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A Roma il congresso di Forza Italia Giovani: la delegazione sannita nel giorno di Fedez

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Al Palazzo dei Congressi di Roma si è riunita tutta la classe dirigente del futuro di Forza Italia. Nel giorno che ha visto l’elezione di Simone Leoni come segretario nazionale, a rappresentare il Sannio c’era anche una delegazione dí forzisti composta da Emanuel Cocco, Angelo Piazza, Giampietro Leone, oltre alla coordinatrice provinciale Fiorenza Cennicola.

Grande attenzione all’ospite di giornata, il rapper Fedez su cui si è espresso il leader di Forza Italia, Antonio Tajani: “Se si ascolta qualcuno che la pensa in maniera diversa vuol dire che tutti questi giovani sono convinti di quello che pensano e si confrontano con gli altri, soltanto chi è debole, ha un pensiero debole e ha paura di confrontarsi”.

Sul palco, oltre ai vertici del partito Tajani, Gasparri, Zangrillo e Bernini, sono stati tanti gli ospiti tra cui Cruciani e Massimiliano Rosolino. 

Lotta all’evasione, il Comune di Benevento incassa solo ‘spicci’ dalle sue denunce al Fisco

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Secondo l’ufficio studi della Cgia Mestre, per l’anno anno fiscale 2023 solo tre Comuni campani su 550 hanno collaborato con l’Agenzia delle entrate, nella lotta all’evasione/elusione fiscale. Si tratta di Napoli, Benevento ed Eboli (Salerno). Per legge, le segnalazioni al Fisco fruttano agli enti locali un importo economico del 50% di quanto accertato. Potenzialmente, potrebbe essere un bel gruzzoletto. Specie per le casse più asfittiche.

Ma sapete a quanto ammontano gli incassi, per questi tre comuni? 6.022,40 a Benevento, il più virtuoso (1.789 euro nel 2022). Sono invece appena 772,90 gli euro riscossi a Napoli (ma l’anno prima erano 651). E solo 25 euro ad Eboli. Sul podio nazionale troviamo Milano (397.992 euro), Genova (381.871) e Prato (184.579).

Eppure, in Campania non mancherebbe modo di incrementare il magro contributo. Basterebbe guardarsi intorno. Prendiamo l’abusivismo edilizio. Nel 2022, per numero di costruzioni abusive per 100 costruzioni autorizzate dai Comuni, la regione era terza in Italia, con il 50,4% (dati Cresme riportati da Istat). E il tasso di lavoratori irregolari (Istat)? In Campania, seconda regione con 270.100 unità, il tasso è del 14,2% (rapporto tra il numero di impieghi al nero e il totale degli occupati). È infatti ampio l’ambito delle “segnalazioni qualificate”. Cioè l’area di intervento dei Comuni, nelle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate. Si va da commercio e professioni ad urbanistica e territorio, passando per proprietà edilizie e patrimonio immobiliare. Fino ai casi di residenze fittizie all’estero e di beni indicativi di capacità contributiva, ossia di persone fisiche con disponibilità, anche di fatto, di beni e servizi, in assenza di redditi dichiarati con riferimento a tutti i componenti del nucleo familiare. Come dire: in Campania ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta. Questo in teoria.

La tendenza appare generale: soltanto 296 amministrazioni si sono attivate in Italia, nelle denunce all’Agenzia delle entrate. Poche al Sud (40). E davvero misera è la somma recuperata nel complesso: circa 6 milioni. Pertanto, il contributo erogato nel 2024 ai Comuni italiani è di 3 milioni. Spiccioli, in pratica. Ma la stessa Cgia fa una premessa. “Le segnalazioni fatte dalle amministrazioni comunali al fisco – afferma la Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre – devono essere puntuali, circostanziate e contenere i dati identificativi del soggetto a cui sono contestati gli ipotetici comportamenti evasivi ed elusivi”. Nell’indicare i potenziali evasori, dunque, non è sufficiente esibire motivazioni generiche. Inoltre, per redigere l’istruttoria è necessario disporre di personale formato e qualificato. In fin dei conti, si tratta di una vera attività investigativa. Attitudine da acquisire previa formazione mirata e continuativa, “che dovrebbe essere tenuta proprio dall’Amministrazione finanziaria“. Invece, molti enti locali fanno i conti “con piante organiche ridotte all’osso e, spesso, del tutto impreparate”.

Stando alla Cgià però, questa è solo una parte della verità. Perché ci sarebbe pure chi preferisce non segnalare. Quando “le competenze sono disponibili”, appunto, “in massima parte vengono utilizzate per “recuperare” l’evasione dei tributi locali in capo ai Comuni”. Cioè l’Imu, la Tari, la Tosap, l’imposta sulla pubblicità e quella di soggiorno. Tutte ‘tasse’ escluse dalla fattispecie analizzata. “Tuttavia – aggiunge l’uffiicio studi – , non va nemmeno trascurata l’ipotesi seguente: per molti Sindaci scatenare una “campagna” contro gli evasori e/o gli abusivi potrebbe essere addirittura controproducente“. E qui entrerebbe in gioco “il consenso politico a livello locale“. In molte “aree del Paese”, in effetti, si “acquisisce” e si “consolida” anche “ignorando” questi reati”. E la storia non suona nuova.

Lotta all’evasione, il Comune di Napoli incassa solo 772 euro dalle sue denunce al Fisco

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Secondo l’ufficio studi della Cgia Mestre, per l’anno anno fiscale 2023 solo tre Comuni campani su 550 hanno collaborato con l’Agenzia delle entrate, nella lotta all’evasione/elusione fiscale. Si tratta di Napoli, Benevento ed Eboli (Salerno). Per legge, le segnalazioni al Fisco fruttano agli enti locali un importo economico del 50% di quanto accertato. Potenzialmente, potrebbe essere un bel gruzzoletto. Specie per le casse più asfittiche. Ma sapete a quanto ammontano gli incassi, per questi tre comuni? 6.022,40 a Benevento, il più virtuoso (1.789 euro nel 2022). Sono invece appena 772,90 gli euro riscossi a Napoli (ma l’anno prima erano 651). E solo 25 euro ad Eboli. Sul podio nazionale troviamo Milano (397.992 euro), Genova (381.871) e Prato (184.579).

Eppure, in Campania non mancherebbe modo di incrementare il magro contributo. Basterebbe guardarsi intorno. Prendiamo l’abusivismo edilizio. Nel 2022, per numero di costruzioni abusive per 100 costruzioni autorizzate dai Comuni, la regione era terza in Italia, con il 50,4% (dati Cresme riportati da Istat). E il tasso di lavoratori irregolari (Istat)? In Campania, seconda regione con 270.100 unità, il tasso è del 14,2% (rapporto tra il numero di impieghi al nero e il totale degli occupati). È infatti ampio l’ambito delle “segnalazioni qualificate”. Cioè l’area di intervento dei Comuni, nelle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate. Si va da commercio e professioni ad urbanistica e territorio, passando per proprietà edilizie e patrimonio immobiliare. Fino ai casi di residenze fittizie all’estero e di beni indicativi di capacità contributiva, ossia di persone fisiche con disponibilità, anche di fatto, di beni e servizi, in assenza di redditi dichiarati con riferimento a tutti i componenti del nucleo familiare. Come dire: in Campania ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta. Questo in teoria.

La tendenza appare generale: soltanto 296 amministrazioni si sono attivate in Italia, nelle denunce all’Agenzia delle entrate (Elaborazione ufficio studi Cgia su dati ministero dell’Interno). Poche al Sud (40). E davvero misera è la somma recuperata nel complesso: circa 6 milioni. Pertanto, il contributo erogato nel 2024 ai Comuni italiani è di 3 milioni. Spiccioli, in pratica. Ma la stessa Cgia fa una premessa. “Le segnalazioni fatte dalle amministrazioni comunali al fisco – afferma la Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre – devono essere puntuali, circostanziate e contenere i dati identificativi del soggetto a cui sono contestati gli ipotetici comportamenti evasivi ed elusivi”. Nell’indicare i potenziali evasori, dunque, non è sufficiente esibire motivazioni generiche. Inoltre, per redigere l’istruttoria è necessario disporre di personale formato e qualificato. In fin dei conti, si tratta di una vera attività investigativa. Attitudine da acquisire previa formazione mirata e continuativa, “che dovrebbe essere tenuta proprio dall’Amministrazione finanziaria“. Invece, molti enti locali fanno i conti “con piante organiche ridotte all’osso e, spesso, del tutto impreparate”.

Stando alla Cgià però, questa è solo una parte della verità. Perché ci sarebbe pure chi preferisce non segnalare. Quando “le competenze sono disponibili”, appunto, “in massima parte vengono utilizzate per “recuperare” l’evasione dei tributi locali in capo ai Comuni”. Cioè l’Imu, la Tari, la Tosap, l’imposta sulla pubblicità e quella di soggiorno. Tutte ‘tasse’ escluse dalla fattispecie analizzata. “Tuttavia – aggiunge l’uffiicio studi – , non va nemmeno trascurata l’ipotesi seguente: per molti Sindaci scatenare una “campagna” contro gli evasori e/o gli abusivi potrebbe essere addirittura controproducente“. E qui entrerebbe in gioco “il consenso politico a livello locale“. In molte “aree del Paese”, in effetti, si “acquisisce” e si “consolida” anche “ignorando” questi reati”. E la storia non suona nuova.

Truffe agli anziani, il monito del Vescovo Aiello: “Il lupo può travestirsi da nonna”

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Un messaggio forte e accorato quello lanciato dal Vescovo di Avellino, Monsignor Arturo Aiello, attraverso un video realizzato in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, per sensibilizzare gli anziani della città sui pericoli delle truffe.

“Chi ha bussato alla mia porta può essere un amico o un nemico –  afferma Aiello nel filmato, usando parole semplici ma penetranti. – Il male è sempre ben organizzato. Non aprite”. è l’invito diretto rivolto a chi spesso, per fiducia o fragilità, si ritrova vittima di raggiri. Con un’efficace metafora, il vescovo richiama l’attenzione su quanto le apparenze possano ingannare: “Il lupo può travestirsi da nonna e venire a divorarci”.

Il video si chiude con un appello alla collaborazione e alla fiducia verso le istituzioni: “Se avete un dubbio, chiamate i Carabinieri. Oggi gli anziani danno la mano all’Arma, e l’Arma la porge a loro. Ringraziamo l’Arma dei Carabinieri della provincia di Avellino, sempre al servizio del territorio e di tutti i cittadini, con un’attenzione particolare verso i più fragili. Buona giornata, dunque, in cui gli anziani della città tendono la mano ai Carabinieri, e i Carabinieri, con dedizione, la ricambiano”. Un messaggio che unisce spiritualità e responsabilità civica, rivolto alla parte più vulnerabile della comunità.

Benevento, tutti in ferie: cancelli chiusi all’Imbriani, ora non si può più perdere tempo

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Il ferie-gate o come lo si voglia chiamare può essere messo per qualche giorno in archivio in casa Benevento perché da oggi anche per lo staff tecnico e i calciatori del secondo gruppo è scattato il rompete le righe. Per questi ultimi l’appuntamento è fissato per il 22 giugno quando dovranno tornare nel Sannio per riprendere gli allenamenti mentre per gli atleti del primo gruppo la data da segnare in rosso è il 9 giugno, giorno in cui termineranno le tre settimane di ferie “imposte” dalla società a 15 giallorossi che hanno generato numerose polemiche. Con una costanza fuori dal comune, questi ultimi (rimasti subito in 11 dopo il defilarsi di Tosca, Veltri, Ferrara e Borello) si sono presentati ogni giorno in maniera puntuale davanti ai cancelli dell’Imbriani chiedendo di allenarsi, strategia probabilmente scelta in accordo con i loro legali per fare valere le loro presunte ragioni in quella che si preannuncia una battaglia legale. 

Lo scontro ormai aperto con i calciatori messi sicuramente in uscita ha avuto il potere, purtroppo, di distogliere l’attenzione dal futuro che attende la Strega perché dopo la sconcertante eliminazione del Benevento dai playoff avvenuta il 5 maggio in casa giallorossa non si è mossa una foglia. Agli atti restano solo un paio di incontri interlocutori con Carli e Auteri, almeno ufficialmente ancora non certi di rimanere nel Sannio. Il diesse ha ancora un anno di contratto ma non avrebbe problemi a fare un passo indietro se la scelta della dirigenza andrà nella direzione di porre fine al rapporto. Discorso diverso per Auteri che ha un accordo fino alla fine di giugno e sono in buon numero le società di C che hanno chiesto informazioni sul tecnico di Floridia

Quello che aspetta Carli o chi sarà il futuro direttore sportivo della Strega è un compito al limite dell’impossibile perché potrebbero essere addirittura quasi venti i calciatori dei quali il Benevento vorrebbe privarsi. Manfredini, Veltri, Tosca, Capellini e Lanini hanno il contratto in scadenza e tranne per Veltri agli altri non sarà formulata alcuna proposta. Oukhadda, invece, è in prestito dal Modena e i giallorossi non eserciteranno alcuna opzione per il riscatto. Discorso del tutto diverso per Lucatelli, Borello, Ferrara, Berra, Meccariello, Acampora, Agazzi, Pinato e Viviani, non a caso inseriti nel primo gruppo (quello delle ferie imposte…) e per i quali sarà necessario trovare una sistemazione in modo da fare spazio ai nuovi innesti senza contare che anche alcuni calciatori del secondo gruppo sono a rischio cessione.

Tutti hanno ingaggi molto importanti per la categoria ed anche se ai loro procuratori è già stata comunicata l’intenzione di cederli, trovare un acquirente sarà una vera e propria impresa considerando anche che sono reduci da una stagione quasi disastrosa o anonima. Giugno è ormai alle porte. Tra pochi giorni il Benevento formalizzerà la sua iscrizione al torneo, ma sono gli aspetti tecnici a preoccupare. Serve una svolta quanto prima, in primis sul futuro di Carli e Auteri perché di tormentoni estivi non se ne sente davvero la necessità. Dentro o fuori, l’importante è fare presto perché la situazione nella quale si è cacciato il Benevento con un numero enorme di esuberi e una squadra da ricostruire quasi da zero non è affatto semplice. 

 

Viola ‘torna’ a Benevento: “La svolta grazie De Zerbi. E con Inzaghi volevo la Nazionale…”

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Un punto di svolta, un’esperienza che lo ha cambiato nel profondo. Così Nicolas Viola, oggi trequartista del Cagliari, ha ricordato la sua parentesi al Benevento Calcio durante un’intervista rilasciata nel podcast ufficiale del club sardo.

Arrivato nel Sannio in un momento chiave della sua carriera, Viola ha raccontato: “Mi ha dato tantissimo, ho conosciuto persone che mi hanno cambiato: ero in piena maturità a 27/28 anni. Roberto De Zerbi è stato decisivo anche se si stava affacciando al mondo del calcio, non era ancora un allenatore molto conosciuto. Lui ha proposto qualcosa di differente che mi ha portato a dovermi mettere in discussione, dovevo capire a cosa mi avrebbe portato quella squadra. Mi ha svoltato la carriera: all’inizio non giocavo e sono migliorato quando ho capito che non potevo attribuire la responsabilità di questo agli altri. Ho capito che tutto dipendeva da me!».

La parentesi a Benevento ha segnato anche un passaggio delicato, quello della retrocessione. Il centrocampista calabrese ha ricordato l’amarezza per l’epilogo, avvenuto proprio in una sfida contro il Cagliari: “In quell’occasione ho parlato pochissimo. Poteva succedere con il Cagliari come con il Milan o la Juventus. A prescindere da tutto, ci vuole rispetto quando si parla. Io ho provato rabbia, ma ho preferito il silenzio”.

Con Benevento è anche maturato il sogno della Nazionale, come confessato durante il podcast: “Da piccolo il massimo per me era arrivare in Serie A perché dal mio paese non ci era mai riuscito nessuno. Ho fatto tanti sconti sui miei sogni e fare questo mi ha tolto tanto, è stato un rammarico per me: ho capito che ci sono stati due step nella mia carriera. Il primo è stato prima di incontrare De Zerbi, il secondo inizia da quando l’ho conosciuto. Sulla Nazionale posso dirti una cosa relativa a quando Pippo Inzaghi venne ad allenarmi a Benevento. La prima volta che mi vide mi disse che sarei stato uno dei suoi punti fermi, chiedendomi dov’è che volessi arrivare. Io gli dissi che per quanto fossimo in Serie B, il mio pensiero fisso era quello di arrivare in Nazionale. Lui rimase sconvolto ma vedendomi allenare capì questa mia esigenza, lui mi ha lasciato dei ricordi importantissimi: come muovermi in area e lo spirito vincente».

Vita privata e quella passione per i tatuaggi:«A me sono sempre piaciuti, anche quelli in faccia, non è una questione di piacere agli altri o meno; io la vedo come una forma d’arte. In psicoanalisi mi è tornata in mente la frase di mio papà che mi diceva “Sei bello senza tatuaggi”, in quel momento potevo avercela con lui perché non riuscivo a manifestare bene: ero ancora troppo attaccato al cordone ombelicale. Ho vissuto un tipo di adolescenza nel quale c’è stata della ribellione, non parlavo molto anche io e comunicavo meglio con le cose che mi scrivevo addosso. Diventare padre è stato come mettersi in gioco, non si nasce sapendo com’è essere padre. A quel punto le strade erano due dato che avevo avuto un infanzia un po’ travagliata: o imparare a capire o crescere i miei figli come ha fatto mio padre con me. Ho provato a studiare per rieducare me stesso, i bambini sono un libro bianco sul quale scrivi cose che rimangono per sempre. In questo modo è iniziato il mio percorso di studi in psicologia: facendo ciò ho imparato soprattutto delle cose su me stesso. Ho risolto delle cose che mi sono portato dietro per molti anni».

In auto senza assicurazione e senza revisione: veicolo sequestrato e multa

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Un 40enne beneventano  è stato fermato nella mattinata odierna dagli agenti della Polizia Municipale in via Torre della Catena. 

Nel corso di uno degli ordinari controlli  della Polizia Municipale, l’uomo è stato sorpreso  mentre era alla guida di una vettura che non era coperta da assicurazioni e peraltro non era stato sottoposta alla revisione straordinaria obbligatoria per legge.

Gli agenti della Municipale, guidati dal Comandante Giuseppe Vecchio, hanno sottoposto sotto sequestro il veicolo. Quindi hanno sospeso la partente al conducente e comminato  2800 euro di sanzione amministrativa 

Monte Acellica, escursione fatale: perde la vita un uomo di 60 anni

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Si è conclusa tragicamente l’operazione di soccorso avviata nel primo pomeriggio di oggi sul Monte Acellica, nel territorio del comune di Montella. Uno dei due escursionisti in difficoltà è stato purtroppo ritrovato privo di vita. La vittima è un uomo di 60 anni, residente proprio a Montella, che si trovava in compagnia del fratello, di 63 anni.

L’allarme era scattato intorno alle 14:37, quando il 118 ha richiesto l’intervento urgente del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Avellino. Sul posto sono intervenute una squadra del Distaccamento di Montella, una dalla sede centrale di Avellino, due unità SAF (Speleo Alpino Fluviali) e l’elicottero “Drago 59” del Nucleo VV.F. di Pontecagnano. Altre tre unità SAF sono successivamente rientrate in servizio per rafforzare le operazioni.

Il corpo del 63enne è stato localizzato in una zona particolarmente impervia grazie al supporto dell’elicottero Drago 59, che ha poi proceduto al recupero e al trasporto della salma all’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Avellino, dove verranno effettuati gli accertamenti medico-legali di rito. Il fratello, rimasto illeso ma profondamente scosso, è stato costantemente seguito e assistito dai soccorritori per tutta la durata dell’intervento.

Le operazioni di ricerca e recupero sono state rese estremamente difficili dalla complessa morfologia del territorio montano e si sono protratte per diverse ore.

Cattivi odori alla scuola Pacevecchia, si chiede la sostituzione del pavimento

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I consiglieri Farese, Megna, Miceli e De Lorenzo annunciano la presentazione di una proposta in Consiglio per impegnare l’Amministrazione ad eseguire i lavori e per una relazione dell’Università sull’accaduto
 
Una mozione in Consiglio Comunale per impegnare l’Amministrazione alla risoluzione della problematica dei cattivi odori nel plesso scolastico di Pacevecchia, anche attraverso la sostituzione del pavimento. La annunciano i consiglieri di opposizione Francesco Farese, Giovanna Megna, Angelo Miceli e Giovanni De Lorenzo.
 
“La questione che riguarda i bambini e l’intera comunità scolastica – dichiarano i consiglieri – è arrivata, dopo mesi dalle nostre istanze, all’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio. L’Amministrazione, dopo le risposte ai nostri quesiti sulla salubrità degli ambienti, ha annunciato l’intenzione di procedere all’esecuzione dei lavori, dichiarando però che non ha ancora reperito le risorse economiche necessarie.
Per questo motivo, riteniamo necessario che il Consiglio Comunale, attraverso la mozione, impegni la Giunta ad attivare ogni intervento utile alla definitiva eliminazione dei cattivi odori nel plesso, anche con la sostituzione della pavimentazione. La ripartizione delle risorse di bilancio è una scelta politica dell’Amministrazione e riteniamo che questo intervento, riguardando centinaia di bambini e personale scolastico, assuma carattere assolutamente prioritario.
Di fronte all’esigenza di garantire le migliori condizioni ad alunni delle scuole dell’infanzia e primaria, non vi sono scuse che reggano. 
Nell’atto che porteremo all’attenzione del Consiglio, proporremo inoltre di eseguire i lavori nel periodo estivo, di sospensione delle attività didattiche, al fine di non arrecare disagi alla comunità scolastica.
Con l’intento di fare definitivamente chiarezza su quanto avvenuto in questi mesi, proporremo infine un indirizzo affinché il Settore Lavori Pubblici ed il Settore Ambiente, anche avvalendosi della collaborazione del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Unisannio, predispongano una relazione tecnica da trasmettere all’Istituto Comprensivo Torre e da pubblicare sul sito web del Comune di Benevento.
Tale relazione – concludono i consiglieri di opposizione De Lorenzo, Miceli, Megna e Farese  dovrà riguardare l’esito delle analisi dell’aria e del pavimento effettuate sia dalla ditta incaricata dal Comune che dall’Arpac, con le relative valutazioni e conclusioni circa le modalità di campionamento, gli elementi analizzati e verificati, l’esito delle indagini condotte, la salubrità degli ambienti, i potenziali fattori di rischio per la salute e gli interventi correttivi individuati”.

Casertana, allarme rientrato; D’Agostino: “Ci iscriveremo”

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Alta tensione, attenuata dopo tanta diplomatica mediazione. Giuseppe D’Agostino è tornato a più miti consigli, e rassicura la piazza sulla prossima partecipazione alla serie C. La mediazione è stata attivata da più parti, non solo da figure vicine alla squadra rossoblù, ma anche da parte del consorzio Compat e di coloro che fanno parte del progetto del nuovo stadio.

Le minacce degli scorsi giorni, a causa della frattura fra il patron della Casertana e l’imprenditore Domenico Ciuffarella sul futuro dello stadio. Non c’è nessun commento e nessuna motivazione manifestata a proposito di questa rottura, ma quel che è certo è che la squadra della Reggia sarà regolarmente iscritta al prossimo campionato di serie C, guadagnato sul campo con sangue e sudore da parte del gruppo di mister Iori.

La ricostruzione: trattative e pressioni incrociate

Mentre D’Agostino minacciava la decisione di non iscrivere la Casertana, era in corso un incontro chiave tra emissari di Conpat e lo stesso Ciuffarella. Al centro del confronto, durato fino a sera, la cessione della maggioranza delle quote di Caserta Stadium da parte della Aurora Immobiliare, società riconducibile a Ciuffarella.

Caserta Stadium è il soggetto che, dopo aver vinto la gara europea e sottoscritto la convenzione con il Comune di Caserta nell’ottobre 2023, detiene la concessione novantennale per la ricostruzione dello stadio Pinto. La Casertana detiene attualmente il 19% di Caserta Stadium. Ma proprio sui diritti del club rossoblù sulla futura struttura si sarebbe consumata la rottura tra D’Agostino e Ciuffarella. Una questione che resta aperta e che richiede massima trasparenza nei prossimi giorni.

un render del progetto del nuovo stadio, dal sito ufficiale della Casertana

Il consorzio, che tra i suoi membri annovera il costruttore Domenico Diana – anche presidente onorario della Real Normanna, prossima alla Serie D – aveva chiarito a D’Agostino che «senza una Casertana iscritta, il progetto Pinto non ha senso». Un’eventualità che avrebbe comportato perdite per tutti: tifosi, città, e attori economici coinvolti.

Lo stadio da 12mila posti coperti, infatti, era stato pensato come volano per il rilancio sportivo della Casertana e per la riqualificazione urbana del centro città. Questo principio, sancito anche dalla dichiarazione di pubblica utilità votata in Consiglio Comunale, non può essere disatteso, fermi restando i legittimi interessi economici di chi investe.

Prossime scadenze e obiettivi comuni

La scadenza per la presentazione della domanda d’iscrizione è fissata per venerdì 6 giugno. Secondo fonti vicine al club, il reperimento della documentazione è a buon punto.

Il prossimo passaggio chiave sarà il 12 giugno, quando Conpat, con il supporto di D’Agostino (e probabilmente senza Ciuffarella), presenterà al Plaza Caserta Hotel il cronoprogramma per la ricostruzione dello stadio. Resta incerta la possibilità che per quella data venga annunciata anche l’apertura dei cantieri.

Ancora aperti i nodi urbanistici: la strada prevista nel perimetro del PalaPiccolo e la delocalizzazione del circolo tennis, temporaneamente accantonati ma ritenuti risolvibili dal consorzio.

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