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Napoli – Ora sfida tutti. E’ la fase due del Coronavirus, ma anche del Governatore Vincenzo De Luca. Uomo solo al comando contro il Governo, contro tutti. Ha emanato ordinanze regionali in anticipo, a tambur battente, in direzione ostinata e contraria, per dirla alla De André. Quasi dittatoriale, per chi la vede meno poeticamente. Comunque dritto come un treno, facendo deragliare sul binario del decisionismo gli amanti appassionati della Costituzione, del Tar, della seccia. “C’è sempre qualcuno che sta lì non fa nulla come il pensionato di Aldo Giovanni e Giacomo ma pronto a dire che stai sbagliando, invece di aiutare sui concetti fondamentali”, uno dei suoi messaggi agli esperti fumosi – politici e non – di turno.

Adesso che l’emergenza volge verso un nuovo stato, lo sceriffo mette la pistola nella fondina e lancia il guanto di sfida. Invia una bella nota a tutti,  dal consigliere tuttologo che ne sa una più del medico al sindaco che lo contesta fino al filosofo dei diritti umani o al paladino della zeppola al Coronavirus. “In vista della fase 2, ormai prossima, con la progressiva ripresa di attività economiche con l’obiettivo di rendere la ripresa stabile nel tempo e sicura dal punto di vista sanitario nello spirito di collaborazione e partecipazione – scrive – si invitano le forze politiche, istituzionali, sociali ed imprenditoriali, le organizzazioni della società civile a far prevenire le proprie proposte sintetiche e suggerimenti operativi”.

Tradotto: ora fatemi vedere cosa sapete fare, oltre le chiacchiere. Getta la palla nell’altra parte del campo con la soddisfazione di chi aspetta sulla riva del fiume. E con tanto di scadenza anche: le proposte dovranno pervenire – scrive ancora – entro il 18 aprile alle ore 14. Tre giorni di tempo per quella che è una messa alla prova più che un confronto. La mossa  della collaborazione, sfoderata nella seconda fase, per stanare i contestatori senza idee “sintetiche e operative”.

Come le sue, si sarà detto il Governatore, pensando già a quanti sassolini accumulati in questi mesi dalla politica politicante si toglierà dalla scarpa. Sorridendo sotto i baffi, immaginando quali suggerimenti manderanno. Il dialogo al posto del lanciafiamme per bruciare “gli egoismi e i protagonismi territoriali” ora chiamati alla prova della concretezza, sicuro che in molti non la supereranno. “Strategia geniale”, avrà sospirato lo sceriffo prima di premere sul tasto ‘invia’. Perché uomini soli al comando si nasce. E ci si resta.