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Roma – Dal 8 settembre scorso ad oggi sono 25 gli infermieri in tutta Italia che hanno contratto il Covid-19. Di questi, quasi la metà sono in Campania (10). Proprio la Regione che nei mesi scorsi sembrava aver combattuto al meglio la pandemia, sta facendo i conti con una situazione “a dir poco allarmante che e rischia addirittura di peggiorare”.

È quanto denunciato da Nursing Up, il sindacato degli infermieri, che sottolinea, dati alla mano, “come per i nostri infermieri l’emergenza, in realtà, non è mai finita”

“Ogni giorno con i nostri referenti regionali monitoriamo la situazione all’interno degli ospedali – spiega Antonio De Palma, il presidente del Nursing Up – Il quadro è davvero allarmante”. Il sindacato riporta questi numeri: dall’8 settembre al 28, ci sono i 5 contagi di Ragusa (8 settembre), i 4 casi di Alessandria (tutte infermiere donne) del 12 settembre, 1 contagio a Genova (12 settembre), 5 casi al Cardarelli di Napoli (14 settembre), un caso di contagio a Potenza (23 settembre), 5 casi a Castellammare di Stabia (25 settembre), Perugia con tre infermieri del reparto di nefrologia (28 settembre) e Foggia, sempre 28 settembre, con 1 contagio.

“Di fronte a questi numeri è giusto chiedersi che futuro ci aspetta. Noi infermieri – continua De Palma – siamo consapevoli dei rischi che corriamo dal primo giorno dell’esplosione di questa terribile emergenza. Oggi conosciamo meglio questo agente virale, ci siamo aggiornati durante questa estate di calma apparente e abbiamo addirittura studiato per conto nostro per comprendere meglio quali sarebbero stati i nuovi rischi da affrontare. Eravamo e siamo consapevoli che l’emergenza sarebbe tornata e siamo pronti a lottare per difendere la salute dei cittadini, mettendo anche a rischio la nostra vita. Ma mentre noi continuiamo a metterci la faccia, ogni giorno, ci chiediamo chi e in che modo sosterrà la nostra battaglia”.

Il sindacato si rivolge alle istituzioni. Dagli aggiustamenti in busta paga ad una migliore organizzazione, passando per strumenti di difesa più adeguati: queste sono le richieste. Richieste che saranno presentate il 15 ottobre prossimo a Roma, al Circo Massimo, in una protesta in piazza.