la Pineta” nel quale sono presenti un risto pub pizzeria, una zona camping ed una zona pic nic attrezzata.

Il tutto rientra nel progetto “Futuri Comuni”, iniziativa proposta da qualche anno, che tende a potenziare il dialogo tra la popolazione residente e quella ospitata nei progetti di accoglienza SAI, con il chiaro riferimento alla medesima necessità di compiere ogni sforzo affinché si solidifichino le opportunità di permanere sul territorio garantendone la “sopravvivenza” in termini demografici.

Nel complesso naturalistico “la Pineta” oltre a poter degustare piatti tradizionali realizzati con prodotti locali di altissima qualità, saranno proposti, nel mese di agosto una serie di eventi rivolti ad un pubblico giovane ed anche adulto, al fine di poter consentire loro la conoscenza di un complesso naturale ed attrezzato del quale poter godere in ogni periodo dell’anno, e nel quale, così come nella lavanderia Giada Clean&go già operativa a Circello, sono stati inseriti alcuni beneficiari dei progetti SAI che si stabiliranno sul territorio andando, appunto, ad integrarsi con la popolazioneresidente e cercare di “arginare” nel nostro piccolo, il calo demografico che sembra quasi inarrestabile.

All’interno del parco nel mese di agosto saranno ospitati l’8 il concerto di CISCO con gli ex Modena City Ramblers, l’11 sarà la volta dell’Orchestraccia noto gruppo folk rock romano in tour in tutta Europa, il 17 agosto sarà ospitato Gigione e per concludere il bellezza il 25 agosto sarà la volta dei 99posse gruppo da sempre impegnato nelle “battaglie sociali”.

Nel nostro piccolo immaginiamo che ogni “possibile cambiamento” debba prevedere l’impegno di tutti e la consapevolezza che, sia le popolazioni residenti che quelle ospitate, hanno un unico fattore denominatore: “Futuri comuni”.

 

Regionali, il Prc chiede discontinuità e chiama all’assemblea

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La nota della Segreteria Regionale del Partito della Rifondazione Comunista della Campania

“Abbiamo letto con attenzione e interesse l’appello alla “discontinuità” che alcune decine di intellettuali campani hanno rivolto ai segretari politici di PD e 5Stelle. Anzi, l’abbiamo letto con un sospiro di sollievo, poiché finora eravamo rimasti straordinariamente in pochi, giusto noi di Rifondazione e alcune Associazioni, a indicare come assolutamente necessaria una nuova e diversa fase nella vita amministrativa della Campania.
Noi l’abbiamo fatto con una esplicita nota nell’aprile scorso, significativamente intitolata “Per una stagione di Democrazia Progressiva in Campania”; e abbiamo insistito sul tema della discontinuità nelle interlocuzioni che abbiamo avuto in questi mesi. E dunque, che i firmatari dell’appello a Conte e a Schlein si incamminino nella nostra stessa direzione non può che farci piacere.

E tuttavia non siamo sicuri che diciamo le stesse cose, poiché il nodo vero non è costituito, per noi, dalla semplice presenza di De Luca nel “campo largo”, quanto piuttosto dai contenuti che davvero servono per un autentico cambiamento dell’orizzonte politico.
La verità è che la Regione Campania da almeno tre decenni, e con amministrazioni di diverso orientamento, ha accompagnato senza colpo ferire il crescere del degrado ambientale, l’aumento esponenziale della povertà, la desertificazione industriale e il decadimento dei servizi pubblici: la cementificazione dei suoli e l’inquinamento delle falde acquifere sono continuamente aumentati, siamo una delle regioni con le percentuali più alte dei “viaggi della salute” verso altri luoghi d’Italia, la dorsale appenninica è ormai una terra di spopolamento,si sono moltiplicati i luoghi di accentuata deindustrializzazione, viviamo in una terra di conclamata e crescente povertà qualitativa dei servizi pubblici.
Hai voglia a nascondere le cose con proclami altisonanti! La verità è sotto gli occhi di tutti.

La Campania è tornata a essere terra di emigrazione e la povertà materiale si tocca con mano un po’ dappertutto.
Così, quando noi diciamo che serve una stagione di “democrazia progressiva”, intendiamo, per dirla in breve, che l’acqua pubblica deve restare pubblica, e cioè che non può essere gestita dalle società per azioni neppure se esse partono (ma l’esperienza ce lo dice con chiarezza che si parte in un modo e si prosegue poi in un altro) con soggetti pubblici nel ruolo di proprietari; e significa, inoltre, che le sofferenze sociali debbono veramente diventare la prima preoccupazione di un’amministrazione.

Una Regione Campania con la cultura della “democrazia progressiva” avrebbe tra i suoi primi provvedimenti esattamente il reddito di cittadinanza regionale per chi è senza lavoro come pure un adeguato sostegno pubblico all’abitare, che imponga un calmiere dei fitti e affronti con fermezza la questione delle abitazioni che vengono lasciate vuote. Un reddito e un tetto sono le questioni decisive della vita delle persone.
Ma “democrazia progressiva” significa anche un piano generale per il lavoro che valorizzi le vocazioni territoriali, incentivi le pratiche di produzione cooperativa ed ecosostenibile e rafforzi e difenda in tutti i modi l’apparato produttivo rimasto nella nostra regione. E significa anche, ovviamente, un grande piano di bonifica e di risanamento ambientale, che ponga rimedio a una natura stuprata da decenni di speculazione e di affarismo malavitoso.

E infine significa che i servizi sociali – presidi di cura, istruzione pubblica e trasporti anzitutto – diventino un terreno di intervento assolutamente prioritario. Insomma, non stiamo parlando della rivoluzione socialista ma per l’appunto di un programma di democrazia progressiva, che intervenga risolutamente sulle disparità sociali e sulle condizioni di vita degradate che caratterizzano le nostre zone.
Se anche gli intellettuali -quelli che hanno scritto all’onorevole Schlein e all’onorevole Conte per sottolineare l’incompatibilità della presenza di De Luca nel campo largo che PD e 5Stelle stanno organizzando in Campania come in altre regioni d’Italia – intendono andare, con la loro lettera e le loro sensibilità, nella stessa direzione che noi proponiamo, allora la cosa da fare è incontrarsi e costruire uno spazio aperto, per esempio una rete assembleare, chiamando a partecipare le tante persone che rivendicano una reale discontinuità con ciò che c’è stato finora.

Certo, in Italia c’è un governo ampiamente permeato da una cultura fascista e autoritaria, e questo è un problema di prima grandezza in un’epoca di tragedie e di guerre come quella che stiamo vivendo. E noi di Rifondazione Comunista non siamo affatto indifferenti, tutt’altro!, al quadro politico nazionale e al quadro politico internazionale. Ma a maggior ragione riteniamo indispensabile una mobilitazione che colleghi i valori della pace e dell’antifascismo con la rivendicazione di una vita decente per tutte e tutti.

La Regione fa politica amministrativa. Ma l’amministrazione è essa stessa una pratica politica. Una nuova stagione di democrazia progressiva in Campania è necessaria. Assolutamente necessaria. A chi, con le sue particolarità e le sue priorità, voglia camminare in questa direzione, diciamo: vediamoci! Organizziamo insieme un appuntamento pubblico agli inizi di settembre, perché ancora c’è il tempo per mettere assieme le forze che chiedono discontinuità.

E se le forze saranno ampie, si deciderà assieme, in quell’assemblea: sia sui contenuti programmatici e sia su quale possa essere il modo migliore di far valere la prospettiva della discontinuità nelle prossime elezioni regionali.

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