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Nel prossimo DPCM il governo ha deciso di stabilire alcune soglie di rischio al di sopra delle quali scatteranno misure più restrittive per il contenimento dell’ epidemia da Covid-19. In sostanza, come spiegato dal Premier Conte, l’Italia verrà divisa in tre fasce – all’interno delle quali saranno inserite le Regioni – che si differenzieranno a seconda dell’incidenza del virus: zona verde (rischio basso), zona gialla (rischio moderato), zona rossa (rischio elevato).

Oltre alle attuali restrizioni, andiamo a vedere cosa comporterà il ricadere in una determinata fascia o zona.

ZONA ROSSA: Lockdown regionale, si esce di casa solo per comprovati motivi; autocertificazione per gli spostamenti; blocco totale delle scuole, divieto di spostamento tra le province della Regione e in altre Regioni.

ZONA GIALLA: Didattica a distanza per tutte le scuole superiori e per gli ultimi due anni delle scuole medie; possibili limitazioni alla mobilità inteprovinciale; estensione degli orari di chiusura degli esercizi pubblici; implementazione dello smart working.

ZONA VERDE: Didattica a distanza per le scuole superiori; implementazione dello smart working; nelle aree critiche possibili restrizioni sugli orari di apertura di bar e ristoranti.

Ma quali saranno i criteri con i quali sarà definito il livello di “pericolosità” di una Regione? Il riferimento principale sarà quello dell’Rt, ovvero l’indice di contagiosità. Se questo indice sarà superiore a 1,5 per almeno tre settimane dovrebbero scattare le limitazioni previste per la zona Rossa. ù

Al momento, se si tiene conto dell’indice Rt, le regioni a rischio lockdown sono: Lombardia, Piemonte, Sicilia, Calabria, Valle d’Aosta e Puglia.

Per quanto riguarda la Regione Campania, l’attuale indice Rt dovrebbe classificarla come zona gialla. Occorre però una precisazione. Oltre all’Rt sono indicati altri 20 (per un totale di 21) indicatori che valutano l’indice di trasmissione, secondo il provvedimento firmato il 30 aprile dal Ministro della Salute Roberto Speranza. Tra questi: capacità di operare tracciamento, tempestività nella comunicazione dell’esito dei tamponi, percentuali di riempimento degli ospedali con pazienti Covid, rapporto positivi sul totale della popolazione. E proprio alla Campania sembrerebbe venir contestata una carenza nella comunicazione del flusso dei dati. Ad ogni modo, ad oggi, la Campania dovrebbe scongiurare di certo l’immissione in zona rossa. 

Di seguito una cartina esplicativa egregiamente realizzata da “Il Messaggero”: