- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Nel 2022 ha avuto un’agenda fitta di impegni e il nuovo anno si prospetta ancor più denso e soddisfacente per Gianfranco Gallo. Ha portato in teatro due spettacoli, ‘Captivo‘ e ‘Quartieri Spagnoli‘, e poi ancora cinema e televisione. Ha infatti vestito i panni di Gaetano nella nuova fiction ‘La voce che hai dentro’. 
La serie, diretta da Eros Puglielli, è divisa in otto episodi che verranno messi in onda in prima serata da Mediaset. E’ la storia di Michele Ferrara (interpretato da Massimo Ranieri), finalmente libero dopo 10 anni di carcere a Poggioreale, dove ha scontato la pena per il presunto omicidio del padre Mimmo. Ora lo scopo del protagonista è riprendere le redini della sua casa discografica, ma ad ostacolare il suo progetto c’è proprio il personaggio interpretato da Gallo, l’astuto Gaetano Russo, deciso a prendersi quello che un tempo era di Michele. “Con Massimo c’è stata immediata affinità – spiega l’attore napoletano ad Anteprima24 – ci siamo stati subito simpatici. Inutile dire che è un mito, di una professionalità più unica che rara. Veniamo tutti e due dal mondo della canzone napoletana. Tra l’altro Massimo mi ha raccontato che mio padre, Nunzio Gallo, fu uno dei primi a farlo cantare in una festa di piazza”. 

Attore, cantante, drammaturgo, Gallo è in tour con ‘Quartieri Spagnoli’. A 25 anni dalla prima messa in scena, oltre 500 repliche, il musical è ispirato alla Lysistrata di Aristofane “ma totalmente originale – precisa -. È una delle mie commedie musicali di maggior successo. Ormai è dal 1998 che la porto in giro. Con me in scena una compagnia abbastanza numerosa, con tanti bravi attori: Gianni Parisi, Salvatore Esposito, Lisa Imperatore, Matteo Mauriello, Giusy Freccia, Alessia Cacace, Michele Selillo, Nello Nappi, Antonio Dell’Isola, Giovanna Di Vincenzo”. 
E ‘Captivo’? “È un varietà tragico come lo ha definito un critico illustre, nel quale lego vari personaggi del teatro e del cinema, testi miei e di autori celebri, canzoni mie e di altri, col filo del dubbio. I cattivi sono davvero cattivi e i buoni sono veramente buoni? Lo Shylock di Shakespeare è vittima o carnefice? Certi tipi del Teatro di Viviani sono estroversi o violenti? E l’Alex di Arancia Meccanica? Il Captivo che in latino vuol dire “prigioniero” mette tutto in dubbio, ribalta le situazioni, invita a cambiare punto di vista. Con me in scena ci sono gli eccezionali musicisti Antonio Maiello e Michele Visconte”.
Quanto è importante per un attore selezionare e scegliere i progetti in modo scrupoloso, meticoloso, e non cedere alla tentazione di accettare ruoli in produzioni poco significative in termini qualitativi?
“È fondamentale quanto la domanda: fai l’artista o sei un artista? Certo, il dover guadagnare a volte ti mette davanti a strade obbligate. Se però parliamo di poter scegliere senza essere costretti, allora preferisco mille volte l’artista a chi fa l’artista. Anzi – conclude – chi fa l’artista senza esserlo, mi fa tenerezza nella migliore delle ipotesi”.