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Il limite stabilito dal Cts per passare in zona rossa, ovvero la fascia di rischio più alta, è stato stabilito in 250 casi ogni 100mila abitanti.

Secondo i dati forniti dalla fondazione Gimbe, che ormai da più di un anno monitora l’andamento dell’epidemia, nelle ultime 2 settimane in Campania si rileva un’incidenza di 592 casi positivi per 100.000 abitanti. In questo dato sono conteggiati anche i casi classificati “Fuori Regione” non riconducibili ad alcuna Provincia, e ciò fa sì che il valore regionale dell’incidenza per 100.000 abitanti sia superiore a quello delle singole Province.

Inoltre nella settimana dal 3 al 9 marzo si è registrato un incremento percentuale dei casi totali di contagio da SARS-CoV-2 del 6,6%.

Ecco i dati divisi per singole province:

 

COME LEGGERE IL GRAFICO: L’incrocio dei quadranti indica i valori medi della Regione Campania. L’asse orizzontale indica i nuovi casi (incidenza) per 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane. Questo valore permette di stimare quanti casi, in un determinato periodo, sono positivi e potrebbero quindi trasmettere il contagio. L’asse verticale rappresenta l’incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana. Questo valore indica la velocità di crescita dei nuovi casi. Pensando all’immagine di un lavandino, l’asse orizzontale indica quanto la vasca del lavandino è piena d’acqua (stima di tutti i casi positivi in un determinato momento) mentre l’asse verticale indica quanto velocemente sta uscendo acqua dal rubinetto. Nel riquadro verde, quindi, si posizionano le Province della Campania che registrano un numero di nuovi casi per 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane e un incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana inferiori alla media regionale mentre, viceversa, le Province del riquadro rosso contano un numero di nuovi casi per 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane e un incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana superiori alla media regionale. Il riquadro giallo raggruppa, invece, le Province che hanno valori superiori alla media regionale per nuovi casi per 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane (quindi che, verosimilmente, hanno la vasca del lavandino più piena) ma un più basso incremento percentuale (l’acqua esce dal rubinetto meno velocemente della media regionale). Nel riquadro arancione, invece, la vasca è meno piena (i casi positivi in quel momento sono meno rispetto alla media regionale) ma il rubinetto pompa più forte e la vasca ha una velocità di riempimento più alta (l’incremento percentuale dei casi è superiore alla media regionale, con il rischio di strabordare nel riquadro rosso).

Il valore più alto di incidenza di casi ogni 100mila abitanti si ha in provincia di Napoli, con un valore che si attesta intorno ai 550 e un incremento percentuale di oltre il 5%.

Subito dopo troviamo la provincia di Salerno, con un valore di poco inferiore ai 550 casi per 100mila abitanti. Nella provincia salernitana l’incremento percentuale dei casi è di oltre il 6%.

In provincia di Caserta, invece, l’incidenza è pari a circa 450 casi ogni 100mila abitanti con un incremento percentuale inferiore al 5%.

In provincia di Avellino l’incidenza è di poco inferiore ai 400 casi ogni 100mila abitanti, ma qui si registra l’aumento percentuale più alto di tutta la Regione: oltre il 7%.

In provincia di Benevento l’incidenza è inferiore al dato sopra richiamato dei 250 casi, attestandosi a poco più di 150 casi ogni centomila abitanti. Qui l’incremento percentuale è di poco superiore al 3%. 

Dunque tutte le province campane, in relazione all’incidenza, hanno numeri che vanno ben oltre quanto stabilito per rientrare nella massima fascia di rischio. Fa eccezione la provincia di Benevento, ma va rilevato che il Sannio è la provincia campana con il minor numero di terapie intensive in rapporto agli abitanti e dispone – di fatto – di un unico presidio ospedaliero attrezzato a gestire l’epidemia da Covid – 19. 

Qui il monitoraggio completo di Gimbe.