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Albanova, non basta una gara a senso unico: solo pari a Massa Lubrense

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Massa Lubrense (Na) – Un pari esterno che lascia l’amaro in bocca. L’Albanova impatta 1 a 1 a Massa Lubrense, dopo una gara a senso unico in cui i biancazzurri hanno provato in tutti i modi a portare a casa l’intera posta, soprattutto nella ripresa. È il nono risultato utile consecutivo per la squadra di Ciaramella, ma al rammarico per la vittoria mancata si aggiunge quello relativo ai risultati negativi delle dirette concorrenti. 

 
LA PARTITA – Con De Miranda squalificato, al centro della difesa c’è Giuliano Falco con Tommasini. I biancazzurri impostano subito una gara offensiva e all’8′ viene annullato un gol a Falco per fuorigioco. Al 21′ il Massa Lubrense batte il primo calcio d’angolo, la difesa allontana, pallone che arriva al limite sui piedi di Cacace: conclusione sporca del capitano neroblù che passa tra una selva di gambe e va ad insaccarsi alle spalle di Vivace. I padroni di casa passano sorprendentemente in vantaggio sul primo tentativo, che resterà anche l’ultimo. Subito dopo il gol, in occasione della Giornata della Memoria, il gioco si è fermato e i capitani hanno letto una lettera per ricordare le vittime dell’Olocausto. L’Albanova riprende a macinare gioco e al 35′ trova l’1 a 1: su una carambola in area il pallone finisce nella zona di Grezio, frustata di testa e palla in fondo al sacco per il dodicesimo centro in campionato, il quattordicesimo in stagione ed il numero 299 in carriera. Nella ripresa i biancazzurri costringono costantemente gli avversari nella propria trequarti e sfiorano ripetutamente il gol, in particolare con Falco (55′), Mascolo (71′) e Sparano (74′). Al 76′ l’arbitro lascia correre su un possibile fallo di mano in area locale. Nei minuti finali occasioni ghiotte per La Pietra, Grezio e Granato, ma il risultato non cambia più. Finisce 1 a 1, con i biancazzurri che nel prossimo turno ospiteranno il Villa Literno nel derby allo Scalzone che potrebbe finalmente riaprire al pubblico. 
 
MASSA LUBRENSE-ALBANOVA 1-1
MASSA LUBRENSE: Borrelli, Vitiello, D’Esposito, Alfano, Cernaz, Acampora, Cappiello (54′ Fiorentino), Cacace, Morvillo, Attardi, D’Alesio (80′ Cassitto). A disp.: Russo, Cosentino, D’Aniello, Terminiello, Amuro, Gargiulo, Dari. All.: Aiello
ALBANOVA: Vivace (62′ Gianfagna), Sparano, Sieno, Pontillo (77′ Achával), Tommasini, Falco G., Fontanarosa (62′ Granato), De Rosa, Grezio, Cestrone (79′ La Pietra), Damiano (62′ Mascolo). A disp.: Mele, Falco E., Palumbo, Petrazzuolo. All.: Ciaramella
ARBITRO: Guarino di Avellino. Assistenti: Di Minico (Ariano Irpino), Borriello (Torre del Greco)
MARCATORI: 21′ Cacace (M), 35′ Grezio (A)
AMMONITI: Cappiello, D’Esposito.
 
 

Limatola, la minoranza all’attacco: “Non vogliamo passare per elementi disgreganti”

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Limatola (Bn) – Finalmente si è svolto, a Limatola, il tanto atteso consiglio comunale richiesto dal gruppo di minoranza sulle delicate situazioni del Puc e del progetto rete fognaria, argomenti che hanno suscitato, da sempre, enorme interesse nella popolazione del centro Telesino. Infatti la sala del consiglio comunale era gremita. Un confronto acceso tra le parti, specie quando c’è stato da registrare il botta e risposta tra il capogruppo della minoranza, Massimiliano Marotta, e la Presidente del Consiglio Comunale Filomena Marotta.

Tante richieste e promesse disattese – inizia il leader di ‘A Limatola per Limatola’e un messaggio sbagliato che ci ha riguardato. Siamo passati per elementi di rottura quando, invece, la nostra intenzione è sempre stata quella di rappresentare parte viva e integrante del Consiglio Comunale. Cosa che ho rimarcato con forza. Maggioranza e opposizione devono cominciare a viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda per un solo scopo: il bene di Limatola. Vogliamo rappresentare la componente necessaria per cercare di migliorare ancora di più il nostro paese e per questo metteremo in dubbio anche qualche decisione della maggioranza che potrebbe essere sbagliata e quindi vorremmo essere ascoltati con l’orecchio di chi sa che vogliamo il bene di Limatola”. 

Uno scambio di opinioni che ha fatto solo da antipasto alle discussioni legate alla delibera del PUC e a quella dedicata alle reti fognarie, discussioni che sono state tirate fuori dal cassetto dalla minoranza dopo anni di silenzio e che meritavano di essere nuovamente affrontate.

Siamo riusciti a strappare una mezza promessa circa i tempi di approvazione del PUC al 31 dicembre di quest’anno. Una piccola vittoria. Per quanto riguarda le fognature, invece, – ha commentato Giuseppe Alois – stando alle nostre informazioni, pare che non sia stata fatto nulla dall’ultimo progetto redatto cinque anni fa. E se questo dovesse essere confermato, il Comune di Limatola potrebbe perdere la gestione, questo significherebbe che la stazione appaltante potrebbe essere affidata ad un altro ente con la previsione di una gestione commissariata. Non ne abbiamo la certezza ma continuiamo a monitorare la situazione e a raccogliere materiale in merito. L’obiettivo deve essere sempre il bene di Limatola. Per questo continueremo a chiedere incontri”.

 

Taglio del nastro per la nuova sede per gli anziani di Amalfi

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Amalfi (Sa) – Taglio del nastro per la nuova sede per i pensionati di Amalfi: più accogliente e soprattutto più accessibile rispetto alla vecchia collocazione. Ubicata al centro della città, nei locali un tempo occupati dall’ex Azienda di Soggiorno e Turismo, la nuova location dedicata agli anziani, per volere dell‘Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Daniele Milano, è dotata di tutti i comfort: design avvolgente, impianti di ventilazione e di aerazione di ultima generazione, accesso indipendente, tv e divanetti, ideale per incontri o anche per  semplici momenti di convivialità.

Affollatissimo il cortile che sorge tra la chiesa di San Benedetto e il Palazzo di Città, da cui è possibile accedere alla nuova struttura, che sorge a livello stradale, permettendo a chiunque, anche con problemi di mobilità, di poter fruire dei nuovi spazi. 

E’ un momento di grande gioia perché questa inaugurazione, segna la possibilità, per i nostri anziani di poter tornare a stare assieme in un luogo pienamente accessibile nel cuore della città di Amalfi e di grande pregio perché si trova all’interno dell’antica corte medievale di Palazzo San Benedetto, – sottolinea Daniele Milano, sindaco di Amalfi – E’ una grande gioia che segue la crisi pandemica e il conseguente distanziamento, in cui tutti sono stati privati della possibilità di stare assieme questo ci dà ulteriore forza nel perseguire un disegno complessivo di rafforzamento dell’aggregazione all’interno della comunità,  che porteremo avanti con l’attribuzione di sedi alle realtà sociali presso l’edificio dell’ ex Pretura, oggetto di lavori di riqualificazione, dove troverà  spazio il neonato Forum dei Giovani di Amalfi”.

L’iniziativa si inserisce nella più ampia strategia di sviluppo delle politiche sociali, per favorire il benessere e la qualità della vita di tutti i cittadini e le famiglie di Amalfi: “E’ motivo di grande orgoglio perché abbiamo posto il sociale alla base della nostra attività amministrativa – insiste il sindaco Milano – Una missione portata avanti giorno per giorno, con atti concreti, con progetti autorizzati e finanziati.  Oggi proviamo gioia nel rivedere così tanti anziani della città di Amalfi affollare un luogo per l’aggregazione. Oggi riparte il processo di formazione di una comunità che è stato messo a dura prova nel triennio appena trascorso. Per un’associazione  godere di una sede è linfa vitale, per consentire alle persone di vedersi e di stare assieme. Inoltre abbiamo immaginato una serie di progetti che vedranno coinvolte le associazioni che beneficiano di spazi di proprietà comunale, restituendo questo piccolo benefit con ore settimanali in progettualità da dedicare  agli altri.  Un programma di circolarità della solidarietà, che renderà ancora più bello questo percorso che abbiamo intrapreso”. 

L’inaugurazione della sede che ospiterà l’associazione dei pensionati “Orizzonti Sereni” è stata preceduta anche dalla benedizione di Don Antonio Porpora, con un piccolo momento di raccolta e di preghiera nell’atrio antistante, prima di scoprire il nuovo layout della struttura, alla presenza delle autorità militari e civili. 

Una sede accessibile, addirittura ubicata al centro della città, è il migliore antidoto alla solitudine – dichiara il Presidente dell’Associazione Orizzonti Sereni, Alberto Alfieri –  E’ un sogno ad occhi aperti. Grazie al sindaco Daniele Milano. Sarà uno spazio in cui incontrarsi e stare insieme, dove chiunque troverà qualcuno ad accoglierlo e a condividere le preoccupazioni, le ansie, i momenti di allegria. Dopo una vita dedicata al lavoro e alla famiglia, trovarsi da solo è terribile. Questa sede sarà una seconda casa per tanti. Oggi è un giorno di festa perché questo spazio sarà non solo un luogo per superare la solitudine, ma punto di incontro per tutta la comunità e di confronto soprattutto per i giovani. Abbiamo tantissime idee. già pensiamo al primo incontro-convegno sul tema delle truffe agli anziani. Sarà uno spazio per aiutare la comunità a trovare nel senso dell’unione, dopo la pandemia, offrendo la nostra esperienza di vita per rendere ancora più bella la nostra città”. 

GG Team Wear Benevento 5, blitz sul campo del Manfredonia

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È un blitz di quelli che possono mutare il corso di una stagione quello messo in atto dal GG Team Wear Benevento 5, capace di espugnare il «PalaScaloria» di Mandredonia con un netto 7-2. Quella andata in scena in Puglia è stata, con molta probabilità, una delle migliori esibizioni dei ragazzi di mister Nitti in questo campionato, soprattutto perché rispetto ad altre volte la squadra è stata brava a capitalizzare la sempre copiosa mole di gioco prodotta.

IL MATCH – Neanche due giri di lancette e Arvonio ha fatto subito pendere le sorti dell’incontro verso i giallorossi siglando il vantaggio, ma al 9’ Dell’Onder ha pareggiato i conti. Lo stesso Dell’Onder al 15’ ha permesso al Manfredonia di operare il sorpasso con la rete del 2-1 in una parte di finale di frazione, poi, dominata dai sanniti, sul 2-2 al 17’ con Palmegiani e in vantaggio 2-3 al 19’ con Rennella. Nella ripresa ancora Arvonio e poi Rennella, nel giro di quattro minuti, hanno messo un solco importante tra le due squadre con il punteggio sul 2-5 in un secondo tempo trionfale per i giallorossi, poi chiuso dalle altre due reti di Vega e Toro per il 2-7 alla sirena.

Grazie a questo successo, ora i ragazzi di mister Nitti sono al settimo posto in classifica con 30 punti e nel prossimo turno ospiteranno al «PalaTedeschi» il Capurso (22).   

Jabil, Vescovo Caserta scrive in Usa: “No ai licenziamenti”

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Caserta – Dopo aver scritto ai ministri del Lavoro e delle Imprese e del Made in Italy e ai parlamentari casertani, il vescovo di Caserta Pietro Lagnese torna sulla vicenda Jabil a pochi giorni dalla scadenza della cassa integrazione – martedì 31 gennaio – e dell’avvio dei licenziamenti decisi dalla multinazionale Usa per 190 dipendenti del sito di Marcianise (Caserta). Ma per scongiurare i licenziamenti ormai imminenti, monsignor Lagnese si rivolge direttamente ai vertici della Jabil, ovvero all’amministratore delegato John Mahaz e al presidente Jabil Mark Mondello, cui chiede “la sospensione dei licenziamenti e che si proceda, come suggerito dal Governo italiano, a richiedere un ulteriore periodo di cassa integrazione per valutare con attenzione soluzioni alternative ai licenziamenti”.
Lagnese prova anche ad “umanizzare” la vicenda, e a toccare “corde profonde” dei dirigenti Usa, sottolineando anche quelle che sono le caratteristiche del Casertano. “Dietro questo numero – 190 – ci sono i volti e le storie di persone che soffrono – scrive il Vescovo – e, insieme alle loro famiglie, sono in pena e vivono momenti di agitazione. Si tratta di una situazione davvero difficile, anzi drammatica. In Italia cresce la povertà e, in particolare, sul territorio della provincia di Caserta dove insiste lo stabilimento di Marcianise; qui la ‘forbice’ delle disuguaglianze si sta sempre più divaricando, non solo per i redditi, ma soprattutto per la mancanza di lavoro. Come Chiesa tocchiamo con mano quotidianamente questo dramma sociale e vediamo aumentare, sotto i nostri occhi, sempre di più il numero dei poveri che bussano alla nostra Caritas. La soluzione non può essere però l’assistenza. All’emergenza che vivono tante famiglie non si può che rispondere con il lavoro: un lavoro stabile, equo, onesto e sicuro. La loro dignità, ha detto Papa Francesco, chiede un lavoro, e quindi un progetto in cui ciascuno sia valorizzato per quello che può offrire agli altri.
Il lavoro è davvero unzione di dignità!”.

Lagnese evidenzia come il caso di Jabil e quello di altre aziende casertane sia “emblematico di come il Meridione d’Italia e, in special modo, la provincia di Caserta – un tempo considerata tra le più floride imprenditorialmente – siano stati sistematicamente deindustrializzati. Questa nostra terra casertana grazie soprattutto alla testimonianza profetica – a volte vissuta fino al martirio – di tanti laici e sacerdoti in favore della giustizia e della pace sta provando a combattere una battaglia contro le organizzazioni illegali e malavitose che, come sappiamo – è successo tante volte e purtroppo succede ancora – soffocano la libertà e la dignità delle persone, avvelenano l’economia, schiavizzano i poveri e impediscono che si sviluppi il bene comune”.
Il Vescovo fa riferimento poi alla lettera scritta da Mahaz ad inizio gennaio come risposta ad una precedente missiva dei dipendenti Jabil, che gli chiedevano perché la Jabil, multinazionale con 250mila dipendenti nel Mondo, non potesse portare più lavoro a Marcianise evitando i licenziamenti. Mahaz parlò allora di “decisione difficile da prendere, ma necessaria a salvaguardare il sito di Marcianise assicurandone la sostenibilità economica e lavorativa per i 250 dipendenti rimanenti”.
“Ho letto la sua lettera di qualche settimana fa – scrive Lagnese – in risposta ai rappresentanti RSU. Apprezzo lo sforzo fatto dall’azienda per minimizzare l’impatto della crisi rinviando i licenziamenti in occasione dell’emergenza covid, promuovendo e finanziando programmi di reimpiego del personale in esubero. Nonostante ciò, siamo però oggi arrivati al più triste epilogo della vicenda che si potesse auspicare: 190 lavoratori fra poche ore saranno licenziati. In proposito intendo richiamare il magistero di Papa Francesco, il quale non si stanca di ripetere che non possiamo condannarci a modelli economici che concentrino il loro interesse esclusivamente sui profitti come unità di misura ignorando il costo umano, sociale e ambientale che questo comporta. Occorre promuovere un nuovo umanesimo che, dal punto di vista economico, metta al centro l’uomo e poi la ricerca del profitto”.

A Napoli è “guerra di sguardi”, tre ragazzini feriti

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Napoli – Una guerra di sguardi”. Luigi Riello, procuratore generale della Repubblica di Napoli, aveva usato questa frase, l’altro giorno, per spiegare a che livello si sia abbassata la soglia della provocazione, a Napoli, per scatenare la violenza tra i giovani, che sempre più spesso escono di casa armati. Basta un nonnulla. “Uno sguardo di troppo”, come scrivono i carabinieri nell’ennesimo bollettino drammatico, fatto di botte e accoltellamenti.
Tre feriti, nella notte della movida, nel centro della città.
Per fortuna nessuno è grave, ma è noto che quando si tratta di coltelli è solo questione di centimetri. Il primo episodio intorno alle 23, nel quartiere Porto. Un 14enne, mentre era in compagnia di alcuni amici, è stato aggredito da altri suoi coetanei con calci e pugni. Ha riportato un trauma cranico “non commotivo” e, dopo le cure, è stato affidato ai genitori. Il motivo delle botte sarebbe stato appunto uno sguardo insistito, percepito come una intollerabile provocazione.
Passa un’ora, è mezzanotte, e lo “sguardo di troppo” si sposta a via San Carlo. Stavolta le vittime sono due, hanno 17 anni. Ai carabinieri raccontano che poco prima, mentre erano con degli amici ai Quartieri spagnoli, zona che pullula di bar e ristoranti, sono stati aggrediti da un gruppo di ragazzini armati di coltelli. Un’ambulanza porta i due diciassettenni all’ospedale Pellegrini: uno ha “ferite multiple da punta e taglio” a una coscia, a una mano e altrove; l’altro lo stesso tipo di lesioni alla testa e al collo. Per entrambi, però, la prognosi è solo di una decina di giorni.
Due episodi, che si accompagnano ad altri solo in apparenza meno gravi – atti vandalici, molestie, bullismo, la guida di motorini senza casco e senza patente (l’altro giorno un diciottenne ha investito e per poco non ha ammazzato un carabiniere) – che si spiegano con quel “deserto di valori” di cui parla il procuratore generale Riello, secondo cui “si deve lavorare per bonificare e diffondere la cultura della legalità”.
Il fenomeno della delinquenza minorile, per il magistrato, “è trasversale”, interessa, cioé le periferie quanto i salotti buoni della città, le pattumiere sociali e i quartieri dorati: non c’è solo degrado e miseria dietro l’esplosione della violenza dei giovani”. Il procuratore generale di Napoli punta il dito contro i videogiochi, l’uso distorto dei social e del web, i “modelli sbagliati delle fiction”, il “buonismo normativo”, ma anche i genitori troppo permissivi (“tanti tredicenni alle 3 del mattino sono ancora in giro per la città”) e la scuola, “che non educa al sacrificio e all’impegno: oggi il 99,7% degli studenti viene promosso… siamo pieni di geni, ma qualche dubbio io lo nutro”.
Quello della violenza giovanile “è uno dei temi più importanti che abbiamo sul tavolo“, dice il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, secondo cui è vero che il problema ha tante sfaccettature, ma la risposta principale va cercata all’interno del contesto familiare. “Il tema – secondo il sindaco – non è tanto che l’adolescente sia in strada, ma che la famiglia non sa cosa fa l’adolescente in strada, cioè si è perso il rapporto di dialogo tra famiglia e ragazzi minorenni, spesso molto piccoli. Quindi c’è anche un tema di attenzione nei confronti dei ragazzi con maggior dialogo e vigilanza”.

Basta uno sguardo o un commento per far scatenare la scintilla criminale a gruppi di giovani che sembrano non sapersi più relazionare tra loro se non con il linguaggio della violenza e della sopraffazione. Ciò che stupisce è l’assoluta mancanza di vigilanza da parte delle famiglie di questi ragazzi che consentono loro tranquillamente di girare a tarda notte per le strade della città, armati di coltello oppure in sella a potenti scooter senza patente”. Lo afferma, in una nota, Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra, parlando dei tre ragazzi che sono stati aggrediti per uno sguardo di troppo da loro coetanei e del ragazzo sorpreso in sella ad uno scooter, con un 14enne, senza patente.
Ebbene noi vogliamo conoscere anche a quali famiglie appartengono i protagonisti di questi gesti criminali; vogliamo capire se sia necessario far intervenire gli assistenti sociali o se si tratti di famiglie ai quali questi ragazzi dovrebbero essere sottratti. Rimetterli in libertà senza che nulla accada significa aspettare passivamente il prossimo morto per il quali tutti piangeremo senza che nulla cambi”, aggiunge Borrelli.

 

Sanremo, Peppino di Capri: “Ero pronto alla gara, sono onorato”

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“Onorato e gratificato”: così si definisce Peppino di Capri, super ospite nella terza serata del Festival di Sanremo. “Fin dal primo momento – dice – ho creduto nella grande capacità di Amadeus come direttore artistico dell’evento musicale più importante, per questo mi ero candidato addirittura in gara. Poi oggi ho avuto la bellissima notizia che dopo i miei 15 Festival di Sanremo sarò al Teatro Ariston come super ospite! Sono onorato e gratificato… Grazie Ama!”.

Sto andando di corsa dal sarto per avere un abito all’altezza dell’occasione. Naturalmente, in stile ‘peppiniano’, smoking e papillon nuovo di zecca per onorare il palco di Sanremo così importante per la mia carriera”, aggiunge all’ANSA, sorridendo Peppino di Capri dopo l’annucio di Amadeus della sua partecipazione come super ospite nella terza serata del Festival. “Un grande onore – ribadisce – in un periodo già carico di lavoro ed emozione per la mia nuova tournée che partirà in primavera. Girerò in Italia e all’estero per tutta la stagione estiva alla fine della quale raggiungerò con i miei concerti il Brasile, luogo meraviglioso a cui mi lega reciproco amore”.

Discarica abusiva su fondo agricolo a San Felice a Cancello, denunciato 31enne

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Una discarica abusiva realizzata su un terreno agricolo di 700 metri quadrati è stata sequestrata dai carabinieri a San Felice a Cancello (Caserta). Nel corso dell’operazione, eseguita nell’ambito di un servizio di “prevenzione e repressione di roghi di rifiuti e di condotte illecite connesse”, i carabinieri hanno denunciato per gestione illecita di rifiuti un 31enne, figlio del proprietario del terreno. Sul fondo erano stati abbandonati materiali di risulta costituiti da rifiuti speciali e non, ovvero metalli, plastica, pneumatici, eternit, legname, rifiuri organici ed elettrodomestici. 

Accademia di Santa Sofia, Auditorium Sant’Agostino gremito per Eugenio Bennato

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Enorme successo per “Qualcuno sulla Terra”, lo spettacolo di Eugenio Bennato accompagnato dal fenomenale ensemble “Le voci del Sud”, altro evento della Stagione Concertistica 2023 proposta dall’Accademia di Santa Sofia sempre in sinergia con Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento. La direzione artistica, come sempre, era affidata a Filippo Zigante e Marcella Parziale, e la consulenza scientifica a Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock. 
Un successo annunciato da un tutto esaurito, in un Auditorium Sant’Agostino di Benevento, gremito fino al massimo consentito della sua capienza, da un pubblico di appassionati ed estimatori, caloroso ed entusiasta, che ha potuto ammirare il suo idolo, musicista e intellettuale impegnato, simbolo identitario e culturale di intere generazioni, e prezioso ambasciatore della cultura partenopea, italiana e mediterranea nel mondo.
Eugenio Bennato è il padre fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare (1967), dei Musicanova (1976) e poi del movimento Taranta Power per promuovere la Taranta nel mondo, solo per ricordare alcuni dei suoi tanti percorsi artistici e umani.
Nel progetto “Qualcuno sulla terra” o “i sette giorni della creazione”, vero e proprio poema in musica tra scienza e devozione, onirico e contemporaneo, affronta tematiche universali, con brani densi di suono e di concetti profondi, dalla scintilla primigenia della creazione dell’universo, alla bellezza come valore assoluto, dalla forza dell’uomo con la sua ragione, al suo cammino nel progresso e nella storia, fino alla responsabilità di ciascuno nelle nebbie della storia, piene di guerre e di incertezze. 
Poi nel concerto tornano, centralissime, tematiche a lui care, come la sofferenza degli ultimi, dei poveri, dei migranti e delle minoranze, e il fortissimo senso di appartenenza a una terra, con le sue antiche lotte e le sue ribellioni per la libertà, incarnate da figure leggendarie realmente vissute come i briganti.
Il concerto è aperto dall’Ensemble “Le Voci del Sud”, strabilianti interpreti come Letizia D’Angelo soprano, Daniela Dentato mezzosoprano, Laura Cuomo contralto, Francesco Luongo tenore, Angelo Plaitano baritono, Edoardo Cartolano basso, Ezio Lambiase chitarra classica. I cantanti, sono tutti talenti eccezionali dalle voci potentemente caratterizzate e distintive che però all’unisono suonano magicamente in una perfetta trascinante armonia. Da notare lo sconcertante registro di contralto di Laura Cuomo, bellissima, a dir poco, voce di profondità aliena che pare arrivare…dalla luna. E la fantastica agilità del tenore Francesco Luongo.
Arriva poi Eugenio Bennato ed è un crescendo di applausi e commozione per il suo pubblico. Verso la fine eseguirà anche alcuni dei suoi brani più noti, dedicati a briganti e migranti, come: Evviva chi non conta niente, Ninco Nanco, Ritmo di contrabbando, Ninna Nanna 2002, Che il Mediterraneo sia e Sponda Sud.
Il pubblico canta e partecipa a ogni canzone con calore e trasporto. Chiude il concerto con la sua canzone più conosciuta al grande pubblico, “Grande Sud” brano che portò, invitato, a Sanremo 2008. In quella occasione per la prima volta alla platea sanremese e televisiva venne offerta la sonorità della chitarra battente.
Il bis è trascinante con la bellissima “Brigante se more” scritta con Carlo D’Angiò nel 1979, per lo sceneggiato Rai “L’eredità della priora”.
Dopo i consueti saluti di benvenuto e i ringraziamenti di rito da parte della Presidente “Amici dell’Accademia”, Maria Buonaguro, e della Direttrice Artistica Marcella Parziale, prima del concerto, la platea ha ascolto il preludio scientifico, curato da Aglaia McClintock, intitolato ‘Appia, Via delle genti’, un intervento perfettamente coordinato allo spirito del concerto di Bennato. 
Aglaia McClintock, storica del diritto romano, Garante degli Studenti dell’Università del Sannio, ha parlato della Via Appia in questi giorni al centro del dibattitto politico e culturale. Da pochi giorni Benevento, insieme a molti altri comuni, ha firmato il protocollo con il Ministero dei beni culturali, per fare della Via Appia un Museo a cielo aperto. Parallelamente è in atto la candidatura della strada a patrimonio dell’Unesco. Sono opportunità uniche che coinvolgono moltissime professionalità. Prima ancora che se ne occupasse il Ministero, ha rilevato la docente, sono stati i cittadini e le cittadine dei paesi che si trovano lungo la Via Appia a riscoprire quanta storia e cultura avessero a portata di mano, e ha formulato l’augurio che nel nuovo progetto appena siglato, questo movimento che parte dal basso sia opportunamente valorizzato. La docente si è poi soffermata sulla Via Appia come importante monumento. Un lunghissimo percorso, simile al cammino di Santiago di Compostela, che passa attraverso luoghi diversissimi per storia e cultura. L’Appia, la strada stessa, è sì un monumentum, nel senso che “suscita memoria”, ma anziché essere statico, cioè collocato in un posto, lo è in modo dinamico, come un fiume che mette in contatto tra loro culture diverse: la romana, l’osca, la sannita, la greca, la giudaica, addirittura l’egiziana. La via Appia era finalizzata certo all’espansionismo militare e commerciale ma apriva anche Roma verso gli altri popoli. Lungo l’Appia genti con tradizioni diverse non furono più isolate. L’Appia esprime nel suo più alto grado l’apertura romana verso l’altro e verso il futuro, la possibilità di entrare in relazioni di contatto e scambio con civiltà diverse, avvalendosi dell’altro grande ‘monumento’ romano: il ius, il diritto romano, quell’insieme di norme che nessun’altra società antica è stato in grado di elevare a scienza. Un diritto, prima di tutto dei privati, la cui grande parte vitale si è sviluppata e accresciuta proprio nell’incontro con altre popolazioni, con gli stranieri. L’incontro con gli stranieri matura attraverso la “via”, la “lingua”, il “diritto”. 

Milan in crisi: il Sassuolo vince 2-5 a San Siro. Il Napoli può allontanarsi sempre di più

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Il Milan Campione d’Italia è in crisi. Dopo il 4-0 dell’Olimpico contro la Lazio, ora arriva il 2-5 incassato a San Siro contro il Sassuolo. Nove reti subite in due partite: la squadra di Stefano Pioli è irriconoscibile. I rossoneri (travolti dalle reti di Defrel, Frattesi, Berardi, Laurienté e Matheus Henrique) rischiano di vedere la vetta allontanarsi sempre di più con il Napoli che, in caso di vittoria sulla Roma, può andare a +15. Azzurri che, con un successo sui giallorossi, guadagnerebbero in ogni caso un punto sul secondo posto, passando dal +12 con cui aveva chiuso il girone d’andata ad un ipotetico +13 in virtù della vittoria dell’Inter (ora seconda) vittoriosa ieri a Cremona. Altra, grande occasione, per il Napoli che continua ad accarezzare il sogno tricolore. 

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