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Napoli – Consueta conferenza stampa del venerdì pomeriggio per il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. 

Vaccini e scuola, in particolare, i temi trattati dal governatore.

La diretta streaming si è aperta però con un pesante attacco alla classe politica per lo spettacolo, a detta di De Luca ‘poco edificante’, che si sta verificando in questi giorni. Obiettivo polemico soprattutto i cinque stelle rei di essere portatori di una ‘doppia morale’, dopo la condanna del sindaco di Torino Appendino e le prese di posizione di alcuni esponenti grillini non in linea “con quanto predicato per dieci anni”. Sulla crisi di governo De Luca è lapidario: “Siamo una democrazia senza dignità”, ha tuonato il governatore.

VACCINI:  Per De Luca la “carenza dei vaccini in Campania è un problema drammatico, c’è il rischio che tutto slitti a 2022”. “Avevamo messo in campo un programma di vaccinazione che prevedeva 50mila dosi a settimana, ma purtroppo 50mila dosi in Campania arrivano in un mese. Di questo passo non riusciremo a far fronte agli impegni programmati. Ad ogni modo – ha continuato De Luca – appena conclusa la fase due della vaccinazione del personale sanitario, inizieremo a vaccinare gli ultraottantenni. La Regione Campania metterà a disposizione una piattaforma dove poter attingere informazioni e potersi registrare”. 

RISCHIO ZONA ROSSA: Secondo De Luca “registriamo un preoccupante livello di contagio che potrà incrementare con l’apertura delle scuole secondarie superiori. Se non terremo comportamenti responsabili c’è il rischio concreto che la Campania torni in zona rossa”. 

SCUOLA: Dopo aver contestato la decisione del CTS, e polemizzato fortemente con la Azzolina e con Conte, De Luca ha spiegato il senso della raccomandazione ai dirigenti scolastici formulata ieri dalla Regione: “Si è trattato di una raccomandazione e non di un’ordinanza nella quale – sulla scorta di tutta una serie di problemi segnalatici nelle ultime ore – abbiamo voluto fornire alcuni spunti di riflessione ai dirigenti. Resta fermo che la programmazione scolastica resta in capo ai dirigenti stessi”.