domenica, Settembre 7, 2025
Home Blog Pagina 9354

Covid, la bed manager del Cotugno: “Emergenza rientrata”

Tempo di lettura: 4 minuti

Napoli – “Stiamo attraversando una fase di picco, tenuto anche conto che siamo l’unico presidio infettivologico della città, ma possiamo dire che l’emergenza dettata dal grande afflusso di pazienti la notte dell’Epifania è rientrata. Ciò anche grazie alla collaborazione della rete ospedaliera“. Così la bed manager dell’Azienda dei Colli di Napoli, Maria Cristina Boccia, fa il punto sulla situazione Covid al Cotugno, l’ospedale partenopeo specializzato nella cura delle malattie infettive preso d’assalto la notte tra il 5 e il 6 gennaio con circa venti ambulanze in fila ad attendere. “Ci aspettiamo – è la previsione per il futuro – altri 15-20 giorni di massima allerta. Al momento abbiamo 10 posti liberi di osservazione e tre in terapia intensiva. E per adesso bastano. Ma è importante che la gente continui a vaccinarsi – la raccomandazione – visto che la maggioranza di quelli che ricoveriamo sono No vax“.

Il 70% di chi chiede le nostre cure è no vax“. Parola del bed manager, la responsabile della gestione posti letto, dell’azienda dei Colli di Napoli, Maria Cristina Boccia che descrive l’identikit di chi, affetto da Covid, si rivolge all’ospedale Cotugno, centro infettivologico. “L’età media dei pazienti è scesa, ora si attesta tra i 60 e i 65 anni – spiega – e per il 70% è no vax, dove per no vax intendiamo sia chi non ha mai fatto il vaccino sia chi ha fatto una dose sola. Spesso, inoltre, sono soggetti affetti da altre patologie“. Poi un dato che trae spunto dall”episodio verificatosi la sera del 5 gennaio con tante ambulanze in fila davanti al Cotugno: “I 19 pazienti che si sono presentati al Pronto Soccorso la sera dell’Epifania con le ambulanze in fila erano tutti e 19 non vaccinati“. Confermata la maggiore contagiosità di Omicron. Tuttavia in ospedale arrivano più frequentemente soggetti affetti dalla variante Delta. “Per il 70-75% – osserva – abbiamo pazienti affetti da Delta e solo il 25-30% da Omicron, che è più contagiosa ma anche meno virulenta. La variante Delta resta quella maggioritaria e anche la più pericolosa“.

Dopo l’eccezionale afflusso dell’Epifania abbiamo applicato una serie di correttivi che ci hanno consentito il rientro alla normalità: abbiamo aperto un altro reparto di degenza ordinaria, che era stato chiuso per fare dei lavori, e aumentato la sub intensiva“. Così la bed manager dell’azienda dei Colli di Napoli, Maria Cristina Boccia, spiega come è stata affrontata l’emergenza che la sera del 5 gennaio ha visto incolonnate una ventina di ambulanze all’ingresso dell’ospedale Cotugno. Da ieri l’afflusso di pazienti sembra rientrato nei canoni senza le file viste qualche sera. “Si gioca molto – dice oggi – sul turn over veloce dei pazienti nel momento in cui stanno meglio, utilizzando strutture di supporto e quelle di bassa intensità che hanno aperto in questi giorni. C’è da dire che le criticità che incontriamo sono dovute anche alle condizioni cliniche dei pazienti, perché la maggior parte di loro non é vaccinata ed é restia a recarsi al pronto soccorso, per cui quando arrivano a volte hanno la necessità di supporti respiratori importanti come caschi e ventilatori che richiedono tempo per poterli poi inquadrare“. L’obiettivo per questo fine settimana è non ripetere le scene viste la sera della Befana: “Il trend di oggi è positivo. Ci siamo attrezzati per consentire l’afflusso dei pazienti che arrivano soprattutto con un continuo turn over o utilizzando lo stesso Monaldi o con il supporto di strutture con una bassa intensità in modo che il paziente superata la fase critica, appena si negativizza lo trasferiamo liberando posti letto“. “In questi giorni – ribadisce Boccia c’è stato sicuramente un aumento di afflussi e di ospedalizzazione ma a livello regionale c’è una continua rimodulazione di posti letto che ci consente di rispondere al maggiore afflusso di pazienti al pronto soccorso“.

Scuole chiuse in Campania: 23mila firme contro la decisione di De Luca

Tempo di lettura: < 1 minuto

Napoli – In poche ore sono circa 23mila le firme raccolte su change.org a favore della petizione con cui i comitati No Dad chiedono ”l’immediata” ripresa delle lezioni in presenza in Campania. La petizione è stata lanciata nella mattinata, all’indomani dell’ordinanza regionale della Regione Campania con cui si rinvia alla fine del mese di gennaio il ritorno in aula per gli alunni delle scuole dell’infanzia, delle elementari e delle medie. Intanto l’Associazione Scuole Aperte Campania invita le famiglie a diffidare i dirigenti scolastici che nelle prossime ore dovessero comunicare l’attivazione della didattica a distanza. I comitati No Dad attendono inoltre che il Governo impugni il provvedimento del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, come annunciato già nella serata di ieri. Le famiglie campane ricordano che ”il decreto del 6 agosto 2021 ha disposto la possibilità di ricorrere alla Dad esclusivamente in zona rossa, previsioni che – sottolineano – non sono state modificate dall’ultimo decreto appena entrato in vigore”. In conseguenza di ciò, dall’Associazione fanno sapere che ”se i dirigenti scolastici agiranno in difformità rispetto alle previsioni di legge, le famiglie potranno agire nelle sedi opportune per il ripristino immediato della legittimità e della legalità violate”.

Il Benevento 5 cade nello scontro al vertice con la capolista Active Network

Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – Non è bastata una grande prova al Benevento5 per fermare il cammino della capolista Active Network che si è imposta al PalaTedeschi per 3-1 al termine di un match che ha visto i laziali dimostrare maggiore cinismo.

La sfida si è messa subito in salita per i giallorossi che sono andati in svantaggio dopo appena tre minuti per la rete messa a segno da Persec, ma i padroni di casa sono stati bravi a non disunirsi disputando un ottimo primo tempo senza tuttavia trovare l’ultimo passaggio o il tiro decisivo.

Nella ripresa il Benevento5 ha alzato subito il baricentro trovando il meritato 1-1 al 6’ con Galletto che ha messo a sedere anche Mambella depositando il pallone in fondo alla rete. I padroni di casa hanno capito di potere fare breccia nella difesa avversaria creando qualche altra buona opportunità, ma al 12’ un palla persa in maniera banale in mezzo al campo dai giallorossi ha permesso all’Active Network di trovare il nuovo vantaggio sempre con Persec. Il match, poi, si è definitivamente deciso a cavallo del diciassettesimo quando Botta ha messo fuori di un soffio con un diagonale che ha fatto la barba al palo e poco dopo Senna ha segnato il definitivo 1-3 per i laziali.

Grazie a questo successo, la capolista Active Network ha allungato in classifica a +4 (28) proprio sui sanniti (24) che nella prossima giornata, ultima del girone di andata, effettueranno il turno di riposo imposto dal calendario.

BENEVENTO-ACTIVE NETWORK 1-3 (0-1 p.t.)
BENEVENTO: Matheus, Botta, Galletto, Di Luccio, Volonnino, Gigante, Stigliano, Mejuto, De Figlio, Odierna, Kullani, De Filippo. All. Cundari
ACTIVE NETWORK: Mambella, Davì, Senna, Persec, Lamas, Cachón, Romano, Lepadatu, Lamedica, Miron, Ercoli, Thinthawon. All. Ceppi
RETI: 3’pt e 13’st Persec (A), 6’st Galletto (B), 17’st Senna (A)
ARBITRI: Francesco Saverio Mancuso e Cosimo Di Benedetto di Lamezia Terme CRONO: Michelangelo Arminio  di Nola   

Costa d’Amalfi, tutte le scuole in Dad fino al 29 gennaio

Tempo di lettura: 2 minuti

Amalfi (Sa) – In costiera amalfitana, i sindaci decidono di appoggiare pienamente la scelta del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca di sospendere l’apertura delle scuole e, attraverso singole ordinanze per ognuno dei comuni situati nel territorio della Divina, stanno decidendo il rinvio della presenza in aula in tutte le scuole di ogni ordine grado, dagli asili alle scuole superiori fino al 29 gennaio. Il primo ad aver emanato già l’ordinanza è il sindaco di Minori Andrea Reale, mentre già ieri, e prima dell’annuncio del Governatore, il sindaco di Corbara aveva deciso di sospendere le attività didattiche fino al 24 gennaio. “Il preoccupante andamento dell’epidemia da Covid-19 in costiera amalfitana richiede, purtroppo, ulteriori rigorose misure. Al momento il numero dei contagi accertati supera la quota del 5% della popolazione residente, sicché nuove restrizioni si rendono indispensabili – si legge in una nota della conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi Alla luce anche degli orientamenti assunti dalla Regione Campania su indicazione dell’Unità di Crisi regionale, la Conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi ha concordato unanimemente il rinvio dell’apertura delle scuole di ogni ordine e grado fino al 29 gennaio”.
Il rinvio, come spiega la stessa nota, ha lo scopo preminente di garantire idonei margini temporali al completamento della campagna vaccinale, con riferimento sia alla terza dose di richiamo che all’avvio del ciclo vaccinale per i giovanissimi (5-11 anni), per i quali va ribadita l’assoluta opportunità dell’accesso alla procedura di immunizzazione.

Il Pd sannita esclude ‘Essere Democratici’, Borghi approva: “Hanno agito contro il partito”

Tempo di lettura: < 1 minuto

Enrico Borghi, commissario provinciale del Pd Sannita, ha ratificato il deliberato con cui la Commissione per il Congresso Provinciale ha respinto la richiesta di iscrizione al partito presentata dagli esponenti di Essere Democratici (leggi qui).

Spiega Borghi: “Ho rarificato il deliberato della Commissione Provinciale per il Congresso, in funzione di Commissione per il Tesseramento, che era l’organo deputato a esprimersi. È evidente del resto che chiunque abbia, in qualsiasi forma e qualsiasi titolo, agito contro il PD non possa oggi farne parte come se nulla fosse. Pertanto non è possibile accettare le iscrizioni per il 2021 né per il 2022. Eventuali adesioni successive al 2022 saranno oggetto di valutazione alla luce dei comportamenti seguenti”.

Università, dal primo febbraio scatta l’obbligo di vaccino: “Presenza prioritaria”

Tempo di lettura: 2 minuti

Dall’1 febbraio l’obbligo vaccinale sarà esteso al personale delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, secondo quanto prevede il decreto sulle misure urgenti per fronteggiare il Covid appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ed è previsto che siano i responsabili degli atenei e delle istituzioni ad assicurare il rispetto dell’obbligo, la cui inosservanza “potrà portare alla sospensione dell’attività lavorativa e del pagamento dello stipendio, senza conseguenze disciplinari e con la conservazione del rapporto di lavoro”.

Lo ricorda il ministero dell’Università e della Ricerca. Per gli studenti, invece, rimane in vigore, fino alla fine dello stato di emergenza, l’obbligo di possedere ed esibire il green pass ‘semplice’, quindi anche da tampone. Gli obblighi non si applicano alle persone che, con certificazione medica, risultano esentate dalla campagna vaccinale. Rimane, infine, prioritario, sottolinea il ministero, “lo svolgimento in presenza delle attività didattiche e curriculari, così come la possibilità per le università di adottare piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari con i quali garantire specifiche esigenze formative da parte degli studenti, come, ad esempio, quelle di studenti con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento. Tenuto conto dell’attuale evoluzione del quadro epidemiologico, infatti, il ministero ha previsto che, in via del tutto eccezionale e laddove non sia possibile garantire la presenza, le università potranno prevedere lo svolgimento con modalità a distanza delle prove, delle sedute di laurea e degli esami di profitto programmati per la sessione di gennaio e di febbraio”.

Calcio, la Lega Serie A vince tre ricorsi al Tar contro le Asl

Tempo di lettura: < 1 minuto

La Lega Serie A ha vinto tre dei quattro ricorsi presentati contro i provvedimenti delle ASL locali. Il TAR del Friuli Venezia Giulia, quello del Piemonte e quello della Campania hanno dato ragione alla Lega dopo la disposizione della quarantena, da parte delle autorità, per Udinese, Torino e Salernitana, con i giocatori negativi che quindi non sono più in isolamento. Il TAR dell’Emilia, invece, ha confermato la quarantena per il Bologna.

Airola, il sindaco chiude anche le scuole superiori fino al 15 gennaio

Tempo di lettura: < 1 minuto
Airola (Bn) – In arrivo ad Airola un’ordinanza comunale a firma del sindaco Vincenzo Falzarano che comporterà la sospensione della didattica in presenza nelle scuole Secondarie di Secondo grado fino al prossimo 15 gennaio. La misura è stata resa necessaria dopo la comunicazione della dirigente scolastica dell’Istituto di Istruzione superiore Lombardi nella quale veniva segnalato un numero rilevante di attuali positività tra gli studenti, i docenti e il personale scolastico vario.
 
Si ricorda inoltre che secondo ordinanza regionale, le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado resteranno chiuse fino al 29 gennaio. Il Comune ha annunciato che in merito alla situazione degli istituti superiori è stata già informata l’Asl di Benevento
 
 

Covid, Maglione: “Mastella convochi la Conferenza dei Sindaci”

Tempo di lettura: 2 minuti

“Siamo alla quarta ondata Covid e il sistema sanitario campano è impreparato come nel marzo 2020. Nulla è cambiato, eccettuati gli show a rete unificata del governatore Vincenzo De Luca che, ancora una volta, si diverte a sfidare il governo rinviando l’apertura delle scuole, al solo scopo di nascondere la propria inadeguatezza nel gestire questa ennesima emergenza, pur al netto di svariati milioni di euro trasferiti dallo Stato alla Campania a sostegno del comparto sanitario”,  a dirlo in una nota il deputato M5S Pasquale Maglione.

“A pagare il prezzo della mala gestione della sanità campana sono i cittadini e gli operatori delle strutture sanitarie territoriali da settimane impegnati in turni di lavoro estenuanti – prosegue Maglione -.  Sono giorni che assistiamo alle file per i vaccini e al collasso delle attività ospedaliere ordinarie perché, soprattutto nelle nostre aree, nulla è stato fatto per migliorare l’efficienza del sistema sanitario anti-covid. Sarebbe opportuno che il Presidente della Conferenza dei Sindaci, il Sindaco di Benevento, convocasse il consesso per ragionare su una strategia comune sull’intero territorio provinciale, invece di riunire solo i sindaci a lui graditi, poiché tutti, nella stessa misura, sono impegnati nel fronteggiare la crisi. Dall’altro lato, invito invece i sindaci a chiedere, a prescindere dalle appartenenze politiche, un sostegno concreto alla Regione in termini di uomini e risorse perché Benevento non può solo essere un bacino elettorale da dimenticare subito dopo le elezioni. Dal mio canto sto sollecitando le strutture sanitarie locali affinché le scene dei giorni scorsi presso gli hub vaccinali non si ripetano più, consapevole che le stesse strutture stanno affrontando a mani nude un nuovo tsunami. A loro va la mia solidarietà perché per l’ennesima volta sono stati lasciati soli a fronteggiare una condizione che non dovrebbe avere più il carattere dell’emergenza”, conclude Maglione.

Anestesisti trasferiti. Azione attacca, PD difende: “Con noi Cava è in bone mani”

Ospedale Cava de' Tirreni
Tempo di lettura: 5 minuti

Cava de’ Tirreni (Sa) – L’aumento del contagio ha determinato la riorganizzazione dei servizi ospedalieri. La conseguenza, quasi istantanea, è stata l’inasprimento dei toni della polemica politica. I consiglieri Comunali di Azione Federico de Filippis e Salvatore Balestrino, attaccano: “Ci risiamo! Ancora una volta i disservizi del sistema sanitario regionale ricadono sulla sanità cavese. A seguito dell’aumento del tasso di positività è stato predisposto il trasferimento temporaneo (?) dei sanitari del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale civile di Cava de’ Tirreni al Plesso ‘Giovanni da Procida’. Tale misura lascia, di fatto, il Presidio Ospedaliero cavese privo dell’organico specializzato capace di garantire adeguata assistenza sanitaria.
Dove sono tutti i sanitari che, come si è vantato il Governatore, sono stati assunti in questi ultimi due anni?
Dobbiamo prendere atto che, a fronte di tante vanterie, nulla di incisivo per la sanità campana e nello specifico per il Presidio Ospedaliero Santa Maria Incoronata Dell’Olmo di Cava de’Tirreni, è stato finora realizzato. Il faraonico progetto finanziato del nuovo ospedale di Salerno, con 1200 posti, sostituirà il plesso del Ruggi d’Aragona facendo venir meno la necessità dei posti letto dell’ospedale di Cava de’ Tirreni che quindi verrà definitivamente chiuso.
Se questo è il programma, nelle more della sua attuazione, cosa si pensa di fare concretamente per Cava de’ Tirreni, città di 60mila abitanti il cui ospedale è punto di riferimento anche dei circa 20 mila abitanti della vicina costiera che nel periodo estivo aumentano di migliaia e migliaia?
Perché ogni qual volta si presenta una carenza sanitaria ci si rivolge a Cava de’ Tirreni?
I cittadini cavesi, e campani dovrebbero aprire gli occhi e smettere di essere una sconfinata prateria che si percorre solamente al momento delle elezioni.
Noi diciamo basta a questa modalità di politica che non ci appartiene e che abbiamo sempre combattuto in nome di una società più giusta e solidale.
Proponiamo ai vertici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di far effettuare, a rotazione tra i 55 anestesisti in servizio presso i tre plessi ospedalieri aziendali, dei turni aggiuntivi tali da garantire la piena funzionalità ed operatività del reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Cava de’ Tirreni.
Del resto con deliberazione n. 880 del 30.12.2021 lo stesso Direttore Generale de Ruggi Vincenzo D’Amato, nel rideterminare i budget complessivi di ore di prestazioni aggiuntive, per il mese di gennaio 2022, ha incrementato le ore dell’U.O.C. Anestesia e Rianimazione Ruggi a 1488 e dell’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione e Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Santa Maria dell’Olmo a 450.
Ci auguriamo che quanto proposto venga seriamente valutato dai vertici dell’Azienda Ospedaliera che già più volte in passato, con le proprie scelte, hanno mortificato la città di Cava”.

A stretto giro di posta risponde il Segretario cittadino del PD, Massimiliano De Rosa: “Tranquilli: Cava è in buone mani. Il Partito Democratico ha a cuore la salute dei cavesi. Sappiamo bene quanto la presenza di un presidio ospedaliero efficiente sia fondamentale per la nostra città ed i territori limitrofi. Sono anni che in silenzio e con umiltà, ma instancabilmente, ci battiamo per difendere il nostro ospedale. In questi giorni difficili, in cui la pandemia ha ripreso a correre e la sanità regionale dovrà inevitabilmente subire momentanee riorganizzazioni, avremmo potuto fare come tutte le altre forze politiche: lamentarci, urlare, assecondare il comprensibile malcontento della popolazione che, sfiancata da una pandemia che dura da due anni, chiede alla politica certezze. Sarebbe stato facile, ma lasciamo ad altri questo modo di fare politica. Noi ci siamo messi subito al lavoro per trovare con la Regione e la direzione del Ruggi adeguate soluzioni. La situazione è drammatica, la variante Omicron sta mettendo in ginocchio la nostra penisola, il personale sanitario sta svolgendo un lavoro eroico. Purtroppo i casi gravi di Covid, che, ricordiamo, riguardano quasi totalmente persone non vaccinate, possono esser curati solo in ospedali specializzati. È inevitabile dunque che in momenti di particolare crisi tutte le forze di un territorio vengano concentrate su di essi, soprattutto riguardo a categorie di cui si ha disponibilità limitata come medici anestesisti e di rianimazione. 

Ciò nonostante Cava ha il diritto ed il dovere, nei confronti dei territori limitrofi, di avere anche in questo momento un Ospedale efficiente. Con il sostegno dell’On. De Luca e dei dirigenti Pd provinciali, ci siamo fatti dunque promotori di un incontro tra i dirigenti del Ruggi e il Sindaco Servalli. Sono state poste le seguenti sollecitazioni: verifica delle possibilità organizzative ulteriori per la rianimazione anche in questa fase di emergenza; garantire l’esecuzione degli interventi possibili in lista d’attesa; ripristinare il pieno funzionamento dell’ospedale con immediatezza al termine dell’emergenza straordinaria; avviare quanto prima, già nel mese di gennaio, i lavori di ampliamento e sviluppo tecnologico dell’ospedale.

L’incontro si è svolto in un clima di collaborazione e serenità, per quanto il tragico momento permetta. Attendiamo fiduciosi risposte nei prossimi giorni. 

Vogliamo rassicurare la cittadinanza: mentre le altre forze politiche non fanno altro che fomentare paura ed incertezza, il Partito Democratico è al lavoro. A queste richieste, fatte per fronteggiare questo momento di emergenza, ne seguiranno altre per la rivalutazione e sviluppo del nostro nosocomio. Cava è in buone mani”.

- Pubblicità -



ARTICOLI IN PRIMO PIANO

Regionali 2025, Fico: “Un patto sociale guardando ai più deboli”

0
"Da oggi procediamo guardando sempre i più deboli, chi sta male, chi ancora oggi non riesce a mettere il piatto a tavola. I nostri...

ULTIMI VIDEO-ARTICOLI