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Sannio, due gatti vittime di inaudita crudeltà: la denuncia di LNDC Animal Protection

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Due gravi episodi di violenza sugli animali si sono verificati in provincia di Benevento e hanno scosso profondamente la comunità locale e chi, ogni giorno, si prende cura degli animali più fragili. LNDC Animal Protection condanna con fermezza quanto accaduto e ha già presentato denuncia per entrambi i casi e attiva per salvare il gattino sopravvissuto, con l’auspicio che le autorità riescano a individuare i responsabili di questi atti di inaudita crudeltà. 

Il primo episodio si è verificato in una frazione del comune di Cautano, dove una cittadina che si prende cura di una piccola colonia felina ha ritrovato un gatto rosso in condizioni drammatiche: l’animale era stato ferito da un colpo d’arma da fuoco, riportando una frattura alla mandibola ed ha tuttora un pallino di piombo nel cranio, entrato dall’occhio. Un atto vigliacco e crudele che non può passare inosservato. LNDC Animal Protection è immediatamente intervenuta, garantendo l’assistenza veterinaria necessaria e assumendosi tutte le spese per le cure che si preannunciano impegnative e costose, nella speranza che il povero micio possa superare questa prova e tornare a vivere una vita dignitosa e sicura, lontano dalla violenza.

Il secondo caso arriva invece dal comune di Solopaca, dove una gatta bianca e nera sparita da casa alcuni giorni fa è stata ritrovata morta e chiusa all’interno di un sacco della spazzatura. Un gesto deliberato, disumano e ripugnante, che rappresenta non solo un reato, ma anche un gravissimo allarme sociale. “Non possiamo più tollerare questi atti barbarici, che oltre a rappresentare un reato, mostrano una totale assenza di empatia e rispetto per la vita”, dichiara la Presidente di LNDC Animal Protection, Piera Rosati. “Abbiamo presentato denuncia per entrambi i casi e confidiamo che le forze dell’ordine facciano tutto il possibile per individuare i colpevoli. Intanto, ci stiamo prendendo cura del gatto ferito, perché ogni vita conta e merita di essere difesa”.

Immagine di repertorio

10eLotto: in Campania doppietta da oltre 17mila euro, Sannio protagonista

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Il 10eLotto premia la Campania. Nell’estrazione di giovedì 5 giugno vinti 17.500 euro: a Montesarchio, in provincia di Benevento, centrato un 8 da 10mila euro in via Napoli, mentre a Cercola, in provincia di Napoli, portati a casa 7.500 euro con un 6 ‘Oro’ in via Europa. L’ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per 24 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 1,7 miliardi da inizio anno.

Brusca: intitolato a Di Matteo impianto sportivo nel Salernitano

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Non dimenticare è un dovere: a Giuseppe Di Matteo il nome dell’impianto sportivo di Coperchia, a Pellezzano”. Lo annuncia Francesco Morra, sindaco di Pellezzano, in provincia di Salerno, e presidente facente funzioni dell’Anci Campania. “La notizia della scarcerazione di Giovanni Brusca, l’uomo che ordinò il rapimento, la prigionia e infine l’atroce omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, ha riaperto – spiega il primo cittadino del Comune del Salernitano – ferite mai chiuse. Brusca è libero grazie a una legge voluta da Giovanni Falcone, legge che ha consentito alla giustizia italiana di penetrare i vertici della mafia, ma che oggi ci obbliga a non abbassare la guardia e, soprattutto, a non smettere di ricordare. Nessun percorso normativo può e deve cancellare memoria. È la grande sfida che abbiamo”. “Per questo, pochi giorni fa – prosegue Morra – a seguito dell’incontro tenutosi con don Maurizio Patriciello e accogliendo la proposta degli studenti dell’istituto comprensivo di Pellezzano, abbiamo deliberato come giunta comunale di intitolare l’impianto sportivo di via Rago, a Coperchia, proprio a Giuseppe Di Matteo. Un luogo di sport, di vita e di comunità che porterà per sempre il nome di un innocente, vittima della ferocia mafiosa. È un atto simbolico, ma anche concreto, perché ogni campo, ogni via, ogni scuola che porta il nome di chi è stato ucciso dalla mafia diventa presidio di memoria e di legalità. Ricordare Giuseppe non è solo un atto di pietà, ma un impegno civile. Ed è il modo più autentico per rendere giustizia a chi la mafia ha cercato di cancellare”. 

Laceno d’Oro, aperte le iscrizioni ai concorsi internazionali

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Il Laceno d’Oro International Film Festival, lo storico festival internazionale del cinema di Avellino, pubblica i bandi dei tre concorsi e annuncia le date della 50esima edizione, dall’1 all’8 Dicembre 2025.
L’iscrizione ai contest è disponibile sulla piattaforma internazionale www.filmfreeway.com e sul sito ufficiale del festival www.lacenodoro.it con scadenza il 5 settembre.

Sono tre i concorsi internazionali: Laceno d’Oro 50, riservato a medio e lungometraggi, di finzione o di “cinema del reale” e documentari di durata superiore ai 30 minuti, Gli occhi sulla città, dedicato ai film di durata inferiore o uguale ai 30 minuti, sui temi degli spazi urbani, dell’ambiente e del paesaggio; Spazio Campania, riservato a opere realizzate da autori campani o ambientate nella regione. I lavori delle tre categorie saranno valutati da giurie tecniche composte da artisti e professionisti del settore.

I PREMI: Le opere vincitrici si aggiudicheranno un premio di Euro 3500 per la sezione Laceno d’Oro 50, di Euro 1500 per Gli occhi sulla città, mentre Euro 1000 sono previsti per il riconoscimento Spazio Campania – “Chiara Rigione”, dedicato alla giovane regista irpina prematuramente scomparsa.

Nel corso del festival altri premi verranno assegnati, come quelli votati dalla Giuria Popolare che partecipa alle proiezioni: Miglior film Laceno d’Oro 50 “Franca Troisi” e Miglior Film Spazio Campania.

Il Laceno d’Oro International Film Festival è organizzato dal Circolo ImmaginAzione di Avellino, presieduto da Antonio Spagnuolo, con la direzione artistica di Maria Vittoria Pellecchia, responsabile della programmazione Aldo Spiniello.

Gli alunni del plesso scolastico “Nicola Sala” in visita al comando dei Carabinieri

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Una giornata speciale, all’insegna della legalità, della scoperta e dell’entusiasmo: è quella vissuta dagli alunni delle classi quinte della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Federico Torre” di Benevento, che nei giorni scorsi hanno fatto visita al Comando Provinciale dei Carabinieri del capoluogo sannita. I giovani studenti, accompagnati dai docenti, sono stati accolti dal Comandante della Compagnia, Maggiore Emanuele Grio e dal personale dei reparti della sede, Stazione, Nucleo Operativo e Radiomobile e Centrale Operativa, che li hanno guidati in un viaggio affascinante alla scoperta delle molteplici attività svolte quotidianamente dai Carabinieri a tutela della collettività. Durante il percorso, i ragazzi hanno potuto visitare i reparti operativi della caserma, osservando da vicino la Centrale Operativa, vero e proprio cuore pulsante delle attività di pronto intervento.

Grande curiosità e stupore ha suscitato la visione dei mezzi veloci in dotazione alle pattuglie dell’Arma, tra auto e moto, utilizzate per garantire sicurezza e tempestività negli interventi. Ma l’esperienza più coinvolgente è stata, senza dubbio, quella che ha trasformato i bambini, per un giorno, in piccoli “detective” della scena del crimine: attraverso dimostrazioni pratiche, i militari hanno mostrato come si rilevano le impronte digitali e si conservano le tracce utili alle indagini. Durante la mattinata, gli alunni hanno avuto anche l’opportunità di incontrare il personale del Gruppo Carabinieri Forestale di Benevento. I militari hanno spiegato ai ragazzi l’importanza della tutela ambientale, particolarmente apprezzata la dimostrazione dell’impiego dei droni, strumenti tecnologici all’avanguardia utilizzati per monitorare aree boschive e zone difficilmente accessibili.

La visita si è conclusa tra sorrisi, domande e applausi, con la consapevolezza, da parte dei giovani visitatori, di aver vissuto un’esperienza educativa e formativa, capace di avvicinarli in modo concreto al mondo delle Forze dell’Ordine e ai valori del rispetto, della legalità e della cittadinanza attiva. Un’iniziativa che ha saputo unire apprendimento e divertimento, lasciando nei piccoli partecipanti un ricordo indelebile.

Accademia di Santa Sofia, la stagione si chiude con il pianista Alexander Lonquich

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Sarà un finale in grande stile quello della stagione artistica 2024/2025 dell’Accademia di Santa Sofia, che lunedì 9 giugno alle ore 20, presso il Teatro Comunale di Benevento, ospiterà uno dei più acclamati pianisti del panorama internazionale: Alexander Lonquich, protagonista di un concerto imperdibile, accompagnato dall’orchestra del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, coordinata dal maestro Maurizio Petrolo. Un evento di altissimo profilo artistico che suggella una stagione intensa e ricca di appuntamenti culturali, sotto la direzione artistica di Marcella Parziale e Filippo Zigante, in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, con la consulenza scientifica di Aglaia McClintock. Il programma musicale della serata è un omaggio al romanticismo europeo, con due capolavori senza tempo: Sinfonia n. 41 “Jupiter” in Do maggiore K. 551 di Mozart e Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in Do minore Op. 37 di Beethoven. Alexander Lonquich, nato a Treviri, è riconosciuto a livello mondiale come interprete di riferimento per il repertorio mozartiano e beethoveniano. La sua carriera ha avuto una svolta nel 1977 con la vittoria al Concorso Casagrande, cui ha fatto seguito una lunga e prestigiosa attività concertistica nei maggiori centri musicali del mondo. Ha collaborato con direttori d’orchestra come Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel Krivine, Heinz Holliger, Philippe Herreweghe, Marc Minkowski e Sandor Vègh. Dal 2014 è Direttore Principale dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, dove ha unito la sua vocazione concertistica a quella didattica, contribuendo alla crescita di giovani talenti. Per l’occasione, Lonquich sarà affiancato da una selezionata orchestra del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, composta da oltre 50 musicisti. L’ensemble sarà composto da Niccolò Laiso, Luigi Abate, Vincenzo Iovino, Lucia Romeo, Febe Bellaroba, Nicole Agata Nicoletti, Vincenzo Maria Liuzzi, Alessandro Martucci (primi violini); Manuela Raucci, Flavia Civico, Davide Marrone, Sara Marra. Antonia Leone, Antonia Valente (secondi violini); Alessandro Zerella, Michael Iadanza, Gianluigi Panarese, Donato Gobbo, Francesca De Gregorio, Eleonora Fonzo (viole); Gianluca Giganti, Manuel Ciccaglione, Donato Messina, Mario Crisci, Antonio Manicardi, Federico Emanuele Babini (violoncelli); Rutigliano Giuseppe, Martina Falzarano, Cosimo Pio Ferraro (contrabbassi); Marilù Grieco, Damiana Cinque (flauti); Salvatore Ruggiero, Simone Zimbardi (oboi); Riccardo Amore, Pietro Ciriello (clarinetto); Francesco Bossone, Lorenzo Vallini (fagotto);  Gerardo Papa, Salvatore Di Santi (corni); Alessio Puglisi, Valerio Romano (trombe); Francesco Pio Papaccio (timpani); maestro collaboratore di palcoscenico Adele Abate. Il concerto sarà preceduto dal consueto “Preludio”, momento di approfondimento culturale a cura della professoressa Katia Fiorenza, associata di Diritto privato comparato presso l’Università del Sannio, che proporrà un intervento dal titolo “Intelligenza artificiale e divario di genere”. I biglietti sono acquistabili online sul sito www.clappit.com oppure presso la Libreria Ubik Liberitutti, in via Lungosabato Riccardo Bacchelli. Sarà inoltre possibile acquistarli la sera dell’evento direttamente presso il botteghino del Teatro Comunale.

Foto di Ivano Urbano Gobbo

 

Bimbo ricoverato a Napoli con gravi fratture, si indaga

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Indagini sono in corso a Vibonati, in provincia di Salerno, per fare luce sulle cause delle gravi lesioni riscontrate su un bimbo di nove mesi che ora lotta tra le vita e la morte nell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Il piccolo è stato sottoposto a un complesso intervento chirurgico d’urgenza dopo il trasferimento in eliambulanza dall’ospedale di Sapri, nel Salernitano, dove era arrivato privo di coscienza nella tarda mattinata di ieri. Le sue condizioni restano gravissime: la prognosi è riservata. I medici hanno riscontrato lesioni molto serie, tra cui fratture alla testa, a un femore e, secondo le prime informazioni, anche al collo. Secondo i sanitari pare che il piccolo soffrisse anche di una grave difficoltà respiratoria, forse collegata a una patologia pregressa.

A lanciare l’allarme è stata la madre che ha portato il bimbo al pronto soccorso accompagnata dal suo attuale compagno e subito dopo la segnalazione dell’ospedale, sono scattate le indagini dei Carabinieri della stazione di Vibonati, guidati dal comandante Francesco Barile, in collaborazione con i colleghi del comando provinciale di Napoli.  L’obiettivo è chiarire cosa sia accaduto nelle ore precedenti al ricovero: gli inquirenti stanno ricostruendo il contesto familiare del bambino, che viveva con la madre in una frazione costiera di Vibonati. Il padre, residente a Sapri, ha dichiarato di non essere presente al momento dei fatti e avrebbe dovuto incontrare l’ex compagna nel pomeriggio per prendere in custodia l’altro figlio della coppia.    

Al centro dell’inchiesta c’è l’ambiente domestico in cui si trovava il piccolo al momento del grave trauma e gli investigatori stanno ascoltando tutte le persone coinvolte, compresi la madre, il suo attuale compagno, un uomo trasferitosi tempo fa dalla Calabria, e il padre del bimbo. Accertamenti sono in corso anche sul passato dei genitori, poiché sarebbero emerse recenti denunce per conflitti familiari. L’intera comunità del Golfo di Policastro è sconvolta e si stringe in un silenzioso abbraccio alla famiglia, in attesa di notizie confortanti dal nosocomio partenopeo. I militari continuano a lavorare senza sosta per fare piena luce su un episodio che, al momento, resta avvolto da molteplici interrogativi.

Questo bambino è arrivato da noi da un altro ospedale già sedato e intubato, la tac e la risonanza magnetica hanno evidenziato gravissime lesioni cerebrali con tracce emorragiche e segni di trombosi, frattura al femore e frattura di tre costole che potrebbero essere state causate in tempi diversi”. E’ il quadro fatto dal primario di neurochirurgia del Santobono di Napoli, Giuseppe Cinalli, riguardo al bambino di 9 mesi di Vibonati (Salerno), ricoverato oggi in fin di vita. Cinalli è stato intervistato dalla trasmissione Ore 14 in onda su Rai 2.
Al momento – aggiunge il medico – non posso stabilire la data delle lesioni alle costole, che comunque sono in stato di avanzata guarigione al contrario di quella al femore, ma tutto questo sarà verificato con analisi specialistiche. I genitori del piccolo non hanno riferito alcun trauma o caduta, le sue condizioni sono estremamente gravi”.

Chiusura del punto nascite di Piedimonte Matese, il disappunto dei sindaci del territorio

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Nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 5 giugno, nella sala consiliare della Comunità Montana del Matese, a Piedimonte Matese, si è svolta la conferenza dei sindaci di: Baia e Latina, San Gregorio Matese, Pietravairano, Tora e Piccilli, Piedimonte Matese, San Potito Sannitico, Caiazzo, Roccaromana, Liberi, Gioia Sannitica, Alvignano, Caianello, Valle Agricola, Pietramelara, Letino, Prata Sannita, Ruviano, Fontegreca, Rocca d’Evandro, Raviscanina, Alife, Rocchetta e Croce, Ailano, Capriati al Volturno, Ciorlano, Castello del Matese, Rocca d’Evandro e Pratella.

All’incontro erano presenti anche i presidenti delle Comunità Montane del Matese, di Monte Santa Croce e del Monte Maggiore. I lavori sono stati introdotti dal delegato alla conferenza dei sindaci della Comunità Montana del Matese e coordinati dal presidente. A seguito delle notizie apprese durante la conferenza stampa del presidente della Regione Campania, tutti i presenti hanno manifestato il loro profondo disappunto per la decisione di chiudere il punto nascita dell’Ospedale AGP di Piedimonte Matese.

Tenuto conto che: l’Ospedale ricade nel territorio individuato, su proposta della Giunta Regionale della Campania del 28.12.2021, quale Area Interna del Matese; successivamente è stata istituita l’Area Interna del Matese con decreto del Ministero del Sud e della Coesione Territoriale; l’Area Interna, secondo la Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), è caratterizzata da una significativa distanza dai centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, salute, mobilità), a causa di disagi orografici; nel 2018 e nel 2023 la Regione Campania ha chiesto la deroga per taluni Punti Nascita della Regione Campania che non conseguivano l’obbiettivo delle 500 nascite annue per Punto Nascita; tra le varie richieste è stata autorizzata la deroga per il Punto Nascita di Ariano Irpino, in via permanente, che ricade nel territorio individuato quale Area Interna Alta Irpinia; sono state concesse le deroghe, per un anno, anche per i Punti Nascita di Ischia e di Vallo della Lucania; per Piedimonte Matese, anche per un difetto evidente di istruttoria, è stata respinta la richiesta di deroga per insussistenza della condizione di “disagio orografico”.

Appare del tutto incomprensibile che non sia stato accertato l’evidente e palese disagio orografico del nostro territorio, sia per la distanza da percorrere che per la morfologia delle strade di collegamento; appare, inoltre, del tutto evidente che sussistono chiaramente i presupposti per la concessione della deroga. Sarebbe, invero, incomprensibile che da un lato si impongono limiti minimi per le nascite (al fine di garantire una adeguata capacità professionale del personale) e dall’altro non si tuteli la salute e la sicurezza dei pazienti, imponendo trasferimenti presso strutture mal collegate e distanti, non applicando un deroga che viene sempre concessa in Italia alle medesime condizioni. A conclusione della riunione, si è deciso di inviare una comunicazione, firmata da tutti i presenti, alla Regione Campania e al Ministero della Salute, di diffida a chiudere il Punto Nascita dell’Ospedale AGP di Piedimonte Matese, al fine di garantire la tutela e la salute dei cittadini residenti nell’Area Interna del Matese. Si conferma, infine, lo stato di mobilitazione di tutti i rappresentati istituzionali del territorio che preannunciano di porre in essere tutte le attività necessarie a garantire la tutela dei cittadini.

Scippata per strada batte la testa a terra, fermati 2 uomini

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Una donna di 27 anni, sola in strada, passeggiava per rientrare a casa lungo via Scafati, nel comune di Santa Maria la Carità, in provincia di Napoli. Due uomini in scooter l’hanno seguita e poi scippata. Uno dei due le ha strappato la collanina facendola finire a terra. L’impatto è stato violento, la giovane ha battuto contro l’asfalto. Nonostante la ferita, la donna ha allertato i carabinieri. I militari della compagnia di Castellammare di Stabia, col supporto di quelli della compagnia di Torre Annunziata, hanno ricostruito il percorso dei due banditi, rintracciando lo scooter e gli abiti utilizzati. Grazie all’analisi delle telecamere di sorveglianza, i carabinieri hanno identificato l’uomo che avrebbe scippato la collana e il complice alla guida. In manette per rapina impropria un 61enne, ed è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per lo stesso reato anche un 56enne. Alla vittima sono state diagnosticate lesioni ritenute guaribili in 6 giorni. 5 i punti di sutura applicati sulla sua testa. 

Immagine di repertorio

 

Si scontra con un’altra moto, muore nel Napoletano

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Questa notte, alle 3.30, un 34enne è morto in un incidente stradale a Casoria. Era in sella ad uno scooter quando si sarebbe scontrato contro un secondo centauro, in via Guglielmo Marconi. Ferito e trasportato in ospedale in codice rosso il 22enne alla guida dell’altro motociclo. Indagini in corso dei Carabinieri per ricostruire la dinamica. La salma è stata sequestrata per gli esami autoptici.

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