- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Roma – La Campania ritorna in zona gialla. Si tratta della classificazione a minor rischio di contagio, reintrodotta dal Decreto Riaperture del Governo Draghi e in vigore da lunedì 26 aprile 2021.

Ma cosa cambia per i cittadini campani? Cosa si può e cosa non si può fare in zona gialla? Vediamolo nel dettaglio: 

  • SPOSTAMENTI:  Sono consentiti liberamente tra regioni in zona gialla, a differenza di quelli tra zone rosse e arancioni. Per questi la mobilità in entrata e in uscita sarà consentita – con autocertificazione – per motivi di lavoro, salute e urgenza. La novità è rappresentata dal fatto che sarà possibile viaggiare al di fuori delle zone gialle anche per turismo, se muniti di “certificazione verde”, che attesti l’avvenuta guarigione dal coronavirus, l’esito negativo di un tampone, rapido o molecolare, effettuato nelle 48 ore prima di mettersi in viaggio, o la vaccinazione.
  • VISITE A PARENTI E AMICI: E’ consentito un solo spostamento al giorno per andare a trovare parenti e amici tra le 5 e le 22 . La novità sta nel fatto che le visite saranno consentite in massimo 4 persone oltre ai minorenni sui quali si esercita la responsabilità genitoriale. 
  • RISTORANTI E BAR:  Apertura per ristoranti bar, pub, gelaterie, pasticcerie, ma “con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena” nel rispetto degli orari del coprifuoco, dunque con chiusura alle 22, e dei protocolli di sicurezza. L’apertura dei locali al chiuso, solo a pranzo, è invece fissata dal decreto al 1 giugno. Senza limiti orari, infine, la ristorazione negli alberghi e nelle strutture ricettive.
  • SPORT: Consentito lo svolgimento all’aperto di attività sportiva anche di squadra e di contatto. A partire dal 15 maggio, sempre in zona gialla, riapriranno le piscine all’aperto e, dal 1° giugno, sarà possibile tornare in palestra. 
  • SCUOLA E UNIVERSITA’: Scuole dell’infanzia, elementari e medie saranno in presenza al 100%, mentre per le superiori la percentuale minima di studenti in presenza è del 70%, fino al 100%. In presenza anche esami e tesi di laurea nelle università, dove viene suggerita l’attività didattica “prioritariamente in presenza”.