mercoledì, Luglio 30, 2025
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Nazzareno Orlando alla guida del Conservatorio: “Collaborazione, serietà e trasparenza”

Nazzareno Orlando, Giuseppe Ilario, Conservatorio
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Il Conservatorio di Musica ‘Nicola Sala’ di Benevento cambia vertice: Nazzareno Orlando è il nuovo presidente dell’ente, nominato con decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, reso ufficiale venerdì scorso. Orlando subentra a Caterina Meglio, portando con sé un’identità culturale ben radicata nel territorio, ma anche una visione che si preannuncia orientata alla collaborazione istituzionale.

Già assessore alla cultura con le amministrazioni di Viespoli prima e D’Alessandro poi, divulgatore, presenza nota nei circuiti culturali cittadini, Orlando guiderà – insieme con il direttore Giuseppe Ilario – l’istituzione musicale più importante della città per il triennio 2025-27. 

Arriva alla presidenza in un momento in cui l’Ente si prepara a svolgere le proprie funzioni accademiche attraverso nuove infrastrutture le cui ragguardevoli dimensioni assumono di per sé rilevanza strategica per la città.
Simbolo di questa nuova fase è l’ex hotel ‘Il Molino‘, già acquisito dal Conservatorio ad inizio anno e al centro di un ambizioso progetto di riconversione. I lavori procedono a ritmo sostenuto e nei mesi scorsi la struttura ha già iniziato a rivivere attraverso eventi, concerti e attività laboratoriali, preludio di ciò che sarà: un campus culturale con residenze per studenti, servizio mensa, aule studio moderne, un parco attrezzato per attività all’aperto e due teatri – uno dei quali en plein air – destinati a diventare luoghi permanenti di produzione e diffusione artistica.
Questo incarico “mi emoziona e mi riempie di responsabilità – dice al suo primo giorno in Conservatorio – . Intendo affrontarlo con la serietà che mi ha sempre contraddistinto, ispirandomi a trasparenza e collaborazione con le istituzioni. Dove ci sono state decisioni valide da parte della presidente uscente e del direttore, sarò il primo a portarle avanti. Per il resto, sarò me stesso, come sempre”.

Nel triennio che si apre, Orlando sarà chiamato ad amministrare un Conservatorio in espansione, tanto nelle strutture quanto nella missione culturale: “Benevento sta puntando a obiettivi impegnativi, come il concorso a Capitale della Cultura. Per restare al centro dell’attenzione, la città deve però assumere un ruolo sempre più solido nel settore culturale. Ciò che mi ha sempre spinto a restare in questo ambito è proprio la convinzione che Benevento meriti di salire di livello, ma con serietà e, se possibile, in sinergia con tutte le componenti del settore. E quando la sinergia manca, almeno con serietà”.

Una scelta ministeriale letta anche, come è lecito, in chiave politica: “Da un lato non mi aspettavo la nomina perché pensavo che Caterina Meglio potesse essere confermata, poi nella terna c’era anche il professor Giuseppe Marotta, che saluto – afferma -. Probabilmente è stata fatta anche una valutazione di area. Io sono da sempre nel centrodestra e ringrazio il ministro Bernini per la fiducia. Ma la mia storia è chiara: ho sempre cercato di andare oltre le appartenenze, e continuerò a fare altrettanto. I risultati, finora, mi hanno dato ragione”.

Benevento, il Conservatorio guarda al futuro con il nuovo progetto Campus

Benevento, iniziata la campagna abbonamenti: ecco il primo tifoso che ha rinnovato la tessera

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Ha preso il via questa mattina con la fase di prelazione (4.601 le tessere staccate lo scorso anno) la campagna abbonamenti (LEGGI QUI) del Benevento per la stagione 2025-26 con i vecchi sottoscrittori che avranno tempo fino alle 23.59 del 31 luglio per confermare il proprio posto al “Ciro Vigorito”. Dal giorno successivo, invece, scatterà la vendita libera consentendo anche ai vecchi abbonati di cambiare settore. I prezzi sono identici alla stagione 2024-25 con agevolazioni per i residenti in provincia di Benevento, per le donne, per gli Over 65, per i ragazzi oltre alla Promo Family.

Poche le persone in fila all’apertura dei botteghini con Gianluigi Bianchini che è stato il primo a rinnovare l’abbonamento. Il tifosissimo della Strega è molto noto sui social per i selfie con i nuovi acquisti del Benevento che possono essere considerati “ufficiali” solo dopo la foto di rito con Gianluigi Bianchini, ormai una sorta di investitura dalle parti del Ciro Vigorito.

 

VIDEO/ “Non chiamatemi sua Eccellenza, lavoreremo sodo”

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Arriva al Comune di Avellino dopo poco mezzogiorno il Prefetto Giuliana Perrotta, nuovo Commissario straordinarioo dell’ente comunale dopo la sfiducia al sindaco Laura Nargi.

Il commissario decide di recarsi a piedi a Piazza del Poolo direttamente dalla Prefettura di Corso Vittorio Emanuele, dove chiaramente questa mattina aveva fatto il primo passaggio per conoscere sua Eccellenza Rosanna Riflesso. Un breve saluto al Segretario generale dell’ente, Marialuisa Dovetto e a dirigenti e personale comunale, quind la stretta di mano con l’ex Sindaco Nargi  che intanto questa mattina aveva raggiunto il Comune per gli ultimi adempimenti.

“Non chiamatemi sua Eccellenza”, dice in premessa il Commissario Perotta nel suo saluto alla stampa, mostrandosi sin da subito cordiale e aperta al confronto. Al suo fianco i sub Commissari, il capo di Gabinetto della Prefettura di Avellino, dott.Elisabetta De Felice, e il dott. Vincenzo Iannuzzi, già Segretario comunale ed esperto in materia economica-finanziaria e dissesti.

Sono onorata di giudare la verde irpinia- continua a dire”, aggiungendo come la sua priorità è rappresentata dal un focus sui conti comunali di un Comune in pre-dissesto finanzario, tra l’altro Commissariato proprio sull’approvazione del bilancio consuntivo, seppur per ragioni squisitamente politiche e non certamente tecniche.

Dalla questione dello Stadio Partenio, al Centro per l’autismo, passando per la possibile organizzazione di eventi estivi, il Commissario si fa trovare preparata su tutti i nodi caldi del Comune di Avellino ma, chiaramente, ribadisce di dover aver il tempo di mettersi al lavoro essendo arrivata da poche ore.

Ma la mia storia di Commissario, l’ultima in ordine di tempo a Taranto, parla per me. – dice. Li sono state cinque mesi, durante i quali pensavo di poter rimanere molto poco. In realtà, siamo riusciti a ottenere importanti risultati. Spero che anche qui riusciremo a fare lo stesso. Guardo ai problemi della comunità, alle emergenze. Non sono un tipo attendista, sono qui per venire incontro alle esigenze di una comunità in attesa dell’insediamento”.

Guarda nel video in alto le dichiarazioni complete del Commissario Perrotta.

Crollo a Scampia, indagati scesi a 6: in autunno richieste rinvio a giudizio

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Inchiesta sul crollo a Scampia, gli indagati sono scesi a sei. Dopo l’estate pronta la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Napoli. Nel primo anniversario del disastro, fonti investigative spiegano che, nell’ambito delle indagini preliminari, si è registrato lo stralcio di alcune posizioni e l’ingresso di nuovi indagati.

Il lavoro degli inquirenti si è concentrato su quanto avvenuto la sera del 22 luglio di un anno fa. Ovvero il crollo del ballatoio nella Vela Celeste di Scampia, che ha provocato tre morti e undici feriti, tra cui sette bambini.
Dopo le notifiche degli avvisi di conclusione indagini a nove dipendenti del Comune di Napoli, gli investigatori della Squadra Mobile hanno ascoltato gli indagati e ridotto da nove a sei (tra fuoriuscite e nuovi ingressi) gli indagati, anche questa volta tutti dipendenti dell’ amministrazione comunale. A breve dovrebbe anche partire la notifica degli avvisi a firma del pm Manuela Persico, titolare dell’inchiesta con il collega Mario Canale. L’esercizio dell’azione penale, con le richieste di rinvio a giudizio, si prevede per settembre-ottobre prossimi. I reati ipotizzati rimangono crollo colposo, omicidio plurimo colposo e lesioni gravissime colpose.

I filoni riguardano il mancato sgombero dopo l’ordinanza emessa il 12 ottobre 2015, e la mancata manutenzione. Viene confermata anche in questa seconda tornata di avvisi l’ estraneità sul coinvolgimento della Napoli Servizi.

Benevento, definito lo staff del settore giovanile: Chiavelli in Primavera, Iannuzzi collaboratore tecnico

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Il Benevento Calcio rende noto l’Organigramma, lo Staff Tecnico e lo Staff Sanitario del settore giovanile per la stagione sportiva 2025-2026:

PRESIDENTE SETTORE GIOVANILE  Diego Palermo
SUPERVISORE TECNICO – Manuel Landaida 
RESPONSABILE SETTORE GIOVANILE E DIRETTORE SPORTIVO  Simone Puleo 
RESPONSABILE ORGANIZZATIVO SETTORE GIOVANILE E TEAM MANAGER PRIMAVERA  Daniele De Nigris 
SEGRETARIO SETTORE GIOVANILE  Antonio Gallo 
TEAM MANAGER UNDER 17 E UNDER 15 – Mario Luciano
TEAM MANAGER UNDER 16 – Michele Russo 
TUTOR – Antonio Legorano 
TUTOR – Giovanni Legorano 

STAFF TECNICO PRIMAVERA
ALLENATORE PRIMAVERA  Antonio Floro Flores
ALLENATORE IN SECONDA PRIMAVERA – Michele Cerqua
PREPARATORE ATLETICO PRIMAVERA – Vincenzo Cirillo 
COLLABORATORE TECNICO E MATCH ANALYST – Pasquale Piscitelli
ALLENATORE PORTIERI PRIMAVERA  Antonio Chiavelli

STAFF TECNICO UNDER 17
ALLENATORE UNDER 17  Raffaele Schiavi
ALLENATORE IN SECONDA UNDER 17 – 
PREPARATORE ATLETICO UNDER 17 E UNDER 15 – Salvatore Napolitano
ALLENATORE PORTIERI UNDER 17 E UNDER 15 – Gerardo Somma

STAFF TECNICO UNDER 16
ALLENATORE UNDER 16  Jacopo Leone
ALLENATORE IN SECONDA UNDER 16 – Renato Di Stefano
PREPARATORE ATLETICO UNDER 16 – Enrico Elia
ALLENATORE PORTIERI UNDER 16 – Fabio Amodio

STAFF TECNICO UNDER 15
ALLENATORE UNDER 15  Paolo Festa
ALLENATORE IN SECONDA UNDER 15 E COLLABORATORE TECNICO UNDER 11 – Tommaso Niro
COLLABORATORE TECNICO SETTORE GIOVANILE UNDER 17, UNDER 16 E UNDER 15 – Vincenzo Iannuzzi

STAFF SANITARIO
MEDICO SOCIALE  Luca Milano 
MEDICO SOCIALE – Raffaele Fuiano 
MEDICO SOCIALE – Mario De Vita
FISIOTERAPISTA PRIMAVERA  Silvano Panella
FISIOTERAPISTA UNDER 17 E UNDER 15 – Carmine D’ambrosio 
FISIOTERAPISTA UNDER 16  Raffaele Mervoglino
RECUPERO INFORTUNATI – Alessio Maldera 

AREA SCOUTING 
SCOUTING – Stefano Imparato
SCOUTING – Biagio Grasso
SCOUTING – Enzo Rizzo

Fugge dopo un incidente, 27enne individuato grazie alla videosorveglianza 

videosorveglianza
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La Polizia locale, grazie a un’accurata indagine e all’aiuto delle videocamere di sorveglianza, è riuscita a rintracciare un 27enne napoletano che, dopo un incidente stradale avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 luglio, si era allontanato senza prestare soccorso alle persone rimaste ferite. 
 
I fatti si sono verificati nel centro storico della città, dove un’auto è entrata in collisione con un motoveicolo su cui viaggiavano due persone, rimaste ferite nell’impatto. Nonostante ciò, l’uomo alla guida si è allontanato. 
 
Grazie alle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona, il personale dell’unità operativa Avvocata, in sinergia con i colleghi della centrale operativa del Comando di Polizia locale, è riuscito a risalire al veicolo coinvolto nell’incidente, che aveva una targa estera e viaggiava con i fari spenti. 
 
L’analisi dei filmati e la conoscenza del territorio hanno permesso agli agenti di raccogliere, in breve tempo, tutti gli elementi necessari per risalire al noleggiatore del veicolo e, di conseguenza, al conducente. Quest’ultimo, una volta identificato, è stato convocato presso gli uffici, dove ha confermato tutte le circostanze a lui contestate, assumendosi la responsabilità dei fatti. Il 27enne è stato deferito all’Autorità Giudiziaria e gli è stata ritirata la patente, che è stata inviata in Prefettura per i provvedimenti del caso.

Festival Teatrale di Borgio Verezzi, il trionfo di Paky Di Maio

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Un trionfo nel vero senso della parola, un altro mattone in una carriera che sta diventando importante, frutto del lavoro, del sacrificio, della ricerca e della sperimentazione.

Paky Di Maio, compositore, polistrumentista, sound designer e produttore, di origine casertana, infatti, si è preso il prestigioso Premio ‘Mulino Fenicio’, consegnato nel corso del 58° Festival Teatrale di Borgio Verezzi per la sua innovativa scenografia sonora nello spettacolo ‘Moby Dick’.

Un altro tassello in un percorso fatto di una nomination, nel 2022, agli Hollywood Music in Media Awards, all’ingresso, sempre nello stesso anno, tra le “Possibilità” per una nomination all’Oscar per la migliore canzone originale per il documentario We Are Art e l’accesso come finalista per tre volte di fila alla Biennale di Venezia.

Premiamo un artista il cui talento trascende le note, un creatore di mondi invisibili che prendono vita attraverso l’udito“, ha dichiarato il direttore artistico Maximilian Nisi.

Una dichiarazione che spiega bene la scelta: una capacità innata di trasformare il suono e fare in modo che lo stesso possa essere come un abito che calza a pennello sull’attore. Un viaggio nell’anima che supera anche la normale avventura.

Un risultato che consacra ancora di più Di Maio, un visionario per certi versi che ha saputo portare il teatro in una dimensione diversa, ancora più intima e con sfumature di filosofia che completano quello che può essere definito un vero e proprio percorso artistico.

 

Tradizione e tecnologia si incontrano nel cuore della Campania

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In Campania, la cultura rimane il filo conduttore che lega la vita quotidiana, la tradizione e l’identità contemporanea. Dai vicoli di Napoli che echeggiano di musicisti di strada ai festival di paese a Benevento dove le danze popolari ancora animano la folla, c’è un senso costante di connessione con il patrimonio. Non è custodito solo nei musei, ma nel cibo, nei gesti, nella parola parlata e persino nei graffiti che coprono antiche mura con dichiarazioni moderne.

Il mondo digitale continua a trovare un posto in questo spazio, non come sostituto, ma come specchio che riflette abitudini e valori. Un esempio di ciò è l’ascesa delle piattaforme online che, sorprendentemente, si rivolgono alle abitudini culturali in modi inaspettati. La popolarità dei migliori casinò online nel 2025 non riguarda solo l’intrattenimento. Essi rappresentano un’espressione moderna di antiche usanze che circondano il rischio, la ricompensa e il gioco sociale. I siti legali offrono ora una maggiore sicurezza e migliori regolamenti di equità, con gli utenti che beneficiano di pagamenti veloci, giochi verificati e controlli di identità più rigorosi. Sebbene l’attività stessa sia spesso considerata svago, l’ampia attrazione ci dice qualcosa sull’appetito locale per il caso, la strategia e il rituale.

La cultura tradizionale in Campania ha da tempo abbracciato momenti di predizione del futuro, scommesse e giochi di abilità. Dai giochi di carte giocati sotto i pergolati nei piccoli paesi ai numeri sognati dalla smorfia napoletana, c’è sempre stata una fascinazione per il destino. Internet non ha tanto cambiato questo quanto lo ha spostato su un nuovo terreno. Dove un tempo si faceva affidamento sull’incontro fisico, ora c’è un nuovo tipo di esperienza sociale costruita attraverso giochi condivisi, chat dal vivo e tavoli virtuali.

Allo stesso tempo, le forme più antiche di cultura rimangono profondamente radicate. I teatri di Avellino e Caserta continuano ad attirare un pubblico fedele. Gli artigiani in Irpinia intagliano ancora il legno a mano o spremono l’olio d’oliva nello stesso modo in cui facevano i loro nonni. I dialetti locali, sebbene ammorbiditi nel tempo, sopravvivono ancora sulle lingue dei venditori ambulanti e dei cantanti. Il digitale non cancella il vecchio mondo qui, gli si affianca. Le persone scorrono i feed mobili mentre aspettano il pane fresco, o giocano una partita online sorseggiando un espresso sotto il sole. La vita in Campania mescola il nuovo e il vecchio senza scuse.

C’è un orgoglio condiviso nell’identità locale, evidente nel continuo supporto a festival musicali, fiere gastronomiche e artigianato indipendente. Napoli rimane un palcoscenico dove le vecchie voci parlano attraverso nuovi suoni, sia nei ritmi trap che echeggiano sui Quartieri Spagnoli, sia nelle reinterpretazioni delle classiche canzoni napoletane su YouTube. Artisti e scrittori attingono ancora dalle stesse strade, anche se ora possono raccontare le loro storie attraverso podcast o brevi video.

Ciò che è chiaro è che la cultura in Campania continua a vivere nelle azioni della sua gente. Si trova nelle piccole decisioni, nelle routine quotidiane e persino nel modo in cui si sceglie di trascorrere una serata. Che ci si riunisca in una piazza, che ci si sintonizzi su un flusso online o che si cerchi fortuna in un gioco digitale, è sempre plasmata da un senso del luogo. In questo modo, l’anima della regione rimane più vivida che mai.

 

Attacco Milan: all-in su Vlahovic, ma se ne parlerà ad agosto

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Il Milan sta valutando con attenzione la possibilità di formulare un’offerta per Dusan Vlahovic, attaccante della Juventus, il cui contratto va in scadenza a giugno del 2026. La dirigenza rossonera considera il serbo una potenziale opportunità di mercato a condizioni economicamente sostenibili, o almeno così si augurano Furlani e la società. Certo è che un attaccante di peso come Vlahovic risulta ad oggi fondamentale, in quanto il fronte rossonero vede il solo Gimenez in rosa.

La situazione di Vlahovic

La Juve, che partirà tra le favorite nelle quote delle principali piattaforme di scommesse online per la vittoria dello scudetto, deve snellire la rosa e tagliare alcuni dei costi più imponenti. La Juventus ha già da tempo messo in discussione la posizione di Vlahovic all’interno del proprio progetto sportivo, anche e soprattutto per questa ragione. Dopo aver acquistato Jonathan David a parametro zero dal Lille, e con una trattativa in corso con il Paris Saint-Germain per il rinnovo del prestito di Kolo Muani, il serbo risulta chiaramente sul mercato.

Il rapporto tra il giocatore e l’ambiente juventino si è progressivamente raffreddato negli ultimi mesi, e l’ipotesi di un prolungamento contrattuale appare oggi molto lontana. In assenza di una cessione, la Juventus rischia di ritrovarsi in una situazione a dir poco spiacevole, che potrebbe richiedere un intervento radicale: la rescissione consensuale del contratto. Come si incastrano, dunque, le strategie del Milan con questo contesto?

Vlahovic: la strategia del Milan

Il Milan ha ricevuto il via libera dall’amministratore delegato Giorgio Furlani per approfondire la fattibilità dell’operazione. Il club ha già fissato le proprie condizioni: l’intenzione è quella di proporre al giocatore un ingaggio pari a 6 milioni di euro netti a stagione, la metà rispetto ai 12 milioni attualmente percepiti da Vlahovic. Tale riduzione risulterebbe essenziale sia in termini di sostenibilità finanziaria, sia per rispettare l’equilibrio salariale interno. Il Milan si muove però con cautela e non ha ancora formalizzato un’offerta, consapevole che gli eventuali margini di manovra si apriranno soltanto nelle prossime settimane.

La Juventus si aspetta una proposta ufficiale entro i prossimi venti giorni. Il club bianconero ritiene che la finestra temporale tra fine luglio e metà agosto possa essere decisiva per sbloccare la situazione. La posizione di Vlahovic sul mercato rappresenta una variabile delicata nella costruzione del nuovo progetto tecnico sotto la guida di Tudor. Come anticipato, infatti, Vlahovic è un peso a bilancio notevole che – se eliminato – libererebbe delle risorse importanti per completare il mercato in entrata. In tal caso si parla soprattutto dello spazio di manovra salariale, dunque della possibilità di “spostare” lo stipendio percepito da Vlahovic su un altro top player.

Per il momento non esistono trattative formali né incontri programmati tra il Milan e la Juve, ma soltanto dei contatti esplorativi e delle valutazioni interne. L’interesse per Vlahovic da parte dei rossoneri è più che concreto, ma subordinato ad una serie di condizioni che potrebbero maturare solo nella fase finale del calciomercato. Tutto dipenderà dalle evoluzioni delle rispettive strategie societarie, con il Milan che resta alla finestra, pronto ad agire qualora si dovesse presentare l’occasione giusta.

Non è solo un ventilatore: come l’aria cambia il lavoro nelle fabbriche

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In Italia, il settore industriale è un universo variegato che va dalle grandi raffinerie chimiche del nord fino ai laboratori alimentari del sud, passando per le aziende metalmeccaniche, le falegnamerie, i pastifici, gli stabilimenti farmaceutici. Ognuno di questi ambiti ha una cosa in comune: la necessità di gestire bene l’aria all’interno degli ambienti di lavoro. Sembra un dettaglio tecnico, quasi invisibile, ma in realtà la ventilazione è un nodo cruciale, che incide sulla qualità del lavoro, sulla produttività, sulla sicurezza e, in molti casi, anche sul rispetto delle normative.

Nel nostro Paese, dove il clima può essere umido e caldo d’estate e rigido in inverno, la gestione dei flussi d’aria non è mai scontata. A questo si aggiunge la conformazione spesso datata degli edifici produttivi, molti dei quali sono stati riadattati più volte nel corso dei decenni. In questi contesti, trovare la soluzione giusta per il ricambio d’aria, l’estrazione di fumi o la riduzione della temperatura non è una scelta da fare a occhi chiusi: serve un approccio tecnico, consapevole e su misura.

Ventilatori centrifughi: quando serve spostare più di semplice aria

I ventilatori centrifughi rappresentano una delle tecnologie più diffuse e affidabili per la ventilazione industriale. A differenza dei modelli più semplici, progettati solo per il ricambio d’aria, questi sistemi sono pensati per gestire carichi complessi: non solo aria pulita, ma anche polveri, trucioli, fibre, gas e materiali in sospensione.

La chiave sta nella girante, l’elemento rotante che spinge l’aria verso l’esterno sfruttando la forza centrifuga. Bilanciata con precisione per evitare vibrazioni e consumi eccessivi, la girante è il cuore del sistema. A seconda delle necessità, può essere realizzata in materiali resistenti all’usura o alla corrosione, e montata in configurazioni adatte a spazi ristretti o ambienti polverosi.

Nel panorama industriale italiano, i ventilatori centrifughi sono fondamentali in settori come la lavorazione del legno, dove devono aspirare trucioli e polveri fini; nella tessile, per la movimentazione di fibre; oppure nella chimica, per la gestione di fumi o vapori. Sono disponibili in versioni diverse, come la Serie CA, CB o RLD, ciascuna con prestazioni specifiche in termini di portata, pressione e resistenza meccanica.

Un altro aspetto cruciale riguarda l’installazione. Il posizionamento corretto influisce enormemente sull’efficienza dell’intero impianto. Errori come curve troppo strette nei condotti, o punti di aspirazione mal calibrati, possono ridurre le prestazioni e aumentare i consumi energetici. Per questo, l’intervento di tecnici qualificati nella fase progettuale è un investimento che spesso si ripaga in poco tempo.

Ventilatori assiali: la soluzione semplice per grandi volumi

Non tutte le applicazioni industriali richiedono sistemi complessi o ad alta pressione. In molti casi, l’esigenza principale è quella di spostare grandi volumi d’aria in modo continuo e silenzioso. È qui che entrano in gioco i ventilatori assiali: dispositivi più semplici nella struttura, ma estremamente efficaci nella ventilazione generale, nel raffrescamento degli ambienti e nell’espulsione di aria viziata.

Il principio di funzionamento è simile a quello delle eliche: l’aria viene spinta in linea retta lungo l’asse del ventilatore. Questa caratteristica li rende perfetti per installazioni in linea o a parete, spesso in combinazione con griglie e serrande per regolare i flussi. Sono ampiamente utilizzati in serre, magazzini, capannoni industriali e nelle linee produttive dove è importante mantenere una temperatura stabile senza dover climatizzare tutto l’ambiente.

I modelli più evoluti, offrono buone prestazioni anche in ambienti umidi o soggetti a escursioni termiche importanti. Possono essere montati facilmente e, con la giusta manutenzione, garantiscono una lunga durata e consumi contenuti.

Un’applicazione molto frequente, in particolare nei mesi più caldi, è quella dei ventilatori industriali per capannoni: dispositivi pensati per migliorare il comfort termico degli ambienti di lavoro, ridurre il rischio di accumulo di calore e favorire il benessere degli operatori, specialmente in assenza di impianti di climatizzazione centralizzati. Si tratta di una scelta semplice ma efficace per chi cerca un miglioramento immediato e tangibile senza interventi strutturali complessi.

Soluzioni speciali e accessori: quando la standardizzazione non basta

Ci sono casi in cui l’impianto di ventilazione deve fare molto più che spostare aria. Alcuni ambienti di lavoro contengono gas corrosivi, sostanze esplosive o condizioni igieniche molto rigide, come nei laboratori farmaceutici o nelle aziende alimentari. In queste situazioni, la progettazione deve essere ancora più attenta e i materiali utilizzati devono rispettare standard elevatissimi.

I ventilatori speciali rispondono proprio a queste esigenze. Ne esistono per alte temperature, per atmosfere esplosive (con certificazione ATEX), per ambienti sanitari o per contesti in cui è richiesto il montaggio modulare in due o più parti. I cosiddetti “plug fan”, per esempio, sono una soluzione compatta e molto adatta a sistemi HVAC centralizzati o installazioni in spazi limitati.

La personalizzazione è spesso inevitabile. In molti casi, un ventilatore standard non basta: servono modifiche su misura, calcoli precisi sulla portata necessaria e test per garantire la sicurezza dell’intero impianto. Per questo motivo, aziende più attente preferiscono collaborare sin dalle fasi preliminari con tecnici specializzati, in grado di sviluppare soluzioni custom senza sacrificare l’efficienza o la conformità alle normative.

Da non sottovalutare anche il ruolo degli accessori e dei ricambi. Un buon impianto non può fare a meno di componenti complementari: serrande, supporti antivibranti, griglie protettive, silenziatori. Ognuno di questi elementi può contribuire a migliorare le prestazioni e la durata del sistema. E quando arriva il momento della manutenzione – inevitabile, se si vuole evitare guasti o cali di rendimento – poter contare su una gamma di ricambi originali, dai cuscinetti alle giranti, può fare la differenza tra un fermo impianto e una semplice sostituzione.

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