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Negli ultimi mesi, la nostra vita è mutata radicalmente. L’emergenza sanitaria ci ha portato a vivere, tra i tanti cambiamenti, quelli relativi alla gestione dell’attività fisica. Dal momento che le palestre sono chiuse, tantissime persone si sono trovate a fare esercizio fisico a casa e alla necessità di scegliere tra diversi prodotti utili ai fini del miglioramento del tono muscolare. Uno dei più apprezzati è l’elettrostimolatore.

Online si possono trovare tantissimi modelli. Basta dare un’occhiata su e-commerce come Cosemigliori.it per rendersi conto della situazione. Come orientarsi tra le varie alternative? Come scegliere l’elettrostimolatore perfetto per le proprie esigenze. Nelle prossime righe, puoi trovare alcune informazioni in merito.

 

Cosa sapere sulla frequenza

Quando si parla dei criteri dei quali è bene tenere conto nel momento in cui si deve scegliere un elettrostimolatore, in primo piano troviamo senza dubbio la frequenza. Quando si utilizza questo termine, si inquadra la corrente grazie alla quale si generano gli impulsi che permettono al dispositivo di fare il lavoro sui muscoli.

Dal momento che si tratta di una peculiarità preimpostata, nel momento in cui si sceglie l’elettrostimolatore è bene optare per un dispositivo da frequenza alta.

 

Sistemi di funzionamento

Nel momento in cui ci si trova a scegliere l’elettrostimolatore perfetto, bisogna prendere in considerazione anche i sistemi di funzionamento. Ecco i principali:

  • TENS (Transcutaneous Electrical Nerve Stimulator)
  • EMS (Electro Muscle Stimulation)

Nel primo dei due casi, si ha a che fare con un’elettrostimolazione a bassissima frequenza. In questo frangente, la finalità principale è quella di intervenire contro alcuni stati dolorosi che possono coinvolgere le fasce muscolari. Gli impulsi agiscono su due fronti:

  • Sulla muscolatura
  • Sul sistema nervoso

A livello concreto, favorisce l’aumento della sintesi delle endorfine, interrompendo di fatto la sensazione dolorosa. Cosa dire, invece, degli elettrostimolatori caratterizzati da sistema di funzionamento EMS? Che, in questo caso, si ha a che fare con un’azione sui muscoli molto diversa. Questi ultimi, infatti, vengono interessati da un processo di contrattura che simula lo sforzo fisico. Chiaro è che, in questo secondo frangente, si ha a che fare con la tipologia di elettrostimolatore perfetto per ottimizzare gli effetti del workout.

 

Tipologia di alimentazione

Un ulteriore criterio da considerare nel momento in cui si sceglie l’elettrostimolatore riguarda la tipologia di alimentazione. Ecco le alternative disponibili sul mercato:

  • Alimentazione a rete
  • Alimentazione a batteria

Nel primo caso, è necessario che l’elettrostimolatore sia caratterizzato dalla presenza, al suo interno, di una batteria estremamente potente e ricaricabile. Per quanto riguarda invece l’alimentazione a batteria, parliamo di elettrostimolatore contraddistinto di batterie che possono essere tolte e reinserite.

Come scegliere l’alternativa migliore per le proprie esigenze dal punto di vista dell’alimentazione? Un criterio molto importante riguarda la frequenza di utilizzo. Nei casi in cui si ha intenzione di utilizzare il dispositivo con frequenza particolarmente alta, è il caso di optare per un’alimentazione a rete per il proprio elettrostimolatore.

Nei casi in cui, invece, si usa l’elettrostimolatore di rado, è meglio orientarsi verso i dispositivi con alimentazione a batteria.

 

Quanto costano?

A questo punto, è naturale chiedersi quanto costino gli elettrostimolatori. I prezzi sono vari. Giusto per fare un esempio, ricordiamo la possibilità di acquistare modelli di marche premium a 39 euro. Altri elettrostimolatori possono invece raggiungere cifre attorno agli 80 euro. Cosa determina il prezzo? Al netto del brand e delle dimensioni del singolo dispositivo, a fare la differenza ci pensano il numero dei programmi di allenamento – che può essere anche superiore al doppio negli elettrostimolatori più costosi confrontati con quelli economici – e la qualità degli elettrodi.