- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – La pressione mediatica sul governatore della Regione Campania in questi giorni è stata particolarmente forte. Da più parti si sono levate critiche al suo operato e in molti sono stati a chiedere un cambio di passo nella gestione dell’emergenza. Il tragico video girato al Caldarelli ha avuto poi un effetto deflagrante.

E la grande pressione accumulata da De Luca in questi giorni è apparsa in tutta la sua evidenza nell’ultima diretta facebook del governatore. In questi lunghi mesi, a partire da marzo, mai De Luca si era spinto ad alzare così tanto il tiro. Beninteso, l’attacco – condito sovente da passaggi ironici – è da sempre nelle corde del governatore. Ma i toni utilizzati oggi hanno qualcosa di diverso, lasciano trasparire tutta la rabbia per quello che De Luca definisce “un vero e proprio sciacallaggio mediatico nei confronti della Campania”.

De Luca si scaglia violentemente – nell’ordine – contro il sindaco di Napoli, contro Di Maio, contro Saviano, contro Spatafora, contro Conte, contro il governo e contro i suoi stessi compagni di partito.  Da De Magistris accusato di “andare in giro per le televisioni invece di prendere provvedimenti”, a Di Maio “il cui nome mi provoca un senso di irritazione”, al governo ” di dilettanti allo sbaraglio”, sembra quasi che il Governatore abbia ingaggiato una solitaria battaglia personale contro l’arco istituzionale del nostro Paese. 

L’attacco al governo, poi, è di quelli che rischiano di aprire un solco politico difficilmente richiudibile: “E’ meglio se vanno a casa. A questo punto, ho consigliato a qualche amico del Pd, se dobbiamo governare con questi personaggi (il riferimento è a Di Maio e Spatafora) è meglio un governo del Presidente o di Unità Nazionale”.

E l’appello all’orgoglio campano, che prova a solleticare le corde di un popolo che da sempre – e molto spesso a ragione – si sente vittima di soprusi e ingiustizie, è un’attestazione di debolezza, più che una manifestazione di forza.

Che fossero in molti ad “aspettare al varco” De Luca e la Campania, lo si può ben credere. Ma questo non è il momento di aprire insanabili fratture istituzionali e politiche. Questo deve essere il momento della collaborazione e della ricerca dell’unità. In Campania, come nel resto d’Italia, la situazione non è affatto facile. E seppure vi fosse, da parte di qualcuno, un “accanimento” mediatico nei confronti della nostra Regione, ciò non deve farci perdere di vista l’obiettivo vero: la tutela della salute dei cittadini.

E perseguire l’isolamento politico e istituzionale di certo non aiuterà a combattere questa battaglia.