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Dallo Ius Soli che “va approvato subito” alle fondamentali scelte di politica economica che il Governo è chiamato a prendere proprio in questi giorni in cui si discute della Legge di Stabilità. Con una replica decisa ma gentile nei toni al candidati premier dei Cinque Stelle Luigi Di Maio, che nei giorni scorsi aveva attaccato il mondo dei sindacati. Tocca i temi del dibattito politico-sindacale più sensibili la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan nel discorso tenuto al Congresso della Cisl Campania in corso alla Reggia di Caserta. Sul Vice-presidente della Camera, la Furlan afferma che “Di Maio forse non conosce i sindacati italiani e l’attività che ogni giorno svolgono nei luoghi di lavoro attraverso i servizi, la contrattazione sociale, e le comunità che operano sul territorio. Per questo ho invitato Di Maio a visitare le sedi sindacali per conoscere un po’ meglio un elemento sociale come il sindacato che ha reso davvero grande il nostro Paese”. Sullo Ius soli, la segretaria generale della Cisl dice senza mezzi termini che “lo ius soli deve essere approvato subito, senza altri rinvii, perché oggi abbiamo tanti bambini e tanti giovani che sono nati e cresciuti nel nostro Paese, che frequentano le scuole, che giocano a calcetto nei nostri oratori e che hanno diritto di essere finalmente riconosciuti come un elemento di tesoro del nostro Paese”. Ma il punto centrale del discorso riguarda la Legge di Stabilità e il Def su cui in questi giorni è in corso una trattativa tra il Governo e le parti sociali. “La legge finanziaria  può dare un contributo determinante a consolidare la crescita ma può anche deprimerla. Dipende dalle scelte che il Governo sta facendo in queste giornate cruciali”. “Io credo – ha proseguito – che sia innegabile riconoscere che la decontribuzione per le  assunzioni dei  giovani sia un fatto positivo anche perchè l’abbiamo chiesto noi della Cisl di renderla strutturale  e più forte nel sud. Qui al Mezzogiorno la crisi si risolve innanzitutto con gli investimenti pubblici e privati, soprattutto su quelli pubblici come le infrastrutture, ma anche puntando sull’innovazione e la tecnologia, la formazione per i giovani per accompagnarli  verso il lavoro”. Per il mondo del lavoro, sottolinea la Furlan, “sono importanti anche lo sblocco delle risorse per i contratti pubblici e le risorse investite per far partire i centri per l’impiego con le assunzioni stabili di tante persone; è necessario poi sbloccare le politiche attive per la ricollocazione dei lavoratori. Non c’e’ dubbio che  è positivo anche il credito d’imposta e le misure per la lotta alla povertà. Certo, c’e’ una nota dolente: la previdenza. La seconda parte dell’accordo sulle pensioni – spiega la Furlan –  non e’ meno importante della prima. In particolare come costruire un meccanismo che  non penalizzi i giovani  sia cambiando il meccanismo dell’aspettativa di vita sia il calcolo della pensione con il sistema contributivo.  Noi non vogliamo conflitti tra le generazioni. Abbiamo chiesto di ridiscutere e non cancellare il meccanismo sbagliato dell’aspettativa di vita, che vuol dire riconoscere che dopo 40 anni di lavoro in un altoforno difficilmente si vive fino a  80 anni.  Su questo il Governo non ha offerto finora nessuna apertura, cosi come mancano le giuste misure per favorire la previdenza integrativa. Leggeremo bene i testi e daremo un giudizio complessivo spero unitario” conclude la Furlan.