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Latina – In attesa (si spera) di avere una cura, un vaccino, bisogna fare di necessità virtù per combattere il coronavirus. L’intuizione avuta da Paolo Antonio Ascierto, medico campano che opera a Napoli al Pascale e al Cotugno, di utilizzare il Tocilizumab per contrastare il covid-19 sta intanto regalando speranza a chi è rimasto contagiato. E’ il caso di Fausto Russo, atleta 38enne ricoverato fino alla scorsa settimana in terapia intensiva all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, costretto a respirare attraverso una macchina per sopravvivere. Un giovane che ha accettato di sperimentare la cura di Ascierto, traendone subito beneficio.

Nel giro di quarantotto ore sono migliorato. Devo ringraziare il dottor Ascierto per aver portato a conoscenza di tutti gli altri centri italiani questo farmaco e per aver guidato la sperimentazione“, ha raccontato lo stesso Fausto al Corriere della Sera, “si tratta di salvare la vita alle persone, io l’ho visto e questo virus porta alla morte. Oggi sto meglio, il tampone è ancora positivo ma tre, quattro giorni potrei essere dimesso“.

Una luce in fondo al tunnel che permette adesso a Fausto di ricordare i primi attimi, quelli del contagio. “Non so come l’ho preso, mi è venuta una febbre molto forte che non passava. Dopo sono sopraggiunte le complicazioni respiratorie e sono finito in ospedale“, racconta il ragazzo, “sono risultato positivo ed è iniziato il mio calvario. L’unico modo che abbiamo per fermare tutto questo e per fermare il contagio è rimanere a casa. Se me lo avessero detto prima lo avrei fatto, sarei rimasto volentieri con mia moglie e i bambini. Li vedo così poco e spero di poterli riabbracciare tra qualche giorno“.