Ancora lui, Vanja Milinković-Savić. Il portiere serbo è ormai il talismano del Napoli e anche stavolta ci mette i guantoni per salvare la capolista. Al 25’ del primo tempo respinge il rigore calciato da Morata e mantiene inviolata la porta azzurra, firmando l’ennesima prodezza di una stagione fin qui impeccabile tra i pali. Finisce 0-0 al Maradona contro un Como ben organizzato, capace di imbrigliare la manovra della squadra di Conte e di uscire dal campo con un punto prezioso e meritato.
Non è una serata spettacolare per i campioni d’Italia, apparsi stanchi e poco incisivi. Il Como di Fabregas, con il suo possesso palla ragionato e un pressing costante, riesce ad addormentare il ritmo del match e a togliere profondità al Napoli. Gli azzurri fanno fatica a costruire, con Højlund troppo isolato e poche idee nella trequarti offensiva. L’unico vero sussulto della prima frazione arriva al 25’, quando Morata viene atterrato in area da Milinković-Savić in uscita. Lo spagnolo si presenta dal dischetto, ma la conclusione centrale trova la risposta del portiere azzurro, che neutralizza il rigore e tiene a galla i suoi. Conte ritrova Rrahmani dopo due mesi di stop, ma perde Gilmour al 37’ per un problema muscolare, ennesimo in una stagione segnata dagli infortuni. Anche il Como deve rinunciare presto a Kempf, sostituito da Diego Carlos dopo soli otto minuti.
Nella ripresa il Napoli prova a spingere di più, approfittando del calo fisico dei lombardi, ma il gioco resta prevedibile. McTominay ed Elmas ci provano dalla distanza, senza impensierire Butez. L’unico vero tentativo degno di nota arriva con un colpo di testa di Højlund, bloccato facilmente dal portiere del Como.
Fabregas può essere soddisfatto: la sua squadra difende con ordine, chiude le linee di passaggio e limita al minimo i rischi. Il Napoli, invece, deve accontentarsi di un pareggio che frena la corsa in vetta ma non cancella il primato.





























