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NAPOLI – A Napoli è nato e cresciuto. Qui si è formato e qui si è impegnato, sin da giovanissimo, nel sociale animato dalla volontà di migliorare e cambiare le cose. “Questa è una città bellissima, con incredibili potenzialità, ma la cattiva gestione della cosa pubblica per mano della sinistra ne ha fatto una città che non offre possibilità ai suoi giovani e che ogni giorno nega ai cittadini servizi pubblici essenziali come la sanità e i trasporti pubblici”.
 
Riccardo Guarino, avvocato esperto di diritto bancario e una storia politica ancorata al territorio con la sua associazione ‘Rinascimento partenopeo’, è candidato capolista di ‘Noi moderati’, quarta gamba del centrodestra, nel collegio plurinominale Campania 1-01. 
 
Quali istanze porterà in Parlamento in caso di elezione?
 
“Napoli, il Sud e la dignità delle persone sono i perni del mio programma. E ringrazio Maurizio Lupi per l’attenzione dimostrata ai temi che ho sottoposto. Se riparte Napoli, riparte il Sud. E se riparte il Sud riparte l’Italia. Bisogna utilizzare le risorse esistenti come il turismo, ma anche scoprire quelle nascoste, disperse e malamente utilizzate. Ma soprattutto bisogna affidare la gestione dello sviluppo a persone competenti, che abbiano a cuore Napoli e il Sud e non parlino di Mezzogiorno capitale solo a scopo propagandistico. Bisogna investire sulle infrastrutture, sulle scuole, sui servizi per il cittadino. Napoli e il Sud non possono essere solo immagini da copertina”.
 
Al Sud è alto il tasso di disoccupazione e il tema del Reddito di cittadinanza sta infiammando la campagna elettorale…
 
“Il Reddito di cittadinanza è una misura indispensabile per aiutare chi ne ha realmente bisogno. Ma lo stato di necessità non può diventare un alibi per fare di una misura di sostegno una misura strutturale di assistenzialismo. Il tasso di disoccupazione è tra i più alti d’Europa e questa è una situazione insostenibile. Napoli e il Sud hanno bisogno di lavoro, le persone hanno bisogno di lavoro e ovviamente dei diritti legati al lavoro. All’ultimo concorso in Asia a Napoli per netturbini si sono presentati 1200 laureati: significa che le persone anche con titoli di studi importanti sono disposte a fare lavori più umili ma a patto di poter contare su alcuni diritti. E’ necessario focalizzarsi su questo e aiutare le imprese ad assumere con le garanzie contrattuali che al momento dà solo il pubblico.  Non impegnarsi per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro è un delitto”.
 
A proposito di imprese. Per loro è un periodo nero: prima la pandemia, ora i costi alle stelle per via del caro energia. Cosa suggerisce?
 
“Sono anni che affronto il problema della pressione fiscale del sistema bancario e di tutto ciò che non aiuta le imprese a fare veramente sviluppo in Italia. Adesso la situazione è più che mai critica con i costi che sono aumentati. Inoltre sono arrivate le prime rate dei finanziamenti avuti in periodo Covid. Le imprese vengono schiacciate, bisogna intervenire subito. Bisogna prima salvare le imprese e subito dopo avviare le politiche attive del lavoro, intervenendo sui costi del lavoro e tagliando il cuneo fiscale. E poi valorizzando e promuovendo circuiti virtuosi per l’inserimento nel mondo del lavoro”.
 
Indebitamento e famiglie, Di Maio propone uno stop dell’anticipo per i mutui sulla prima casa. E’ una soluzione?
 
“Quello di Luigi Di Maio mi sembra più uno slogan da promotore finanziario, con tutto il rispetto per i promotori finanziari. Ma gli italiani hanno bisogno di proposte sostenibili, non di slogan. Si deve intervenire sulla sburocratizzazione delle procedure per accedere ai mutui. Dopo 2 anni di pandemia, l’accesso al credito è negato alla maggior parte dei cittadini. Si faccia una moratoria su questo: chi ha avuto un momento di difficoltà causato dalla pandemia e si è rimesso in carreggiata, va realmente sostenuto”.