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Arpaise cambia volto e diventa “Città di Murales e Arte Urbana”

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Venerdì 26 settembre 2025 l’Amministrazione di Arpaise, nel Consiglio Comunale premesso che l’arte urbana rappresenta un importante strumento di rigenerazione degli spazi, di inclusione sociale e di valorizzazione del patrimonio cittadino;

la realizzazione di murales e di altre opere di street art, se regolamentata in modo organico, può costituire un’occasione di riqualificazione urbana, di contrasto al degrado e di promozione culturale; l’Amministrazione comunale ha approvato il “Regolamento di disciplina della creatività urbana per la realizzazione di murales e arte urbana su spazi pubblici e privati”. 

L’iniziativa, approvata all’unanimità dai consiglieri, mira a riqualificare il tessuto urbano e sociale, trasformando il paese in una galleria d’arte del territorio tra le sue bellezze storiche e naturali. 

L’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Vincenzo Forni Rossi, intende promuovere l’iniziativa come riqualificazione urbana e sociale, come spazio comune condiviso e rigenerato per favorire gli interventi artistici urbani, contrastare il degrado e dare nuova vita ad alcuni elementi del nostro vissuto quotidiano, a parti di città che possano cambiare fortemente la percezione del nostro rapporto con la città stessa in “CITTA’ DI MURALES E ARTE URBANA”, promuovendo interventi di ARTE URBANA, intesa come una “bella” soluzione al degrado urbano, come strumento per riqualificare i rioni, dal centro alle periferie, e valorizzare la loro vera bellezza, come strumento di recupero sociale ed educazione civica, per trasformare luoghi urbani degradati ed abbandonati come nuove risorse per la città, luoghi di ritrovo e di interesse, rivalutandoli e riqualificandoli dal punto di vista ambientale, culturale e sociale e per dare un tocco estetico/artistico a tutto l’abitato centrale, storico e periferico. 

Il regolamento nasce dalla necessità di distinguere l’espressione artistica della “Street Art” dagli atti di vandalismo grafico, coniugando la creatività con il rispetto del decoro urbano, in linea con il Decreto del Ministro dell’Interno del 5 agosto 2008 sulla sicurezza e la vivibilità del territorio.  

Tra le aree disponibili sono state individuate sette superfici pubbliche per un totale di circa 700 metri quadrati, destinate ad accogliere le opere degli artisti: 

Via Torino: Muro di sostegno intonacato di 150 mq; 

Via Padre Pio: Muro di sostegno in cemento armato di 60 mq; 

Piazza M.R. Donisi: Parete esterna intonacata della Casa per Anziani di 35 mq; Piazza San Giuseppe: Muro di sostegno in cemento armato di 40 mq; 

Piazza SS Cosma e Damiano: Muro di sostegno intonacato di 90 mq; 

Via G. Capone: Muro di sostegno in cemento armato di 315 mq; 

Monumento ai Caduti: 

Durante il dibattito consiliare, su proposta dei consiglieri Antonio Pignatiello e Amato Iuliano, è stato aggiunto anche il muro situato alle spalle del monumento ai caduti, al di sotto della Via Provinciale SP1.

Per partecipare artisti, singoli o associati, designer, studenti e associazioni socio-culturali potranno presentare domanda per la concessione degli spazi. Le richieste dovranno includere i dati anagrafici, una dichiarazione di assunzione di responsabilità, due bozzetti a colori dell’opera proposta e una relazione tecnica sui materiali e le modalità di esecuzione. Una commissione appositamente istituita valuterà i progetti pervenuti, tenendo conto della qualità artistica, dei contenuti e della fattibilità. 

Una volta ottenuta l’autorizzazione, gli artisti avranno 30 giorni per iniziare l’opera e 60 giorni per completarla, salvo proroghe. 

È fatto obbligo per l’artista di firmare la propria creazione. Il regolamento, che ha ricevuto parere tecnico favorevole ed è stato dichiarato immediatamente eseguibile, definisce chiaramente anche i divieti: le opere non dovranno contenere messaggi pubblicitari o politici, né contenuti offensivi o discriminatori. 

La cittadinanza appresa la notizia, scrive Giovanni Russo, che nel territorio comunale c’è la possibilità di avere ben sette murales, che arricchiscono la bellezza paesaggistica del territorio, con conseguente maggiore incremento di visitatori all’interno del paese, la tutela e sistemazione dei muri sui quali sarà svolta questa arte creativa, ringraziano l’amministrazione comunale per aver pensato di portare anche nel nostro paese questa creatività.

I Murales non sono solo belli da vedere per i colori, i disegni e le pitture usate, non è solo arte e creatività, ma come abbiamo avuto modo di vedere anche nella città di Benevento, tra cui quello dedicato al Benevento Calcio, ai Monumenti simbolo di Benevento, l’omaggio a Gina Lollobrigida, ai Vigili del Fuoco e al giovane campione del Benevento Calcio Carmelo Imbriani, rappresentano un forte messaggio lasciato al paese e all’osservatore.

Pro Pal occupano stazione Centrale Napoli, treni bloccati

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Manifestanti della rete Pro Pal e studenti del Collettivo autorganizzato universitario hanno occupato i binari della stazione Centrale di Napoli causando il blocco del traffico ferroviario in arrivo e in partenza. Forti i disagi per tutti i treni, dai Frecciarossa ai regionali. “La circolazione a Napoli Centrale è sospesa”, comunica Trenitalia. L’iniziativa è scattata dopo l’annuncio dell’inizio dell’abbordaggio israeliano a navi della Flotilla. Gli studenti del Collettivo da ieri sera presidiano in maniera permanente la facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II a Porta di Massa.
 
AGGIORNAMENTO
 
Si è conclusa la protesta inscenata da circa 300 giovani appartenenti alla rete Pro Pal e al Collettivo autorganizzato universitario che hanno occupato per oltre mezzora i binari della stazione Centrale di Napoli causando il blocco del traffico ferroviario in entrata e in uscita. I manifestanti, lasciata la stazione, stanno ora sfilando in corteo lungo Corso Umberto diretti verso la facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II a Porta di Massa. La polizia ne segue gli spostamenti. Il traffico ferroviario è in graduale ripresa pur con pesanti ritardi accumulati.

“Se ti acchiappa Sandokan”, minacce social al magistrato Maresca

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“Se ti acchiappa Sandokan”, “fece bene Totò Riina ci vorrebbe un altro Totò per far saltare in aria te Gratteri e Nordio”: sono alcune delle frasi minacciose rivolte al magistrato anticamorra Catello Maresca durante una diretta social.
Parole gravi, rivoltegli da profili anonimi, postate mentre il magistrato commentava, sempre sui social, un profilo collegato a Giuseppe Setola, figura di spicco del clan dei Casalesi.
Il magistrato Catello Maresca ha lavorato per lungo tempo, quand’era alla Direzione Distrettuale antimafia di Napoli, per la cattura dell’ex primula rossa del clan dei casalesi Michele Zagaria, arrestato il 7 dicembre 2011 dopo 15 anni di latitanza, a Casapesenna, nel Casertano, in un bunker realizzato sotto una villa.
Maresca ha anche indagato sul gruppo criminale guidato dal killer Giuseppe Setola, condannato per numerosi omicidi a Castel Volturno (Caserta) e capo dell’ala più sanguinaria della federazione malavitosa casalese. 

Assolto in appello il figlio del boss di Secondigliano Gennaro Marino

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La Seconda Sezione della Corte d’Appello di Napoli, al termine di una camera di consiglio durata diverse ore, ha assolto Crescenzo Marino dall’accusa di essere stato il capo del clan Marino e di aver ereditato il “trono” lasciato dal padre Gennaro Marino, detto “McKay”.
Crescenzo Marino – legato da un’amicizia con Geolier che lo ha citato anche nei suoi testi, in particolare nel brano “nun sacc’ perdere” contenuta nell’album “Dio Lo sa Atto III” – è stato difeso da un collegio formato dagli avvocati Luigi Senese, Saverio Senese ed Emilia Granata (dello studio dell’avvocato Luigi Senese).
Il figlio del boss Gennaro Marino, condannato a 10 anni di reclusione, in primo grado, è stato assolto con formula piena in appello.
A Crescenzo Marino veniva contestato di essere capo e promotore dell’associazione malavitosa delle case celesti di Scampia chiamata clan Marino.

‘Progetto per San Nicola’ all’attacco: “Le bugie e le falsità di Vernillo”

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Progetto per San Nicola, nelle persone di Angelo Capobianco, Nico Ciampa e Pietro Iuliano, desidera prendere posizione rispetto alla recente diretta Facebook del Sindaco Vernillo.

Non siamo soliti seguire le autocelebrative dirette social del Sindaco, spesso caratterizzate da fanatismo, bugie, offese, linguaggio improprio e disinformazione. Tuttavia, questa volta abbiamo seguito la diretta pomeridiana con attenzione, curiosi di comprendere le falsità che sono state diffuse in merito a vicende istituzionali di rilevanza pubblica.
Dopo aver ascoltato, comprendiamo ancor meglio – e dovrebbe comprenderlo anche il Sindaco – perché tanti cittadini scelgono di rinnovare la carta d’identità in altri Comuni, come previsto dalla legge.
Per vergogna.
Vergogna delle bugie, vergogna dell’ignoranza dimostrata su materie delicate che un Sindaco dovrebbe conoscere.
Andiamo per ordine.
1. Pass Invalidi
Una cittadina, munita di tutta la documentazione prevista dalla legge e persino con l’invio per PEC della fototessera, ha dovuto attendere 5 mesi e l’intervento della Prefettura, dei figli, dei social e della stampa, prima di vedersi riconosciuto un diritto elementare.
Per 5 mesi il Sindaco ha continuato a respingere la richiesta, sostenendo falsamente “documentazione carente” senza mai specificare cosa mancasse o richiedere integrazioni, e continua ancora oggi a mentire, affermando che la richiesta non sia stata accolta per questo motivo, quando in realtà la documentazione era completa fin dall’inizio.
La cittadina ha appreso solo a seguito dell’intervento della stampa che il Comune pretendeva la fototessera in originale; un documento che non è essenziale né necessario ai fini del rilascio, e che appare chiaramente come una scusa.
Solo quando la cittadina, stanca di questa odissea, ha portato la foto in originale, ha potuto finalmente ottenere ciò che le spettava per legge.
Un comportamento che non può essere definito diversamente da ostruzionismo puro, trasformato in una vergogna istituzionale.
2. Residenze
La legge è chiara: entro 48 ore la richiesta va accolta in via provvisoria, con 45 giorni di tempo per le verifiche.
Se manca un documento, si chiede integrazione. Ma il richiedente acquisisce da subito lo status di residente.
Non è un’opinione: lo dice la legge.
Il rifiuto e l’ostruzionismo politico sono quindi abuso, arroganza e ignoranza normativa.
3. Udienza Penale
Sindaco, perché nella sua diretta ha raccontato solo ciò che le fa comodo?
Non entriamo nel merito di un procedimento in corso, ma va detto che lei ha sempre tentato di rinviare l’udienza, persino dichiarando impegni istituzionali ai quali poi non ha mai partecipato, come accaduto con l’assemblea dei sindaci dell’Azienda Consortile B2.
Il Tribunale, preso atto delle sue manovre, ha atteso la sua disponibilità pur di non concedere altri rinvii.
E, come se non bastasse, lei ha avuto la presunzione di anticipare una decisione giudiziale, sostenendo davanti ai cittadini che i testimoni dell’accusa avrebbero deposto a suo favore.
Un comportamento grave, irrispettoso delle istituzioni e della magistratura, che conferma l’arroganza con cui pensa di piegare la realtà al suo racconto.
Conclusione: Sindaco Vernillo, l’istituzione che rappresenta non merita questo livello di superficialità, bugie e arroganza.
I cittadini meritano verità, le falsità le racconti ai suoi amici!

Proiettile e minacce a un sindaco del Salernitano

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Un proiettile con un messaggio intimidatorio è stato recapitato al presidente della Comunità Montana Alento Monte Stella, Michele Apolito, nonché sindaco di Ogliastro Cilento.
Questa mattina – spiega Apolito – ho ricevuto una busta con una lettera anonima e un proiettile. Sul foglio c’era scritto ‘Se non la smetti con i politici e dipendenti farai la stessa fine di Angelo Vassallo’. Un’altra lettera sempre con un proiettile è arrivata nella sede della Comunità Montana. Ho avvisato subito i carabinieri. Penso che il problema sia che sto ripristinando diritti e doveri e questa cosa forse non sta andando bene a qualcuno. Io non mi arrendo. Se pensano di intimidirmi hanno sbagliato. Io continuerò più motivato di prima”.
A condannare l’episodio, il presidente di Anci Campania, Francesco Morra, il segretario generale Aniello D’Auria e tutto il direttivo. “Un gesto vile e inaccettabile – si legge in una nota – che rappresenta non solo un attacco personale, ma anche un tentativo di colpire l’impegno delle istituzioni locali e di intimorire una comunità intera. La nostra piena e sincera solidarietà va al presidente Apolito, alla sua famiglia e alla Comunità Montana che egli guida con responsabilità. Siamo certi che tali minacce non scalfiranno il suo impegno a favore del territorio e dei cittadini. Contestualmente, chiediamo alle forze dell’ordine e agli organi competenti di fare piena luce su questo episodio, affinché venga restituita serenità e sicurezza alla comunità, ribadendo con forza che nessuna intimidazione potrà mai piegare i principi della democrazia, della legalità e della convivenza civile”.
 
Condanno con fermezza il vile gesto intimidatorio che ha colpito Michele Apolito, sindaco di Ogliastro Cilento e presidente della Comunità Montana Alento-Monte Stella, con la consegna, presso le sedi degli Enti che rappresenta, di due buste contenenti proiettili e lettere con minacce gravissime. Si tratta di un atto inaccettabile che rappresenta un attacco diretto alle Istituzioni democratiche e all’intera Comunità”. A dirlo il deputato e segretario del Pd in Campania, Piero De Luca in merito alle due buste contenenti intimidazioni e proiettili indirizzate a Michele Apolito. “Esprimo – ha ribadito in una nota – la mia piena vicinanza e solidarietà al sindaco, alla sua famiglia e a tutti i cittadini di Ogliastro Cilento e del comprensorio. La criminalità non potrà mai prevalere sulla forza della democrazia e della legalità”.

Strage nel Sannio: il bollettino medico serale

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“Paziente in coma farmacologico con parametri cardiocircolatori nella norma, in ventilazione meccanica. Al momento paziente stabile nella sua gravità”. E’ il bollettino serale sulle condizioni della 16enne trovata in fin di vita nell’auto del padre, Salvatore Ocone, arrestato per l’omicidio della moglie e del figlio 15enne. La giovane è ricoverata al Neuromed di Pozzilli, dove è stata trasportata da Campobasso la notte scorsa. È stata sottoposta ad intervento chirurgico per un grave trauma cranico dovuto a varie fratture. La prognosi resta riservata.

Truffe mediante trojan sui cellulari, 21 indagati a Napoli

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Assumevano il completo controllo del cellulare della vittima grazie al trojan SpyNote, uno spyware per sistemi operativi Android inviato via WhatsApp e spacciato come aggiornamento oppure come una nuova app. Operava da Torre del Greco, in provincia di Napoli, la banda di truffatori informatici – sono 21 gli indagati – al centro di una complessa indagine della Procura di Napoli (sezione reati informatici, coordinatore Vincenzo Piscitelli) di una serie di perquisizioni che hanno consentito di sequestrare 960mila euro in contanti; un locale, a Pompei, dove venivano custodite e vendute sostanze anabolizzanti; tre wallet contenenti cryptovalute (bitcoin, Usdt ed Ethereum) per un valore di circa 31mila euro; numerose carte di credito intestate a prestanome; 50 cellulari con altrettante sim; oggetti d’oro per 25mila euro e, infine, un jammer e diversi rilevatori di frequenza per individuare i dispositivi usati per le intercettazioni ambientali.
Tra vittime c’è pure chi ha perso oltre 113mila euro a causa dei pirati informatici che si spacciavano telefonicamente per carabinieri oppure per operatori di istituto bancari o delle poste, simulando addirittura il reale numero della banca o della caserma.
La tecnica era collaudata e particolarmente efficace: i correntisti venivano attirati in trappola attraverso un SMS con il quale si chiedeva di mettersi urgentemente in contatto con la banca: il numero del chiamante che compariva sul telefono della vittima era esattamente quello dell’istituto di credito o della caserma. A questo punto, con la scusa di un aggiornamento dell’app, veniva inoculato il trojan inviato via WhatsApp. A installazione completata i pirati informatici, controllando completamente il cellulare, acquisivano tutte le informazioni di cui avevano bisogno.
Le indagini sono scattate proprio dopo la frode informatica da oltre 113mila euro messa a segno nel dicembre 2023, su cui hanno indagato i carabinieri del nucleo investigativo di Genova. Alla vittima venne fatto credere che c’erano state anomalie da parte dell’istituto bancario sulla gestione di alcuni conti finite al centro di accertamenti della polizia postale e dei carabinieri. Sostenendo che era necessario spostare i soldi su altri conti correnti per evitare problemi e facendo installare il trojan alla vittima i truffatori informatici sono riusciti a impossessarsi dell’ingente somma dell’uomo che solo recandosi in filiale diversi giorni dopo ha scoperto il raggiro.

“Mensa scadente”, stato di agitazione nel carcere di Poggioreale

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Persistono, nonostante le ripetute e circostanziate segnalazioni alle autorità competenti, gravi e inaccettabili criticità riguardanti il servizio mensa presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale”. Lo rende noto il sindacato della polizia penitenziaria Con.Si.Pe. che, attraverso un comunicato, annuncia lo stato di agitazione.
Il servizio si conferma infatti inefficiente e difforme rispetto agli obblighi contrattuali, – viene spiegato nella nota – arrecando pesanti disagi al personale di Polizia Penitenziaria. Donne e uomini chiamati ogni giorno a svolgere una missione di straordinaria delicatezza e complessità, in un contesto operativo tra i più difficili del Paese, si vedono costretti a fruire di un vitto scadente, insufficiente e mortificante, con conseguenze dirette sulla dignità e sul benessere lavorativo”.
La Confederazione dei Sindacati Penitenziari “proclama pertanto lo stato di agitazione del personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso l’istituto, riservandosi di attuare ulteriori iniziative di mobilitazione qualora non vengano adottati con urgenza interventi risolutivi da parte dell’Amministrazione”.
Per il vicepresidente della CON.SI.PE., Luigi Castaldo, “è giunto il momento di un segnale chiaro di cambiamento, orientato alla tutela della dignità e del benessere del personale di Polizia Penitenziaria, presidio imprescindibile di legalità e sicurezza per l’intero Paese”.
“Il rispetto delle regole, dei contratti e dei diritti dei lavoratori in divisa rappresenta un dovere istituzionale inderogabile, che non può più essere disatteso”, conclude il sindacalista.

Duplice omicidio di Paupisi, parla il figlio Mario: “Li ho sentiti venerdì ed erano tranquilli”

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Li ho sentiti l’ultima volta venerdì sera e sembrava tutto normale”. A parlare è il primogenito di Salvatore Ocone, l’uomo di Paupisi che ha ucciso la moglie, Elisabetta ed un suo figlio.
A Dentro la notizia, condotto da Gianluigi Nuzzi, ai microfoni di Vincenzo Rubano, racconta di aver saputo dai carabinieri di quanto accaduto e poi di aver letto altri particolari dai giornali. Lui era in Emilia Romagna per lavoro, come cameriere.
Mario non si capacita di quanto accaduto perché i suoi genitori avrebbero dovuto festeggiare a breve i 25 anni di matrimonio. Racconta che il suo papà assumeva degli antidepressivi ma non di aver mai notato nulla di strano in passato né gesti di violenza da parte del genitore. Mario è andato poi a trovare anche sua sorella che è sopravvissuta e, commosso, ha ricordato il profondo legame con i suoi fratelli.
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