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Eboli (Sa)- “Ci sono Comunità Montane virtuose e altre, inefficienti. In 8 Comunità Montane non hanno presentato ancora la rendicontazione e la Regione non può inviare i fondi”. Non usa mezzi termini l’assessore all’agricoltura e alla forestazione della Regione Campania ed ex parlamentare europeo, Nicola Caputo, sulla gestione delle Comunità Montane campane che, a causa del ritardo nella presentazione della rendicontazione dei progetti sulla forestazione alla Regione, annoverano la presenza di operai idraulico forestali che da mesi non percepiscono gli stipendi.

Un problema annoso quello del settore forestazione in Campania, sul quale sin dal primo giorno del suo arrivo a Palazzo Santa Lucia, Caputo ha voluto vederci chiaro, incontrando lavoratori e delegati sindacali, ma soprattutto attenzionando ciò che accade negli Enti montani e anche negli stessi uffici, come spiega lui stesso: “Ogni giorno – spiega l’assessore Caputoseguo personalmente i dossier sugli Enti montani che arrivano negli uffici regionali, verificando ciò che accade e l’iter procedimentale dei pagamenti. Il problema-sottolinea l’assessore- è legato alla mancata rendicontazione perché la Regione Campania ha anticipato fino all’80% dei fondi sulla progettazione ma se in Regione non vengono presentate le rendicontazioni da parte degli Enti montani, non possiamo elargire l’intera somma. Sono ben 8 – denuncia Caputo – le Comunità Montane che non hanno ancora presentato la rendicontazione. Questo- tuona l’assessore regionale -dimostra come vi siano Enti montani virtuosi e comunità montane non efficienti”.

Lavoratori senza stipendio ma soprattutto operai precari. È il caso degli idraulico forestali “storici” cioè quelli che da oltre un decennio, vengono assunti per il periodo stagionale, con contratti a tempo determinato per lo svolgimento del servizio di prevenzione dissesto idrogeologico e spegnimento incendi boschivi. Migliaia di lavoratori precari, che da una parte all’altra del territorio regionale, hanno un’età media compresa tra i 45 e 55 anni, padri e madri di famiglia, che da anni lottano per la stabilizzazione cioè per il passaggio del contratto a tempo indeterminato.

E sulla questione stabilizzazione che da anni Caputo sta attenzionando, spiega: “Abbiamo attivato un tavolo regionale permanente con tutte le parti in causa, partendo dalle Comunità Montane che devono efficientare la loro azione amministrativa. Quello che la Regione sta mettendo in campo -dice- è un progetto a medio e lungo termine per rispondere alla questione stabilizzazione dei lavoratori che è il nostro obiettivo e per il quale sono richieste risorse ingenti. La prima azione che abbiamo messo in campo-sottolinea- è comprendere il numero di lavoratori a tempo indeterminato che vogliono essere stabilizzati. A ciò- aggiunge- immagino anche di attuare dei progetti di investimento privati che, attraverso i partenariati pubblico-privati, coinvolgano la manodopera per dare un futuro alla forestazione e ai lavoratori”.

Forestazione che inoltre, in queste ore sta vedendo esponenti sindacali e lavoratori, protestare in tutta Italia per chiedere al Governo e al Parlamento, la trasformazione del contratto di lavoro da privato a pubblico. “Sono dalla parte dei lavoratori- chiosa Caputo, che spiega come nei mesi scorsi, abbia- sottoposto la questione contrattuale degli idraulico forestali alla Conferenza delle Regioni e al Ministero, chiedendo al Governo di intervenire per dare risposte concrete ai lavoratori”.