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Riceviamo e pubblichiamo: 

Gentile direttore, una incresciosa vicenda penale è sfociata in un’inutile e superflua questione tra avvocati. 

I difensori delle parti civili hanno fatto riferimento a circostanze ed elementi che nulla hanno a che fare con il processo e con la sua rilevanza pubblica.
Il punto, sempre lo stesso, è che il sig. Michele Mastromartino è stato assolto dalle accuse di maltrattamenti ed estorsione ai danni dei lavoratori: procedimento iniziato nel 2004 e concluso con una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste.
Tutto ciò che ne è seguito non ha alcuna rilevanza pubblica e non dovrebbe essere diffuso tramite stampa. 
Pertanto, cosa importa quali e quanti avvocati lo hanno difeso? A chi importa se in appello è stato difeso dagli avvocati Marcello D’Aiuto e Giovanni Clemente e se in Cassazione è stato assistito da un collegio difensivo composto dai legali Loreto D’Aiuto, Marcello D’Aiuto e Francesco Catullo?  
Per i pochi interessati – evidentemente gli avvocati delle parti civili – l’avv. Catullo, che ha discusso il processo in Cassazione, è collega di studio a Roma degli avvocati D’Aiuto, non mero delegato, e con loro ha concordato e definito la linea di difesa. 
Con questa nota, non si vuole alimentare ulteriormente la discussione ma si vuole far cadere il sipario definitivamente su una vicenda che è durata fin troppo tempo. Continuare ad associare il nome di Michele Mastromartino alle ipotesi di estorsione e maltrattamenti è, a questo punto, un’inutile speculazione.
Cordialmente
Avvocati Loreto D’Aiuto e Marcello D’Aiuto