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di Giovanna Fusco

Il brief di comunicazione è uno degli strumenti più importanti per chi lavora in questo settore ma, allo stesso tempo, più sottovalutati. Se pensato e scritto in maniera efficace gioverà a tutti i componenti di un team e diventerà la base di un buon progetto.

Si tratta di un documento che raccoglie le informazioni, gli obiettivi e le richieste del cliente; è in sostanza una sorta di mappa, rappresenta il primo punto di contatto tra aziende e partner. A scriverlo è generalmente l’account, il cui compito è quello di offrire al cliente un prodotto o servizio che risponda alle sue esigenze. Non esiste una struttura standard su cui basarsi, ma sicuramente le informazioni di cui si ha necessariamente bisogno riguardano:

Azienda. Qui vengono riassunte tutte le notizie relative alla storia dell’azienda, alla sua identità, alla sua mission, alle figure aziendali coinvolte nel progetto e a quelle che avranno potere decisionale.

Concorrenza. È sempre utile e doveroso fare un’analisi della concorrenza, della segmentazione del mercato, del posizionamento aziendale. Chiedersi quali sono i competitor, cosa offrono, quali sono i fattori di differenziazione, aiuta ad avere un quadro della situazione più che esaustivo.

Obiettivi. Non si può partire senza sapere cosa si vuole comunicare, qual è la visione a lungo termine di questi obiettivi, quali risultati si desidera ottenere.

Target. A chi ci stiamo rivolgendo? C’è già un pubblico consolidato o un pubblico ideale? Quali sono le caratteristiche anagrafiche, geografiche, socioeconomiche, culturali? L’intento è ricevere risposte quanto più precise ed esatte.

Barriere. Questo punto ha a che fare con tutti i possibili ostacoli comunicativi da prevedere, i quali possono derivare da molteplici fattori, come la conformazione del mercato, la conoscenza del settore limitata, la concorrenza, etc.

Promessa. Qui devono essere esplicitati i punti di forza, ciò che l’azienda offre e che la distingue dalle altre. Esempio “Siamo gli unici a proporre questo servizio sul mercato”, “Siamo specializzati nella produzione di tale prodotto.”

Tono di voce. Riguarda il tono comunicativo da adottare, che può essere istituzionale, ironico, sarcastico, commovente, essenziale. Deve essere chiaramente coerente con il target al quale ci rivolgiamo.

Canali di comunicazione. Definiti tutti gli aspetti precedentemente elencati, è opportuno stabilire quali canali comunicativi si vuole utilizzare. Una valutazione importante da prendere in base a motivazioni senz’altro strategiche, ma anche economiche.

Il brief deve essere pensato e ritagliato su misura del cliente ma, soprattutto, dovrebbe risultare chiaro, preciso e dettagliato.