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Salerno – Sale la tensione nelle frazioni collinari della città a causa del possibile arrivo di almeno 30 migranti in un complesso immobiliare messo a disposizione da un privato. Gennaro Esposito (foto sopra), commercialista, candidato nel collegio uninominale di Salerno, parla di “allarme” e dice: “Il sostegno di Fratelli d’Italia alle donne ed agli uomini di Ogliara che da giorni presidiano pacificamente la strada di accesso ad una struttura, situata in un parco privato, dove il Ministero degli Interni ha deciso di inviare un gruppo di minori (?) migranti. Siamo davvero ai limiti del ridicolo; con il Governo di centro destra tutto questo non accadrà più. Fermiamo l’invasione. Io sto con gli Italiani”.

Gli fa eco, approfondendo attraverso l’utilizzo degli strumenti  istituzionali a cui ha accesso, il Consigliere comunale di maggioranza (ma mai tenero, in verità) Leonardo Gallo (in foto a lato con il sindaco Napoli): “Rispondendo a una mia specifica interrogazione, lo scorso dicembre il Sindaco di Salerno escluse che fosse intenzione dell’Amministrazione utilizzare in un futuro più o meno prossimo i plessi delle scuole elementari di Rufoli (già dismesso e attualmente sede di un’associazione), di Sant’Angelo (attualmente aperto) e di Sordina (dismesso e chiuso) come strutture per centri di prima accoglienza per migranti (l’ospitalità immediata subito dopo gli sbarchi).  Le voci di un possibile impiego in tal senso si erano diffuse tra i residenti della Città Collinare di Salerno in virtù del fatto che s’è consolidato la certezza che anche l’edificio di Sant’Angelo a breve non ospiterà più la scuola per la carenza di iscrizioni di bimbi. Le motivazioni che mi hanno spinto ad anticipare il mio dissenso nel caso ci fosse stata un’intenzione simile da parte dell’Ente del quale sono Consigliere muovevano e muovono dalla semplice considerazione che le ‘frazioni collinari’ soffrono di una carenza di strutturale di servizi di primaria necessità che non consentono alcun ulteriore carico di urgenze. Trasporto pubblico insufficiente, scarso controllo del territorio che incidono gravemente anche sulla sicurezza, mancanza cronica di centri pubblici di aggregazione e sportivi, strade dissestate e collegamenti gravosi per chi attraversa le varie frazioni, sottoservizi inadeguati per rispondere alle esigenze delle migliaia di abitanti che vi vivono, economia praticamente annuallata dall’annosa incuria e mancanza di un progetto intelligente da parte dei governi cittadini che si sono succeduti nei decenni e non solo nell’ultimo ventennio.
Soprattutto con queste motivazioni e in tale prospettiva mi sono candidato a rappresentare questi territori. E questo è oggi il mandato che provo a concretizzare ora che sono stato eletto. Per tale ragione, anche la vicenda del possibile insediamento di un centro di seconda accoglienza per migranti minori non accompagnati in una residenza situata alla Via Galdi ad Ogliara mi trova parecchio perplesso.  Al di là degli aspetti che differenziano l’iniziativa – privata – di un sacerdote del Cilento che si starebbe facendo promotore di ospitare minori migrati nel nostro Paese, resta il vulnus dell’inadeguatezza della zona ad affrontare l’insediamento come prospettato; peraltro si vorrebbe creare una casa di accoglienza in un parco privato senza che gli altri condomini-comproprietari abbiano né saputo né autorizzato alcunché.  Il Comune, di fronte a richieste amministrative per consentire che un’abitazione possa essere adibita ad accogliere migranti o studenti o turisti o anziani, non può che attenersi alle norme vigenti concedendo o meno le autorizzazioni e le certificazioni del caso a seconda che siano rispettati i criteri previsti dalle leggi. I privati, dal loro canto, potranno eventualmente far valere i propri diritti, se lesi, nelle sedi giudiziarie competenti.
Altro ragionamento va fatto per la partecipazione al Programma nazionale FAMI (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) e alla presentazione di progetti da finanziare con tale fondo europeo: poiché, stando alla normativa, i soggetti ammessi a presentare proposte sia in qualità di soggetto proponente unico/capofila che di partner sono Regioni/Province autonome, Enti Locali, Enti Pubblici, Fondazioni, Associazioni Onlus, Cooperative, Consorzi e Imprese sociali, va verificato se il proponente abbia avuto accesso a tale fondo (diversamente sarebbe improbabile che si realizzi un centro del genere), se tra i partner vi sia il Comune di Salerno (che stando all’assessore all’Urbanistica nulla sapeva) e quali siano, in ogni caso, i poteri dell’amministrazione comunale per opporre legalmente il proprio diniego. Senza isterismi – tipici dell’ignoranza e soprattutto della stupidità facilmente strumentalizzabili, anche da personaggetti della politichetta locale zotici e cialtroni – personalmente sto lavorando per ottenere dette informazioni e quindi, nella legalità, offrire il mio contributo che, nel caso specifico del presunto centro di Via Galdi ad Ogliara, laddove il Comune di Salerno debba e possa dire la sua parola, sarà nel senso di non avallarne la realizzazione per le ragioni sommariamente evidenziate”.