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Salernitana, nessun dramma: si segua l’esempio di Nicola

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Salerno – Nessun dramma. La Salernitana ha ancora il destino nelle proprie mani nonostante il gol di Altare all’ultimo minuto dello scontro diretto contro il Cagliari. C’è amarezza in casa granata, perché un successo avrebbe probabilmente chiuso i giochi, ma il fulcro del discorso lo ha centrato Davide Nicola: se si pensa alla posizione occupata dalla sua squadra un mese fa, non può che tornare il sorriso. E’ la mentalità giusta, perché la Salernitana è lì a giocarsela a 180 minuti dal termine, per altro in una posizione di vantaggio rispetto alle dirette concorrenti per la permanenza in serie A. Un punto di vantaggio sul Cagliari, due sul Genoa (che sarebbero in realtà 3 visto il vantaggio nei confronti diretti) e cinque sul Venezia ormai spacciato, anche se l’aritmetica non lo condanna. 

Vero che non si può stare tranquilli – e guai a pensarlo – ma alla Salernitana restano per giunta due appuntamenti con squadre che hanno ormai poco da chiedere al campionato. Si tratta dell’Empoli di Andreazzoli, elogiato ieri nel post gara da Walter Sabatini, e dell’Udinese di Cioffi, sconfitto all’ultimo secondo alla dacia Arena meno di un mese fa, nella sfida che ha segnato la rinascita dei campani. Se confrontato con il calendario di Cagliari e Genoa, quello della Salernitana risulta oggettivamente più semplice. Il motivo è presto detto: Cagliari-Inter e Napoli-Genoa hanno l’aria di essere partite dal pronostico chiuso, soprattutto in considerazione del fatto che sia i sardi che i liguri hanno bisogno di vincere. Certo, dopo Genoa-Juventus di venerdì sera è vietato dare per certo qualsiasi esito, ma due exploit risulterebbero francamente anomali. 

Un’ultima considerazione va fatta su Sampdoria e Spezia. Pur essendo a +4 sulla zona retrocessione e dunque non baciate dall’aritmetica, possono considerarsi abbastanza tranquille. Dovrebbero verificarsi troppi ribaltoni affinché una delle due retroceda rovinosamente. In sostanza, la lotta pare ormai circoscritta a tre squadre per un posto solo in A: Salernitana, Cagliari e Genoa. Per un finale vietato ai deboli di cuore.


Il cammino delle ultime due giornate:

Salernitana 30: 
Empoli-Salernitana 
Salernitana-Udinese 

Cagliari 29: 
Cagliari-Inter
Venezia-Cagliari

Genoa 28:
Napoli-Genoa
Genoa-Bologna

Venezia 25:
Roma-Venezia
Venezia-Cagliari

Anziana sfrattata da abusivi: ristrutturano casa e vivono indisturbati

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Napoli – Nell’appartamento di via Egiziaca a Pizzofalcone, a Napoli, occupato dal novembre scorso da abusivi che approfittarono dell’assenza temporanea di una novantenne, sono cominciati lavori di ristrutturazione da parte delle stesse persone che lo occupano senza averne alcun titolo. Ne dà notizia “Il Mattino“. Nonostante ripetuti annunci di un rapido sgombero degli abusivi da parte delle autorità, l’inquilina legittima dell’ appartamento, un’insegnate in pensione originaria di Avellino, che si ritrovò da un giorno all’altro i mobili di casa gettati in strada e le serrature di casa cambiate dagli abusivi, non ha potuto riprendere possesso dell’appartamento. L’occupazione risale al 25 novembre 2021, ma nell’antico edificio, che risale al ‘500, sono ben 44 gli appartamenti occupati abusivamente nel corso degli anni. Gli occupanti non pagano canone di locazione ed in diversi casi dispongono di allacciamenti abusivi alla rete elettrica ed idrica. L’edificio è di proprietà del Demanio, ed è stato ceduto nel 2017 al Comune di Napoli. Si trova a poche centinaia di metri dalla caserma “Nino Bixio” della Polizia, sede del reparto Mobile, ed a poche centinaia di metri dalla Prefettura. L’anziana professoressa, che ha presentato denuncia ai carabinieri, ha fatto sapere di non aver ricevuto nessuna comunicazione su un rientro nel suo appartamento. Della vicenda all’epoca si sono occupate le autorità, fino ai più alti livelli.

Pnrr: siglata l’intesa Comune-sindacati per legalità, sicurezza e trasparenza negli appalti

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Benevento – Comune e Sindacati uniti in una campagna di prevenzione e contrasto alla corruzione nell’esecuzione delle opere pubbliche. L’afflusso di risorse finanziarie straordinarie nell’ambito del Pnrr impone, infatti, la più attenta vigilanza e attenzione per il corretto utilizzo di una ingente quantità di denaro proveniente dall’Europa.

Seguendo le direttive e le raccomandazioni del Governo centrale, dunque, a Palazzo Mosti, il sindaco Clemente Mastella, il suo vice Francesco De Pierro e i Segretari provinciali Cgil, Cisl e Uil hanno firmato un impegno formale per un’opera di moralizzazione e di controllo nella gestione degli appalti.

Importante la forma siglata questa mattina in Sala Giunta sulla legalità, anche perchè  il rischio di infiltrazioni della malavita è  sempre dietro l’angolo, in considerazione dei grossi fondi che arriveranno nel territorio sannita.

Soddisfatti i sindacati Cgil Cisl Uil. Fernando Vecchione della Cisl Irpinia Sannio ha dichiarato: “E’ il primo protocollo stipulato con il Comune, andava siglato per dare un ‘impronta sul territorio. Quando le imprese dovranno costruire e vorranno attingere ai fondi del piano di resilienza, le stesse dovranno essere in regola  e rispettare le norme sulla trasparenza”.

Luigi Simeone, del sindacato Uil Avellino-Benevento, ha sottolineato: “E’ un protocollo che vuole declinare termini di legalità per evitare infiltrazioni malavitose. Ci sarà massima trasparenza su due aspetti che riguardano il lavora. Terremo presenti la quantità che ogni investimento produce, la qualità, l’applicazione dei contratti, le normative sui giovani, sulle donne e sul Mezzogiorno”.

Luciano Valle, segretario provinciale della Cgil, ha focalizzato l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro: “Stanno raggiungendo numeri da capogiro le morti sul posto di lavoro e non da Paese civile. Sono numeri che non possono essere giustificati. Noi ci siamo subito imposti il problema con l’avvento del Pnrr e i fiumi di milioni che arriveranno nel Sannio. Bisogna escludere quelle aziende che hanno visto incidenti gravi sul lavoro per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza. Lo stesso Prefetto Torlontano, nei giorni scorsi, aveva detto che il Sannio non era esente da inquinamenti malavitosi e bisogna quindi tener alta la guardia. Abbiamo provato a non essere spettatori e quindi abbiamo cercato di creare condizioni affiche le normative sul lavoro vengano applicate”.

Comunali, rush finale per le liste: il punto sugli undici centri sanniti al voto

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Il tempo delle ipotesi e delle indiscrezioni sta per finire. Sabato prossimo, alle ore dodici, scadranno i termini per la presentazione delle candidature in vista delle amministrative del 12 giugno.

Undici i comuni sanniti chiamati al voto, poco meno di 25mila (24.915) le persone attese ai seggi, 127 gli amministratori da eleggere (116 consiglieri più gli 11 sindaci). Dal punto di vista dei numeri, la sfida più interessante è quella di San Bartolomeo in Galdo (5.090 elettori) dove cerca il bis Carmine Agostinelli, segretario provinciale di ‘Noi di Centro’. Lavori ancora in corso sul fronte opposto: atteso a breve, comunque, il nome di colui che sfiderà l’alfiere mastelliano.

Ma Agostinelli non è l’unico pezzo da novanta del partito di Mastella impegnato per la riconferma: a Limatola (4.007) c’è l’uscente Domenico Parisi. Dovrà vedersela con Massimiliano Marotta che la sua candidatura l’ha annunciata già diverse settimane fa.

Dopo la chiusura anticipata dell’esperienza guidata da Roberto Cocca, a San Marco dei Cavoti (3.544) le diverse compagini sono ancora alla ricerca della sintesi: in campo a oggi ci sono i nomi di Laura Caruso, Angelo Pozzuto, Remo Cavoto e Angelo Marino. Ancora pochi giorni e sapremo se saranno tutti allineati ai nastri di partenza.

Tre, invece, gli schieramenti attesi alla contesa per la conquista della fascia tricolore di Apollosa (2.697). Finita l’era di Marino Corda, proveranno a raccoglierne l’eredità l’ex assessora Enzapaola Catalano e Danilo Parente ma un terzo nome potrebbe esprimerlo il gruppo sconfitto alle passate elezioni.

A Buonalbergo (1.824), dopo il terremoto giudiziario che ha costretto alle dimissioni l’ex sindaco Michelangelo Panarese, si prospetta una partita a tre con protagonisti Michele Gambarota, Cosimo Festa e Eugenio Fiorino. E in tre sono pronti a contendersi anche la guida di San Martino Sannita (1.277) dove proprio ieri ha ufficializzato la sua discesa in campo Giovanni Lucariello che dovrà vedersela con due ex esponenti dell’amministrazione Ciampi: Angela Martignetti e Anna Molinaro.

Tra le esperienze che vanno in archivio, poi, ci sono quelle di Antonio Di Maria (non più ricandidabile) a Santa Croce del Sannio (985), con la maggioranza uscente che convergerà su Antonio Zeoli e con Angelo Di Gregorio possibile alternativa, di Pasquale Narciso a Campolattaro (1.084) dove è possibile un match a due tra Simone Paglia e Giuseppe De Blasis), e di Pasqualino Cusano a Sassinoro (659)

Le urne si apriranno poi a Molinara (1.662) dove sente odore di ‘triplete’ Giuseppe Addabbo, ancora in attesa di capire se ci sarà sfidante. Situazione, se vogliamo, simile ad Arpaia (2.016) con l’attuale sindaco Pasqualino Fucci che si ricandiderà forte dello ‘storico accordo’ siglato con il gruppo che faceva capo a Mario D’Ambrosio e che avrebbe candidato Ciro Carmine Servodio (che ha dunque rinunciato a correre puntando sull’intesa programmatica con l’amministrazione). Nei prossimi giorni sapremo se ci sarà qualcuno disposto a raccogliere la sfida.

Castel San Giorgio: lavori di difesa idrogeologica a Torello, intesa con consorzio di bonifica

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Castel San Giorgio (Sa) – Con i sondaggi geognostici attualmente in corso, è giunta in fase di completamento la progettazione definitiva di due importanti opere di difesa idrogeologica, che saranno realizzate a monte del tratto tombato del Canale Torello a Castel San Giorgio e precisamente lungo il corso dei due suoi affluenti Calcare e Petrelle. Si tratta di due briglie in gabbioni di pietrame che saranno in grado di trattenere ed accumulare non solo tutti i detriti provenienti dai versanti montuosi ma anche le piene più gravose conseguenti ad eventuali bombe d’acqua, purtroppo tanto diffuse in questi ultimi anni: piene che verranno smaltite nel sottosuolo grazie ad una serie di pozzi assorbenti che saranno trivellati sul fondo delle vasche di accumulo previste a valle dei due sbarramenti. Le opere di difesa eviteranno le frequenti ostruzioni che si verificano in corrispondenza della griglia posta a presidio del tratto tombato del canale e quindi gli allagamenti alla frazione Torello, a cui seguono inevitabilmente continui e dispendiosi interventi di dragaggio del canale omonimo. La progettazione in fase di completamento è il frutto di un protocollo di intesa stipulato dall’Amministrazione Comunale di Castel San Giorgio con il Consorzio di Bonifica, promosso dal Sindaco Paola Lanzara e dall’Assessore al ramo Giustina Galluzzo in accordo con il Commissario del Consorzio di Bonifica Sarno Mario Rosario D’Angelo. L’azione sinergica delle due amministrazioni ha consentito l’avvio delle rilevazioni topografiche e geognostiche e quindi la progettazione da parte del Servizio Tecnico del Consorzio. Seguirà il relativo finanziamento delle opere grazie ai fondi del PNRR a cui sarà necessario attingere. Il protocollo di intesa, oltre alle briglie di Torello, prevedeva anche la sistemazione e l’ampliamento della vasca di assorbimento Valesana alla frazione Campomanfoli, il cui progetto è in una fase più avanzata di gara di appalto in corso, grazie ad un finanziamento ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole.

All’Edenlandia “Ethne – Danze dal mondo”, dal 12 maggio al 23 giugno

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Napoli – Dal 12 maggio al 23 giugno all’Edenlandia, alle ore 19 e alle ore 20, si terrà la seconda edizione della rassegna ETHNE Danze dal mondo con la direzione artistica di Beatrice Baino e Giorgio Rosa, organizzato e prodotto da Mestieri del palco, Crasc, Le streghe del palco.

Torna la seconda edizione di ETHNE – Danze dal mondo, la rassegna di danze provenienti dai luoghi più disparati del globo, che arricchirà di nuovi suoni e ritmi il palco centrale dell’Edenlandia. Danze magnifiche da guardare e allo stesso tempo esempi di culture diverse e apparentemente lontane, che grazie a questi appuntamenti si riveleranno essere più vicine che mai. Dodici spettacoli per sei serate che vi porteranno alla scoperta dell’Hip hop, Flamenco, Tarantella, Swing, Tango e Capoeira.

Mestieri del Palco, CRASC e Le Streghe del Palco si sono unite ancora una volta per portare degli stralci di mondo nel contesto solo apparentemente insolito dell’Edenlandia, la terra dei divertimenti.

ETHNE racconta le peculiarità di ogni ballo e delle culture che incontrandosi l’hanno generato, a dimostrazione che mescolare elementi diversi sia la chiave della bellezza. Unendo l’arte al divertimento, si offre al pubblico qualcosa di mai visto o addirittura una nuova prospettiva su ciò che pensiamo di conoscere.

Tra una giostra mozzafiato e una storica graffa bollente, non potrete fare a meno di restare a bocca aperta davanti ai movimenti acrobatici e sinuosi, ai ritmi coinvolgenti e alle storie incredibili che accompagnano queste danze dal mondo.

Il nostro viaggio danzato intorno al mondo continua!

Programma e coreografi

  • 12/05 HIP HOP Kristina Ricciardi
  • 19/05 FLAMENCO Manuela Iannelli
  • 26/05 TARANTELLA Flora Scarpati
  • 09/06 SWING Claudio Baiamonte
  • 16/06 TANGO Vincenzo Caiazzo
  • 23/06 CAPOEIRA Chiara Caputi

 

Giovedì 12 maggio ore 19 e ore 20: HIP HOP

La prima tappa del nostro viaggio è nel Bronx, quartiere newyorkese dove negli anni ‘70 ha origine l’hip hop.

Cuore del movimento è stato il fenomeno dei Block party: feste di strada, in cui i giovani afroamericani e latinoamericani interagivano suonando, ballando e cantando a ritmo di questa nuova musica. Parallelamente il fenomeno del writing contribuì a creare un’identità comune in questi giovani, che vedevano la città sia come spazio di vita sia come spazio di espressione.

La scuola UNCONDITIONAL LOVE FOR DANCEHALL, diretta da Kristina Ricciardi e dedicata alla cultura giamaicana, è un progetto unico a Napoli, che ispira i ragazzi allievi alla stessa ricerca di creatività ed espressione.

Giovedì 19 maggio ore 19 e ore 20: FLAMENCO

Il nostro ballo intorno al mondo vede come seconda tappa l’Andalusia, terra natia del Flamenco (fenicottero, in lingua spagnola); nato alla fine del Settecento come un’esigenza di sfogare gioie e dolori in un linguaggio intimo e privato, il flamenco è formato dalla musica, dal ballo (baile) e da un canto all’apparenza stonato (cante), eseguito senza l’accompagnamento della chitarra, avvalendosi soltanto di supporti ritmici corporali, come il battito dei piedi sul terreno, delle mani oppure delle nocche sul tavolo. Con il passare dei secoli, il flamenco è arrivato in Italia, oggi curato e pubblicizzato principalmente da associazioni pubblicitarie chiamate Peñas Flamencas. A farci da guida, con il loro spettacolo Una vez màs, sono Manuela Iannelli, ballerina, insegnante e coreografa di flamenco formatasi con maestri internazionali tra Madrid e Siviglia, e Antonio Campaiola, ballerino, insegnante e coreografo di stampo accademico, che ha approfondito la sua formazione in Italia, Germania e Spagna nelle discipline classica, contemporanea e flamenca. Insieme a loro scopriremo quanto il flamenco sia ad oggi uno spettacolo a tutti gli effetti.

Giovedì 26 maggio ore 19 e ore 20: TARANTELLA

Per la terza tappa, balliamo con un ritmo a noi familiare: la tarantella. Originatasi probabilmente nella provincia di Taranto, nel XIX secolo la tarantella è divenuta uno degli emblemi più noti del Regno delle Due Sicilie e il suo nome ha sostituito i nomi di balli diversi preesistenti di varie zone dell’Italia meridionale, diventando così la danza italiana più nota all’estero. Il nome “tarantella” deriva da “taranta”, un ragno velenoso diffuso nell’Europa meridionale e in particolare nelle campagne di Taranto, da cui prende il nome. In quelle zone il ballo della tarantella è in parte legato alla terapia del morso della tarantola. La tradizione affidava al veleno di questo ragno effetti diversi, a seconda delle credenze locali: malinconia, convulsioni, disagio psichico, agitazione, dolore fisico e sofferenza morale. La danza era la medicina per tornare a vivere, così come per Flora Scarpati, Federica Sibio e Michela De Felice, ballerine professioniste dell’associazione MIA DANZA ASD, che ci guideranno in questa tappa con tutta la fame di palco che questo periodo difficile porta con sé. Chi vive di danza, non può smettere di ballare.

Giovedì 9 giugno ore 19 e ore 20: SWING

Per la quarta tappa ci spostiamo ad Harlem negli anni Trenta, quando a farla da padrone erano le affollate sale da ballo, luogo naturale delle social dance, animate dalle migliori swing big band dell’epoca. E così, da una conversazione incessante tra musicisti jazz e ballerini, nasce il Lindy Hop, una danza vernacolare afro americana, che non è solo un ballo, ma un fenomeno culturale che ha saputo superare le discriminazioni sociali e razziali dell’epoca. Oggi questa disciplina ha un’ampia diffusione a livello internazionale grazie al lavoro di numerosissime scuole di danza, vengono organizzati festival annuali o comunque periodici, nel quale si alternano lezioni e workshop con maestri locali ed ospiti internazionali e serate di social dancing con musica dal vivo. A trasportare noi in questa atmosfera è il gruppo Cotton Swing, una scuola di Lindy Hop e Solo Jazz nata nel 2014 a Napoli, con l’intento di diffondere il ballo e la cultura della Swing Era, soprattutto nella sua importante valenza come fenomeno socio culturale e inter generazionale. Il suo messaggio vale oggi quanto ieri ed è il Manifesto di un’espressività corporea fondata su condivisione, empatia e genuinità nelle relazioni interpersonali, oltre ad essere un’inesauribile fonte di benessere psicofisico.

Giovedì 16 giugno ore 19 e ore 20: TANGO

Quinta e penultima tappa: Río de la Plata, Argentina. Ci muoviamo al ritmo del tango, nato proprio qui, come espressione popolare e artistica. Nessuno, però, sa chi abbia dato il nome di tango a questo ballo, né si sa esattamente perché si chiami in questo modo. Il tango veniva inoltre considerato un ballo peccaminoso per la religione cristiana, in special modo per il fronte cattolico che ne auspicava l’abolizione. Ad accompagnarci in questa misteriosa e peccaminosa tappa è la coppia di tangueri formata da Oxana Matskevich e Vincenzo Caiazzo, attualmente insegnante presso il V.OX Tango e varie associazioni italiane per seminari e perfezionamenti. L’obiettivo primario quello di insegnare, a tutti coloro che si avvicinano al Tango, il modo più appropriato per stare in milonga, le regole comportamentali legate ad una importante tradizione tanguera, il giusto approccio pratico per poter ballare ed improvvisare con tutti, professionisti o semplici amanti del tango e interpretare e capire la musica insieme.

Giovedì 23 giugno ore 19 e ore 20: CAPOEIRA

Il nostro viaggio ballato intorno al mondo si conclude a Bahia, in Brasile, terra natia della capoeira. Essa è in realtà un’arte marziale, caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l’armonia dei movimenti (per questo spesso scambiata per una danza). Trae le sue origini dalla mescolanza di rituali di lotta e danza di alcune tribù africane già colonie dei portoghesi: gli schiavi africani, destinati alle piantagioni, si allenavano nei combattimenti dissimulando la lotta con elementi di danza, al fine di non insospettire i colonizzatori.

È praticabile da uomini, donne e bambini, sviluppa lo spirito di gruppo e contribuisce alla formazione del carattere in un ambiente allegro e piacevole. Per questo è anche uno strumento pedagogico d’inclusione sociale molto utilizzato in Brasile per il recupero dei ragazzi di strada, modello poi importato a Napoli dall’Associazione Sportiva Dilettantistica denominata Capoeira Jatobà. Nota precedentemente come “Capoeiranapoli”, l’associazione nasce a Napoli nel 2000 per iniziativa del maestro Giovanni Coraggio, con il progetto di creare una scuola di Capoeira. Negli anni, il gruppo è cresciuto molto sia in dimensione che in esperienza, portando avanti un percorso di approfondimento culturale sulle tradizioni sincretiche afro-brasiliane, e diventando così un punto di rifermento per la capoeira a Napoli e in Italia. La filosofia della scuola si fonda sull’inclusività e sul rispetto delle persone, prediligendo uno stile di Capoeira volto alla comunicazione, al divertimento e all’arricchimento reciproco.

Ennesimo furto all’ospedale, Iannotta: “Assistiamo a ‘Il Sacco del Sant’Alfonso'”

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Sant’Agata de’Goti (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma della coordinatrice di Sant’Agata Viva, Maria Iannotta, sull’ennesimo furto perpetrato ai danni del Sant’Alfonso.

Ho avuto modo di apprendere nella scorsa domenica prima da amici che lavorano nel settore e poi dalla sempre puntuale informazione del Movimento civico per l’Ospedale via social, che il S. Alfonso al momento è sprovvisto anche di ambulanza.
Abbiamo intitolato questo particolare momento storico del nostro ospedale “Il Sacco del S.Alfonso”, un po’ come il Sacco di Roma quando i lanzichenecchi saccheggiarono la capitale il 6 maggio 1527, facendo circa 30.000 vittime.
Le vittime che sta facendo questa barbara amministrazione sanitaria, potenzialmente, sono molte di più.
Quello che resta del nostro Ospedale, non sarà in grado di intervenire su nulla, ancor meno di prima.
La cosa che mi fa sorridere è che l’ambulanza fa base al San Pio, un San Pio in evidente decadenza.
Scappano medici, scappano luminari della medicina sannita, scappano infermieri, scappano specializzandi che pur essendo sanniti, si accontentano di fare il doppio dei km, pur di non lavorare al S.Pio, le liste d’attesa delle visite sono magicamente sparite, i tempi di attesa al pronto soccorso non sono nemmeno stimabili in mesi.
Puntualmente il S.Alfonso cede, volente o nolente, alle trame politiche scellerate che si avventano sulla carcassa già morente di un ospedale fatiscente.
E dopo un’azione di questo genere, io esponente di una compagine minoritaria sul territorio, di una compagine non presente in consiglio, non ho ancora ascoltato le voci autorevoli di chi rappresenta i cittadini.
La voce autorevole, di chi qualche mese fa, si batteva la mano al petto, menzionando vecchie battaglie a supporto del S. Alfonso.
Dove siete? Questa volta, l’ennesima, avrete il coraggio di opporvi?“.

Ascoli-Benevento e il pronostico capovolto: inizia il conto alla rovescia

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Benevento – Una settimana da dentro o fuori, una partita che vale un intero campionato. Il Benevento venerdì sera (20.30) farà visita all’Ascoli al Cino e Lillo Del Duca con un solo risultato a disposizione, la vittoria. Occorrerà ottenerla al termine dei 90 o 120 minuti, perché i rigori non sono previsti e in caso di parità anche ai tempi supplementari passerebbe il turno la squadra meglio piazzata al termine della regular season, ovvero proprio quella marchigiana.

Ascoli e Benevento stanno vivendo momenti diametralmente opposti sul piano dell’umore e dei risultati. I bianconeri hanno vinto ben quattro delle ultime cinque partite giocate mostrando una grande forza d’urto e una leggerezza mentale che fa tradizionalmente bene in ottica play off. Capovolto il ruolino del Benevento, che quando si è ritrovato la A ad un passo ha inaspettatamente frenato, bloccandosi davanti a ostacoli all’apparenza tutt’altro che insormontabili. Quattro ko, di cui tre con squadre di medio-bassa classifica (Cosenza, Ternana, Spal) e uno nel confronto diretto disputato in trasferta a Monza.

Campanelli d’allarme rumorosi per Caserta, rimasto in sella nonostante le avversità e le tante ambiguità di un girone di ritorno non all’altezza della situazione. Al giro di boa il Benevento aveva perso 4 volte (in alcuni casi male, si veda l’1-4 interno con il Frosinone), ma ha chiuso il campionato con ben 11 sconfitte e un piazzamento che non rende giustizia al valore dell’organico e non può equivalere a un obiettivo raggiunto. Al di là degli ormai ridondanti discorsi legati allo scotto della retrocessione, non si può certo tralasciare il fatto che per pedigree la rosa giallorossa non valga un settimo posto ma molto di più. 

L’Ascoli non solo ha concluso il campionato con due punti di vantaggio, ma ne ha collezionati ben otto in più della Strega nel girone di ritorno. In attesa degli auspicabili segnali di risveglio, può aiutare la cabala. Il Benevento al Del Duca ha già vinto in questa stagione, 2-0 alla quarta giornata, quando la squadra di Sottil era reduce da ben tre vittorie di fila nelle prime tre di campionato. Chissà che non possa aiutare.

Valle Caudina: arresti dei carabinieri nel contrasto allo spaccio di droga

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Nelle prime ore della mattinata odierna, a San Felice a Cancello (Ce), Arienzo (Ce) e Castel Volturno (Ce), a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica – DDA di Napoli, i Carabinieri della Compagnia di Montesarchio (Bn) con l’ausilio di unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Sarno (Sa), hanno eseguito ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di un 45enne e due agli arresti domiciliari, rispettivamente di anni 39 e 51, tutti gravemente indiziati – allo stato delle indagini preliminari – di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, mentre un 26enne è stato sottoposto all’obbligo della presentazione alla P.G. per detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.

L’indagine, avviata nel novembre del 2019 e conclusa nel mese di settembre 2020, ha consentito di accertare la operatività di una associazione criminale dedita all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, appartenenti a differenti tipologie (hashish, crack e cocaina) ed operativa in un’area territoriale ricompresa tra le provincie di Benevento, Caserta ed Avellino e, principalmente, nella zona della Valle Caudina (area ricompresa tra i comuni di Montesarchio, Cervinara, Rotondi, Arpaia).

In particolare, le risultanze investigative hanno fatto emergere, in modo chiaro, che le cessioni venivano effettuate seguendo uno schema definito “itinerante” ovvero recandosi il pusher incaricato direttamente presso ciascun acquirente al quale veniva indicato, per l’incontro, un luogo preciso e, di volta in volta, diverso. L’incontro era preceduto da contatti telefonici, di brevissima durata, nel corso dei quali, con un linguaggio criptico e convenzionale, si pattuiva il quantitativo di sostanza oggetto della cessione e si stabiliva il luogo dell’appuntamento.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

Napoli pronta a celebrare il decennale del Pizza Village 2022

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Napoli – Napoli pronta a celebrare la decima edizione del Pizza Village, in programma dal 17 al 26 giugno, sul lungomare partenopeo. La manifestazione, che celebra di fatto il risveglio sociale e la ripresa della vita cittadina, segna la ripartenza dei grandi eventi in città grazie alla comunione di intenti immediatamente condivisa tra gli organizzatori di Oramata Grandi Eventi, l’amministrazione del sindaco Gaetano Manfredi e la Regione Campania.

Rinnovata la formula dei 10 giorni della kermesse, con le sue pizzerie in batteria pronte ad accogliere i top player tra i maestri pizzaioli, l’area “Pizza Tales – Racconti di pizza” riservata agli incontri tematici di enogastronomia con numerosi ospiti e personaggi vip che si confronteranno e sperimenteranno le future evoluzioni del settore e, ovviamente, tanta musica ed intrattenimento.

Il palco del Caputo Pizza Village sarà sempre più la “piazza d’incontro” del villaggio, con la programmazione musicale e gli ospiti della radio RTL 102.5  che si avvarrà dell’esperienza e della grande conoscenza della città del noto conduttore Gianni Simioli. La prima radio d’Italia trasmetterà dagli spazi dell’evento in diretta radio televisiva per circa 14 ore al giorno, seguendo minuto dopo minuto il Caputo Pizza Village, cogliendone le sue molteplici sfumature, ma anche passando attraverso il racconto della città e delle sue magnificenze.

I risultati raggiunti dal Pizza Village Napoli, oltre 1 milione di visitatori nelle ultime due edizioni (2018-2019), evidenziano tutta la valenza del progetto voluto dagli organizzatori nell’aver proposto l’evento come leva di marketing territoriale grazie alla pizza, ambasciatrice della napoletanità nel mondo. L’effetto di incoming turistico nell’ultima edizione, con 210 mila visitatori da fuori regione (20% dei visitatori totali) e 105 mila provenienti dall’estero (10% sul totale) e il +30% dell’occupazione alberghiera, rispetto all’anno precedente, evidenziano il raggiungimento dell’obiettivo.

Il Pizza Village, con una collocazione fisica e temporale precisa e stabile, si conferma grande evento di respiro sempre più internazionale; un’occasione unica, per l’alto numero di visitatori e per l’ampia risonanza mediatica, di promozione del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico campano, da quest’anno colta e valorizzata ulteriormente grazie alla sinergia con la Agenzia regionale per la promozione del turismo della Campania.

Se da un lato il decennale del Caputo Pizza Village Napoli segna un traguardo temporale, per gli organizzatori l’edizione di quest’anno è il punto di partenza di una nuova mission. La manifestazione assumerà sempre più, pur non abbandonando la matrice nazional popolare, occasione di promozione delle radici culturali del capoluogo partenopeo, della regione e dei suoi maggiori interpreti.

Dall’arte alla cultura, passando per la musica, il teatro, dal cinema allo sport, dalla moda all’economia, senza dimenticare l’innovazione, lo sviluppo imprenditoriale e industriale. Il lungomare Caracciolo sarà anche teatro di un appuntamento speciale, la sera del 21 giugno, proprio nel giorno del solstizio d’estate, che celebrerà l’inizio di questo nuovo progetto che intende rendere omaggio alla città, alla regione e ai suoi abitanti.

Intanto la macchina organizzativa, a poco più di un mese dall’inizio (17 giugno), è a pieno regime nella definizione dei dettagli dei tantissimi contenuti tra cui non mancherà il Campionato del Mondo della pizza – Trofeo Caputo. Un impegno che nei prossimi giorni passerà anche attraverso la promozione di un contest, attraverso i canali social del Pizza Village, che coinvolgerà la città chiamata ad assegnare, con una manifestazione di preferenza, l’ultimo spazio disponibile per completare la griglia delle pizzerie presenti sul Lungomare.

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