- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Valva (Sa)- “Una sconfitta umana ma non della nostra comunità che è sempre stata attenta al nostro concittadino”. Commenta così, con un mix di rabbia e dolore, il sindaco del comune di Valva, Giuseppe Vuocolo, la triste vicenda che si è consumata nelle scorse ore nel territorio salernitano e che ha visto Palazzo di città farsi carico delle spese e del trasporto con la relativa tumulazione, della salma di un anziano di 92 anni che giaceva da giorni nella chiesa dell’ospedale di Campolongo di Eboli a causa del rifiuto di ritirala da parte della moglie dell’uomo.

Sposato con una donna di origini napoletane, E.C., 92 anni, era un ex ferroviere, oggi in pensione, con una vita trascorsa tra la Puglia dove l’uomo lavorava e Valva, quest’ultima città natia nella quale l’anziano era ritornato a vivere dopo la pensione.
È proprio a Valva che l’uomo, proprietario di un prestigioso appartamento sito nel centro cittadino, aveva scelto di tornare a vivere insieme alla moglie napoletana che aveva sposato nel 2008. Una vita trascorsa tra lavoro, benessere e momenti felici quella dell’uomo fino a quando, qualche anno fa, si era trovato costretto a vivere all’interno di un casolare prefabbricato in legno post sisma, fatiscente e privo di corrente elettrica.

Così, improvvisamente e senza comprenderne le motivazioni, in poco tempo da uno status di ricchezza, l’uomo comincia a vivere in uno stato di povertà e degrado. Una situazione che, come spiega il consulente legale del Comune di Valva, l’avvocato cassazionista ed ex sindaco della città, Michele Cuozzo: “Ha più volte spinto l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vuocolo, ad attivare i servizi sociali e a segnalare la situazione ai carabinieri”.

“Una situazione di degrado assoluto e abbandono tanto che l’anziano per poter fruire dell’energia elettrica, allacciava i cavi della corrente di casa a quelli dei pali della luce della pubblica illuminazione e per la quale il Comune aveva allertato gli organi competenti-racconta il legale.Vicenda che non poteva e non può che far ribellare l’umana coscienza di tutti e di ognuno di noi”.

Degrado quindi, ma anche abbandono, come raccontano i cittadini di Valva tanto che qualche settimana fa, le condizioni di salute dell’anziano si sono aggravata da costringerlo ad un ricovero presso il centro riabilitativo ospedaliero del Campolongo Hospital dove il suo cuore martedì mattina ha cessato di battere.
L’anziano 92enne è morto così, in un letto del nosocomio ma il triste epilogo di una vita di abbandono è avvenuto nelle ore immediatamente seguenti il decesso quando la direzione dell’ospedale ha allertato la moglie del defunto dell’avvenuta morte del marito e la donna si è rifiutata di ritirare la salma.

Dopo quattro giorni di silenzio e del rifiuto da parte della donna di ritirare la salma del marito, l’ospedale ha allerto i carabinieri e il Comune. Così, il Comune di Valva si è fatto carico delle spese del trasporto e della tumulazione della salma dell’anziano che è avvenuta presso il cimitero comunale mentre il sindaco Vuocolo ha dato incarico al legale di Palazzo di Città, di chiedere l’intervento della Magistratura attraverso una denuncia che è stata presentata ai carabinieri e alla Procura della Repubblica di Salerno.

“Il sindaco Vuocolo – conclude l’avvocato Cuozzo metterà in campo ogni azione legale e amministrativa per far sì che la giustizia possa far dimenticare questo delitto contro l’umanità”.