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A livello medico è stato dimostrato che non ci sia alcuna controindicazione nel sottoporsi ad interventi di chirurgia e medicina estetica dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid. Viene, tuttavia, raccomandato un periodo di massima attenzione e prudenza da osservare a cavallo tra l’inoculazione della dose vaccinale e la procedura chirurgica in sicurezza.

Anche il vaccino anti-Covid infatti, come qualsiasi vaccino, potrebbe indurre nel corpo uno stato di debolezza tale per cui sarebbe rischioso sottoporsi ad interventi di chirurgia plastica, che possono senz’altro essere posticipati ad altra data. L’importante, ovviamente, è affidarsi a professionisti del settore, come il Dr. Ivan La Rusca specialista in Chirurgia Estetica, trattandosi di operazioni molto delicate.

Mediamente si stima che il tempo che debba intercorrere tra quando viene effettuata l’inoculazione ed un trattamento di medicina e chirurgia estetica debba essere di almeno 14 giorni.

Più belli dopo il Covid, ma senza rischi

Se ci si è sottoposti ad un intervento di chirurgia e medicina estetica è possibile che ci siano degli effetti collaterali, indipendentemente dalla vaccinazione anti-Covid, come il gonfiore dopo l’inoculazione dell’acido ialuronico (l’organismo difatti lo riconosce come “estraneo” e reagisce con una reazione di ingrossamento dell’area interessata). Ben diverso, invece, è il caso di infiltrazioni con la tossina o il filler. In questi casi bisogna fare attenzione ai piccoli lividi, che potrebbero originarsi dopo l’infiltrazione per “traumatismo da ago”, e non esporsi al sole per non rischiare che l’emosiderina contenuta nel sangue vada a “fissarsi” a livello dermico formando delle macchie sulla pelle.

Mentre per i trattamenti con laser, radiofrequenza, luce pulsata o ultrasuoni non si è riscontrata alcuna “interferenza” con il vaccino, ma bisogna attendere un mese prima di vaccinarsi se nel corso di uno dei suddetti trattamenti si è assunto dei farmaci antivirali.

Giorni “no” dopo il vaccino per gli interventi chirurgici

Per evitare che possano esserci dei rischi per la salute dei pazienti, mentre è in atto la campagna vaccinale, la SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-Rigenerativa ed Estetica), riconosciuta dal ministero della salute, ha specificato che tra la somministrazione della dose di un vaccino ed un intervento chirurgico debbano esserci dei “giorni di astensione” (almeno 14). Inoltre, il paziente prima di sottoporsi alla procedura di chirurgia e medicina estetica dovrà presentare un documento in cui attesta quando sia stato vaccinato (deve essere indicata la tipologia di vaccino che sia stata somministrata, la data in cui sia avvenuta l’inoculazione) e il suo stato di salute e vaccinale. L’obiettivo è volto a tutelare la salute del paziente nell’ottica che anche il vaccino debba essere considerato a tutti gli effetti un atto medico di cui dover tener conto prima di prenotare qualsiasi tipo di trattamento.

Insomma, non si corre alcun rischio a sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica dopo la vaccinazione, purché vengano rispettati i tempi necessari. I pazienti non dovranno interrompere le terapie di natura ricostruttiva o estetica, ma avere fiducia nella scienza e aspettare i giorni di “stop” tra l’inoculazione e gli interventi scelti per diventare più belli.