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di Giovanna Fusco  

Web, piano editoriale, digital strategy: tutte nozioni che possiamo ricondurre a una figura professionale ben precisa, il Social Media Manager. Quante volte ne abbiamo sentito parlare e, magari, sminuito l’importanza? Fino a qualche anno fa, infatti, era visto come chi si divertiva con i social, li gestiva in maniera inconsapevole, una figura forse anche inutile ma che si è rivelata col tempo indispensabile. Nulla può essere lasciato all’improvvisazione e le aziende lentamentese ne stanno rendendo conto: non basta infatti aprire degli account ed essere presenti sulle piattaforme ufficiali, serve qualcuno che li gestisca e ottenga risultati tangibili.

Riportiamo qui un significativo aneddoto: siamo nel 2009, a New York, e Jennifer Preston viene assunta dal New York Times, il quotidiano più prestigioso al mondo, come social media editor. Il suo obiettivo è quello di dimostrare a giornalisti affermati e anche avanti con l’età che, grazie all’ausilio di Twitter, si sarebbero potuti raggiungere risultati in termini di visibilità e di pervasività presso i lettori. Tra i compiti assegnati alla Preston c’erano:

• sviluppare TimesPeople, il social network del New York Times;
• espandere l’uso dei social per diffondere meglio i contenuti del giornale, mantenendo uno stretto contatto con i lettori;
• utilizzare i social media per raccogliere informazioni, monitorare i trend e fare notizia;
• diffondere le “buone pratiche” nell’utilizzo di tali mezzi all’interno dei colleghi della redazione;
• tenersi aggiornata con l’evoluzione tecnologica, così da suggerire le migliori soluzioni per lo sviluppo del giornale online.

Il successo è stato sbalorditivo e ha rappresentato un rilevante primo passo per dimostrare quanto i media tradizionali, integrati con i social media, fossero importanti.

Ma chi è oggi il Social Media Manager e come può contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali?

Chiamato generalmente con l’acronimo di SMM, è colui o colei che si occupa della gestione delle attività sui social netwoksdi un’impresa, di un brand, o anche di un personaggio famoso, al fine di migliorarne la brand awareness, ossia la notorietà del marchio, di creare engagement ed interazione, di fidelizzare un pubblico. Concretamente ciò avviene analizzando e interpretando i dati provenienti dal web e dai social media attraverso tools di analisi e ascolto della rete, per essere sempre al corrente di hashtag, trend e target dell’attività di marketing e comunicazione. Dopodichè si può procedere alla stesura del piano editoriale, concepitoin base al pubblico. È chiaro che è necessario un lavoro di squadra, che coinvolgaaltre figure professionali come grafici, copywriter, videoeditor, SEO expert.

Quali competenze deve avere? 

-Dimestichezza con le piattaforme social, il web 2.0 e i social network in generale;

-empatia e capacità relazionale con il pubblico, in modo da comprenderne l’umore;

-capacità di scrittura e di elaborazione dei testi;

-conoscenza del marketing-online;

-competenze basilari in materia di SEO (Search Engine Optimization).

Dove e come può lavorare?

Come dipendente o collaboratore in una web agency o in una agenzia di comunicazione che offre servizi di gestione dei canali oppure all’interno di un ufficio marketing di un’azienda. Volendo, maturata questa esperienza, può decidere di lavorare come consulente freelance.

Come si diventa Social Media Manager?

Una premessa è d’obbligo: qualunque sia il percorso professionale teorico e gli studi effettuati, l’esperienza si matura nel concreto, facendo esperienza sul campo. Esistono certamente corsi online e in sede tra cui scegliere, ma una buona base sarebbe quella di seguire una formazione nel campo dell’economia o del marketing digitale. In alternativa, esistono diversi master specifici o anche certificazioni che attestino in modo oggettivo il possesso di tali competenze. Si inizia solitamente ricoprendo un ruolo junior che prevede compiti come la pubblicazione di post, la gestione dei commenti e la preparazione della reportistica; in seguito, dopo aver preso dimestichezza con il settore, si passa alla parte più strategica e creativa. 

È fondamentale non perdere mai la curiosità, poiché il mondo digitale è in continuo cambiamento, nascono sempre nuovi strumenti e mezzi di comunicazione: in una società così competitiva chi non si aggiorna, purtroppo, è destinato a rimanere indietro.